Smacco per Bush in Giordania

i Nessun mmmM^SS^^ lag jp mediorientale Smacco per Bush in Giordania Amman insiste: Israele AMMAN — Il vicepresidente degli Stati Uniti George Bush è partito ieri per l'Egitto, ultima tappa della sua missione in Medio Oriente dopo Israele e Giordania. Al termine dei colloqui con re Hussein, il sostituto di Reagan ha tuttavia ammesso che non sono stati fatti passi concreti verso la soluzione della crisi mediorientale. Qualche spiraglio potrebbe tuttavia venire dal colloqui di domani con Mubarak. Né Bush né il primo ministro giordano Zeid el Rifai hanno potuto dire che dai due giorni di incontri ad Aqaba sono emersi risultati specifici, anche se il vicepresidente americano ha detto di aver avvertito un miglioramento nell'atmosfera. Il capo del governo giordano ha ricordato tuttavia che Bush •non ha portato idee nuove rispetto a quanto prospettato in precedenza da altri esponenti governativi statunitensi.. Ti processo di pace, ha con¬ riconosca l'Olp - Domani cluso Rifai, non registrerà progressi .sema il riconoscimento da parte dell'Olp della risoluzione 242 dell'Orni e da parte di Israele di una Conferenza internazionale.. Nella conferenza stampa, Bush ha osservato che uno degli elementi più importanti per 11 rilancio del processo di pace sta nel migliorare la qualità della vita in Cisgiordania e nella striscia di Gaza occupate da Israele. Ha ricordato in proposito che l'amministrazione Reagan guarda con grande favore al programma di sviluppo per i territori occupati messo a punto da re Hussein, che prevede investimenti per 1,3 miliardi di dollari (oltre duemila miliardi di lire) in cinque anni. il vicepresidente tuttavia non ha potuto dire quale somma Washington, alle prese con problemi di bilancio, potrà impegnare nel progetto. Come è noto, però, giorni fa l'Amministrazione Reagan ha chiesto al Congresso di autorizzare il versamento di il vicepresidente Usa a caltri 4,5 milioni di dollari per aiuti alla Cisgiordania in aggiunta al 14 milioni di dollari che vengono attualmente erogati attraverso enti privati che operano in coordinamento con Israele. Dal canto suo la Giordania avanza agli Usa la richiesta di aiuti alla Cisgiordania per 150 milioni di dollari. Bush ha detto che lo sviluppo è essenziale per i progetti di pace in quanto altrimenti «il rifiuto radicale fiorirà e l'atmosfera tanto necessaria affinché appaia un partner palestinese per il negoziato di pace sarà al di là della nostra portata.. n vicepresidente è sembrato volersi distanziare da un' Impressione creata da portavoce governativi israeliani secondo la quale era latore di uno specifico messaggio verbale del primo ministro israeliano Shlmon Peres per re Hussein. Davanti alle insistenze del giornalisti ha finito per avallare l'ipotesi che si era limitato a riferire al so¬ colloquio con Mubarak r gri e aao li a ni iosril à an' ani di rere iisi o¬ vrano hascemita sulle conversazioni avute con Israele. Ha quindi osservato che dai colloqui avuti con re Hussein e il primo ministro Rifai ha tratto una migliore comprensione delle difficoltà della Giordania nell'aprire un dialogo diretto con Israele. La settimana scorsa Bush aveva detto, parlando davanti ad un pubblico israeliano, che un tale incontro costituiva .il successivo passo logico. nella ricerca della pace. Ieri ha ammesso che colloqui israelo-giordani sono più probabili in una conferenza multinazionale cui vanno le preferenze di Amman. Bush ha però respinto le ipotesi secondo le quali la mancanza di una schiarita durante le sue visite in Israele ed in Giordania significa che la sua missione è fallita. «E' in corso un processo di pace e alle volte compie spettacolari progressi in avanti, chiaramente visibili, mentre altre volte non è cosi. Bisogna continuare gli sforzi.. Sorreggerebbe il cosmo i Nessun mmmM^SS^^ lag jp mediorientale Smacco per Bush in Giordania