Vicini tra panchina al poste di Bearzot di Emilio Pucci

Vicini ira panchina al poste di Bearzet Vicini ira panchina al poste di Bearzet Enzo, maestro di un gioco che adesso ci fa soffrire La Nazionale cambia timoniere, ma l'uomo die l'Ita guidata sino a ieri (Messico) non esce dallo staff azzurro, assùme ami una parte di consigliere che sarà preziosa, a patto elle la sua esperienza uvana e la voglia di fare di citi lo sostituisce in panchina sapranno convivere. Il dubbio è lecito, ma non andiamo oltre: Enzo Bearzot lascia il posto ad Azeglio Vicini e. visto che li consideriamo entrambi tecnici di valore, sforziamoci a confidare in una reciproca sincera collaborazione. Fra. chi al calcio italiano ha dato tutto (anche una grossa fella della sua vita) e chi ha ancora molto da dare. Ricordare adesso i meriti di Bearzot nei suoi dieci anni di commissariato unico della Nazionale è superfluo, basta la scheda-curriculum per rinfrescare la memoria di chi avesse qualche vuoto. E' da sottolineare, invece, come Enzo lascia la panchina restando nel calcio azzurro: in una storia (di predecessori) ricca di scontri al vertice, di licenziamenti, di sommosse popolari, di polemiclie minacciose, la sua uscita dal campo è .il primo avvicendamento che avviene il pili serenamente possibile. Che il tecnico degli ultimi tre campionati del mondo lasci l'incarico ojyerativo con soddisfazione è da escludere. Che abbia però preparato lui stesso l'abbandono è certo, ed è segno di realismo. Non è un mistero che pensasse a '/.ofi come successore, ma i « tempi,, messicani hanno accelerato il passaggio delle consegne non consentendo a Dino la necessaria esperienza tecnica. Crediamo perfettamente logica la scelta di Vicini, il quale sa benissimo quali sono da tempo i suoi sostenitori, ma avremmo voluto Zoff -nella -commissione consultiva- CALCIO Cambia la guida della Nazionale; logiche e previste le scelte del commissario Carraro ideata da Carraro e che aspettiamo alla prova dopo aver capito bene che cosa dovrà fare (o forse sul valore di Dino uomo di sport pesa il caso dei fondi neri spagnoli.'). Già a Roccaraso. da dove scrivemmo che Bearzot delegava compiti e responsabilità (il sottolineare spesso l'importanza ed il ruolo del prof. Vecchiet) con largliezza inusitata per le sue abitudini, cominciammo a pensare che lo stesso commissario tecnico vedeva prossimo il suo distacco. Siamo anche convinti che non credeva troppo nella freschezza degli uomini a disposizione. Erano i migliori del momento, ma sembravano spenti. Per questo il commissario tecnico (uno del suoi pochi errori) ha inseguito il sogno della risurrezione azzurra di Rossi e Tardelli. ma all'atto pratico non ha esitato a puntare sulle carte De Napoli e Oalderisi (più gli inserimenti di Vialli). L'inspiegabile tradimento della squadra in blocco contro la Francia non è imputabile a Bearzot anche se non condividemmo il cambio Di Gennaro-Baresi. Episodi, comunque, di un addio già annunciato. Adesso il -veciodeve fare l'ultimo atto di coerenza: lasciar lavorare Vicini da solo. Il grazie a Bearzot è pieno, ovviamente. Con le nazionali d'Argentina e di Spagna ha insegnato calcio moderno a tutto il mondo (se ora -soffriamo- a livello internazionale il... merito è suo). Gli auguri ad Azeglio Vicini sono d'obbligo, la speranza è die vada dritto (e lo lascino andare) sulla strada già iniziata con la Under. Bruno Perucca Bearzot e Vicini, una coppia affiatata, al cambio della guardia L'annuncio ieri a Roma - Bearzot resta come «coordinatore» ma non interferirà nelle scelte tecniche - Varata una commissione di studio che comprende anche il et. uscente e Bettega ROMA — Enzo Bearzot lascia. Il nuovo «padrone» della Nazionale di calcio è Azeglio Vicini; attuale allenatore della splendida -Under 21-, in corsa per il titolo europeo. Vicini resterà comunque con gli azzurrini fino alla doppia finale con la Spagna in programma ad ottobre. Il passaggio delle consegne è stato annunciato ieri dal commissario straordinario della