De Biase spara a zero di Claudio Giacchino

De Biase spara a sera TOTONERO Al maxiprocesso di Milano l'accusa ha cominciato ieri la requisitoria: oggi le richieste De Biase spara a sera Il capo dell'Ufficio inchieste inchioda Corsi e Mazza e ironizza sui contatti tra Allodi e Salciccia - Situazio ne drammatica per Udinese, Perugia, Lazio e Vicenza - Porceddu: «L'on. Evangelisti mediatore di lusso» » DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Avranno dormito stanotte Tito Corsi. Lamberto Mazza. Italo Allodi e gli altri imputati nel processo milanese del calcioscandalo. Chissà quali ansie stanno soffrendo i tifosi del Napoli e del Bari, le uniche società ancora in bilico. E chissà quali desolazioni vivono invece, perché ormai tutto sembra perduto, i fans di Udinese. Perugia. Lazio. Vicenza. Ieri, il grande accusatore Corrado De Biase ha incominciato la requisitoria contro squadre, giocatori e dirigenti imputati di aver truccato partite o di aver taciuto sulle corruttele. Solo oggi il capo dell'Ufficio inchieste della Federazione proporrà le condanne che la Disciplinare deve infliggere perché sia punito il marciume del football. Però, l'introduzione di De Biase, a meno di stupefacenti ripensamenti dell'ultima ora. è suonata come un rintocco funebre per quasi tutti gli incolpati: l'accusa invocherà una valanga di condanne, forse anche per Napoli, Allodi e Bari. Le uniche squadre autorizzate al sorriso sono Empoli e Sambenedettese: sarà chiesto il loro proscioglimento. Quando De Biase ha concluso. Pinzani. presidente dell'Empoli, sorrideva e ripeteva estasiato: «Ah. rogassi, madonna, qua si va in A». Perché se il Vicenza, come pare ineluttabile, verrà privato della promozione conquistata a giugno, nella massima divisione salirà il club toscano, quarto classificato tra i cadetti. De Biase parla per 100 minuti. Venti sono dedicati alla storia di questo scandalo, i restanti ad una panoramica sulle singole posizioni che. da ieri sino a stamane, saranno sviscerate dagli inquisitori Manin Carabba. Porceddu. Laudi e Labate. CORSI — Sul direttore sportivo dell'Udinese il capo dell'Ufficio inchieste esordisce: «// primo personaggio verso cui sento amarezza e disagio è Tito Corsi, persona che conosco da anni e che a lungo ha lavorato vicino a casa mia, a Firenze ftidr: De Biase è di Prato;. Bastano gli elementi del suo interrogatorio per pervenire ad un giudizio di condanna'. Il viso cinese di Corsi si rabbuia mentre l'accusatore aggiunge: 'All'Udinese sono addebitati sei incontri truccati. Ma la genesi di tutti gli illeciti risale all'incontro (ndr: inizi del campionato scorso) con la Sampdoria. Gara diretta dall'arbitro Lombardo di Marsala. Corsi disse di non tentare nsmmeno di 'ammorbidire' Lombardo, perché l'arbitro era da lui bene conosciuto e non si sarebbe prestato». Continua De Biase: «L'illecito invece risulta inequivocabile per le partite UdineseMilan e Udinese-Pisa. Non scordiamoci che per la giustizia sportiva l'illecito è consumato anche se esso non s'è verificato sul campo. Basta aver tentato di commetterlo per essere colpevoli». Corsi, seduto a metà sala, ascolta immobile. Così immobile da costituire comodo guanciale pe~ il pisolino dell'avvocato Dean, difensore del Perugia. Il legale sonnecchia, la testa appoggiata sulla spalla del ds dei friulani. De Biase prosegue implacabile: -Altra prova contro l'imputato: perché mai Corsi, nelle telefonate a Carbone (ndr: nemmeno due innamorati si telefonavano tanto;, usava il soprannome di Claudio?» MAZZA — Dal ds dell'Udinese all'ex padrone del club bianconero. «Mazza ha dichiarato die il suo deferimento è un mistero. Quando mai? Alle proposte corruttive di Carbone Corsi rispondeva die avrebbe domandato in società. Inoltre, ricordiamoci del programma per affossare la Fiorentina, forse perché si deprezzassero le azioni della società viola». ALLODI E NAPOLI — Il re dei general managers siede in prima fila, appena De Biase affronta la famosa partita Napoli-Udinese si protende in avanti, i pugni stretti sino a sbiancare le nocche. D'incanto il grande inquisitore diventa gentile sino alla leziosità nella forma. Meno nel contenuto. Su Allodi parlerà il collega Labate. Io non dico nulla salvo il fatto, e ad Allodi glielo rimprovero, di aver avuto una certa qual consuetudine con Salciccia». Gianfranco Salciccia, mediatore di Mace/ata. con le sue confessioni è diventato un cardine d'accusa contro tanti processati. De Biase lo cita spesso, tale frequenza dimostra che l'Ufficio inchieste lo ritiene supercredibile. Salciccia, usciti di scena i verbali di Carbone coperti dal segreto istruttorio, è l'unica «voce» contro Allodi e il Napoli. Appena De Biase accenna a Salciccia. Allodi inghiotte amaro: «Allodi ricevette anche a casa propria Salciccia, forse andie poche volte, che poi tanto poche non sono». De Biase ancora: «Signor Allodi, ricorda quando l'interrogai? Fui garbato, vero? Lei. allora, nel sentire il nome di Salciccia disse che forse il mediatore non era credibile, che forse era fuori di testa. Il che non è risultato vero». Allodi singulta uno strozzato: «Era un esempio, dottore». De Biase sta proseguendo: «Non dico che lei è responsabile, parlerà domani Labate. Il collega tratterà pure il capitolo Bari-Udinese e Janich. L'altro punto, insieme a quello del Napoli, molto delicato». L'accusatore si sofferma rapidamente sugli altri imputati. Campane a morto per Perugia, Vicenza. Lazio. «Carbone ha inguaiato un sacco di gente, è un tipo che non ha avuto rispetto per nessuno. Ed invece, stamane, con una lettera ha tentato di scagionare il calciatore della Lazio Claudio Vinazzani. Per noi, ciò die conta è la prima parola, Vinazzani quindi non è scagionato». Brutta musica anche per Cagliari, Triestina, incertezza sul Brescia. Comincia a parlare, contro il Perugia, l'inquisitore Porceddu. Dice: «L'anno scorso il Perugia falli la promozione per un soffio. Venne su il Bari, grazie alla vittoria contro il Pescara. Per questa partita si ìnosse persi no il senatore romano de Franco Evangelisti. Evangelisti è un mediatore di lusso». Claudio Giacchino