Ma per il tribunale del pallone sono storie di «mezziuomini»

Ma per il tribunale del pallone sono storie di «mezziuomini» Ma per il tribunale del pallone sono storie di «mezziuomini» » » MILANO — A sentir le voci e i toni dell'accusa — che per definizione sempre ha da. essere implacabile — questo Tribunale del Pallone s'appresta a giudicare un'importante fetta del Paese: i calciatori, i mister, i presidentissimi e i diesse. Tra i cinque accusatori, che ieri hanno iniziato e oggi concluderanno la loro reprimenda, uno cita Leonardo Sciascia: «Una storia di uomini, mezziuomini, ominicchi e quaqquaraquà». Un altro resta in tema letterario: «Questa è la vera storia del nostro calcio, affollato dai troppi quaqquaraquà. Cosi è se vi pare...». Accusatore principe, il primo tra i cinque, è il signor De Biase da Prato, nella vita (e tutti, qui nell'esordiente «Quark Hotel), tengono a precisare che «nella vita» si occupano d'altro), presidente del Tribunale cittadino. Un signore distintissimo, elegantissimo, prudentissimo. attentissimo alle pagine dei quotidiani sportivi, diffidente quanto dev'essere un imparziale. Impeccabile. Simpatico con il suo accento da toscanaccio. Simpatico con quell'aria da Topo Gìgio severo. Cordiale. Se la prende solo con chi gli storpia il cognome in «De Sabbie». Giudice è un altro gran si gnore, Franco D'Alessio avvo cato di Ancona. Fuma la pipa, come Enzo Bearzot. E parla, salta gualcite consonante, si Biase minaccia una conclusione più dura degli «uomini, ominìcchi, mezziuomini e quaqquaraquà». Ma sarà cosi. alla fine, con le distribuzioni di richieste di condanna? Chi lo chiama «De Sabbie» scommette (assicura...) che sfumerà come un cero. De Biase, sulle prime, traccheggia a metà campo. Una lunga premessa, ritto all'impiedi. Si fosse in un'aula vera, in un'aula di Tribunale, alle cinque della sera verrebbe la voglia di 'pennichella. Ma questo è il «Quark Hotel», qui si vanno a decidere i campionati da settembre in avanti, i loggioni del pubblico e dei giornalisti sono legittimati a tifare. E se De Biase (o «De Sàbbie) fa capire che il Boto gna potrebbe venire in serie A? E se lasciasse intendere muove, muove la pipa proprio come Bearzot. Al «Quark Hotel», in una pausa, confessa di sentirsi in gabbia. Appassionato e condannato a queste carte che non riportano delitti di sangue, cause civili o assegni a vuoto. Solo pedate e partite svendute. E il gravame della decisione finale: chi mandare giù, serie B, serie CI. serie C2? Chi tenere su? E con quanti punti di penalizzazione? Alle cinque della sera De Biase può dar inizio alla reprimenda. E' un magistrato, il signor De Biase che guida l'accusa. E magistrati sono Laudi da Torino e Labate da Roma, pronti a parlare subito dopo. E dell'ambiente sono il cancelliere Manin Carabba da Prato e l'avvocato Porceddu da Cagliari. L'avvio di De che il Napoli di sua mundial maestà Diego Armando Maradona potrebbe calare negli inferì della B? Silenzio e attesa, il loggione freme. A distanza, sema dubbio alcuno, premono i tifosi delle pericolanti squadre. E fremono presidenti di società e cassieri: vuoi mettere la differenza di contributi federali tra un campionato in serie B e uno in C2? Gli avvocati — per loro anche questo processo è solo un processo; parli pure il signor De Biase da Prato, ma il sonno resta un'incombenza fisiologica: e la telecamera ne andrà ad inquadrare, la testa ciondoloni... — prendono nota. E intanto De Biase va avanti: Carbone, Legrenzi, Moriggi, Pigino. Salciccia... E finiranno alla storia del pallone questi cognomi fino a ieri ignoti. Chi più chi meno — su questo bel giocattolo clie è il bel mondo del calcio — una malamano di vernice l'hanno data. Scommesse '86? Colpa di Ali Carbone. Legrenzi. Morigi, Pigino, Salciccia e via così. Come nell'80: colpa di tali Trinca e Cruciane Dopo De Biase gli altri accusatori, e tra loro la sintonia sembra disturbata. Chi decide, però — e per le regole del gioco così è se vi pare —, rimane lui. De Biase. «De Sabbie» l'insabbiatore. secondo i maligni. Già si aspetta, o si teme, la sentenza. Giovanni Cerniti

Luoghi citati: Ancona, Cagliari, Milano, Prato, Roma, Torino