Federcalcio. Franco Carraro. nel corso di un'affollata conferenza stampa. A fianco di Carraro, Bearzot e Vicini, sensibilmente emozionati. Bearzot lascia la carica di responsabile della Nazionale ma rimane nella Federazione con importanti mansioni. Carraro lo ha infatti nominato direttore e coordinatore di tutte le squadre nazionali (A. Under 21 ed olimpica). La sua esperienza risulterà preziosa per la messa a punto dei programmi futuri che hanno come primi obiettivi gli Europei dell'88 e soprattutto il Mondiale a Roma del '90. ma. ha tenuto a precisare Carraro, «non vi saranno interferenze sulle scelte tecniclie delle squadre: In concomitanza dell'atteso e previsto cambio della guardia sulla panchina azzurra, e alle prime designazioni sui ruoli dirigenziali arbitrali. Carraro ha annunciato il varo di una complessa .commissione consultiva per le questioni tecniche di base del calcio». Ne' faranno parte con Bearzot e Bettega, Mario Pescante segretario del Coni. Leonardo Vecchiet responsabile medico degli azzurri. Carlo Vittori esperimentato tecnico di atletica, Sebastiano Scarcella capo dell'ufficio legislativo del ministero Pubblica Istruzione, Giovanni Guidi ex presidente del Banco Roma basket, Cerquiglini direttore dell'Istituto di medicina dello sport dell'Univer sita di Roma. Una commis sione creata allo scopo, se condo Carraro, di vagliare proposte ed esperienze atte ad appoggiare l'evoluzione tecnica del nostro calcio. Ovviamente il commissario della Figc ha dovuto rispondere soprattutto a domande sulla «rivoluzione» azzurra. Perché Vicini? -Una scelta — ha risposto Carraro — legala alle capacità professionali dell'uomo e ad una continuità che la Federazione ha sempre perseguito-. Gli impegni di Vicini saranno subito pressanti: a parte il felice (si spera) commiato dalla -Under-, il suo esordio con la Nazionale maggiore è fissato per 1*8 ottobre a Bologna (amichevole con la Grecia). Perché l'addio di Bearzot? Carraro. con toni pacati e distesi, ha cosi riassunto la vicenda del cambio della guardia: -Quando, come presidente del Coni e come appassionato di caldo, incontrai Enzo Bearzot a Milano, in occasione di Inter-Real Madrid, egli mi disse di aver comunicato alla Federazione die al termine del Mondiale in Messico non sarebbe più andato in panchina. Quando l'Italia fu eliminata dalla Francia, telefonai a Bearzot per esprimere, sul piano umano, la mia solidarietà. In quell'occasione, il commissario mi confermò la sua intenzione, anche se io lo consigliai di prendere questa decisione con calma e a freddo-. Il 9 luglio scorso, cosi prosegue il racconto di Carraro. c'è stata una nuova telefonata. Una volta nominato commissario straordinario della Federcalcio, Carraro si incontra con Bearzot, sempre deciso a lasciare. Ed ecco spuntare la stella di Vicini. I due tecnici si sono parlati e d'accordo hanno chiarito il loro rapporto. Bearzot e Vicini hanno poi abilmente dribblato le domande più insidiose dei giornalisti. Bearzot si è detto lieto di continuare la collaborazione con la Federcalcio. -una collaborazione che non sarà certamente priva di contenuti-. Ha garantito a Vicini la più assoluta autonomia nelle scelte tecniche («io sono stato particolarmente geloso di questa prerogativa-). Il neocommissario unico Vicini, leggermente intimorito dall'assalto di giornalisti, fotografi e teleoperatori, ha affermato che -più del contratto, per me conta là fiduda che mi è stata espresaa da Carraro e la dichiarazione di autonomia fatta da Bearzot. Senza autonomia, un tecnico non può esprimere se stesso. Ma dò non esclude la collaborazione-. Una dichiarazione di orgoglio e di umiltà per il tecnico venuto dalla gavetta. Senza risposta, invece, le domande su come giocherà la sua Nazionale, se trasferirà tutta la -Under- alla rappresentativa maggiore, a quale modello di gioco si ispirerà. -E' presto per dire certe cose, adesso vanno messi a punto i programmi. Poi se ne riparlerà-. E sorrìdendo. Vicini si allontana sottobraccio a Carraro e a Bearzot. Emilio Pucci