Per 3 gloriose società è la morte quasi certa

Per 3 gloriose società è la morte quasi certa Per 3 gloriose società è la morte quasi certa Cagliari, Lazio e Palermo soMILANO — Le richieste di De Biase si sono indirizzate in particolare verso alcune società che già attraversano una fase drammatica per la loro situazione economica, con la prospettiva di essere escluse dai prossimi campionati se entro il 19 agosto non sistemeranno i bilanci. Si tratta di Lazio, Palermo e Cagliari che se dovessero essere penalizzate come ha richiesto De Biase potrebbero sparire dalla mappa del calcio italiano. LAZIO — La società romana proprio alcuni giorni fa ha trovato un nuovo acquirente disposto a salvarla dal fallimento. Se dovesse venire retrocessa in C/1 rischia di perdere questa opportunità. «Bocchi e mio fratello Paolo non hanno alcuna intenzione di acquistare una squadra cosi penalizzata — ha detto ieri Giorgio Calieri presente al processo in qualità di rappresentante del nuovo consiglio di amministrazione — abbiamo fatto bene ad attendere la fine di questo processo prima di impegnarci definitivamente. Una stagione in C significherebbe 5 miliardi di perdite per la diminuzione degli incassi, meglio quindi uscire subito perdendo solo quello che abbiamo già versato» PALERMO — Secondo le richieste di De Biase, il Palermo si troverebbe retrocesso con l'intera squadra inibita da un minimo di sei mesi a nove mesi, cioè per quasi tutto il campionato. A ciò si aggiunge la possibile non iscri zione al campionato per il grave deficit di bilancio. «Vogliono condannare la mia società per aver cercato di evitare una sola combine — ha rilevato l'avvocato difensore Gallina Montana ■— speriamo che la commissio¬ naqLfrpz sono già travolte dai debiti — ne segua un metodo diverso, altrimenti sarà la fine di questa gloriosa formazione. La retrocessione infatti farà fuggire i possibili finanziatori e senza soldi freschi non si potrà evitare il fallimento». CAGLIARI — La formazione sarda è nelle stesse condizioni del Palermo. Senza iscrizione al campionato e senza liquidità. Gigi Riva proprio in questi giorni sta bussando a molte porte per sollecitare un aiuto ma l'eventuale condanna renderebbe ancora più-difficile il suo tentativo. «Per noi è stato usato un metro di giudizio diverso da quello applicato ad altri — spiega il difensore avvocato Delogu — non è stata applicata alcuna gradualità rispetto all'entità del reato commesso. Penso però che nella nostra città di fronte a questo giudizio qualcuno si muova». Meno drammatica la situazione nelle altre società che dovrebbero essere penalizzate. Per il Perugia non ci sono grossi problemi societari in quanto Ghini ha già ceduto le quote ad altri soci che continueranno la gestione. Secondo l'ex presidente però sarebbe stato meglio mandare direttamente la formazione in C/2 perché cosi «si corre il rischio di falsare tutto il torneo con una squadra demotivata dalla forte penalizzazione. Inoltre con la seconda retrocessione il Perugia avrebbe avuto un motivo in più per ripartire da zero», Pesanti critiche all'atteggiamento di De Biase sono state sollevate da Udinese, Vicenza e Triestina. Per il Vicenza l'avvocato Chiusano sostiene che la società verrebbe punita in un campionato dove non ha commesso alcuna irregolarità. Nino Sorniani