Viaggiare d'estate, che roulette di Michele Fenu

Viaggiare d'estate, che roulette Viaggiare d'estate, che roulette Più che mai indispensabile muoversi con estrema attenzione - Pochi usano le cinture di sicurezza - II problema dei sorpassi E' il momento del grande esodo: le fabbriche chiudono, gli italiani si lanciano in massa sulle strade delie vacanze. Inutile dire che in questi giorni conviene usare particolare prudenza al volante e spostarsi con una vettura in ordine. Avventurarsi In giro per l'Italia o per l'Europa con un'automobile «malata» è. come minimo, stupido. Nelle scorse settimane abbiamo compiuto oltre duemila chilometri nel nostro Paese e all'estero (Francia. Germania e Svizzera) con una «Prisma 4WD». la nuova berlina a trazione integrale perinamente della Lancia. Un test quanto mai probante per rendersi conto delle qualità di questa berlina che al tradizionale confort Lancia unisce i vantaggi offerti da un motore elastico, silenzioso e potente e da un sistema di «4x4» che regala un senso di sicurezza unico, ma anche un modo per valutare bene cosa significhi viaggiare d'estate. Prima Oa Torino a Zurigo e nella Foresta Nera sino alle dei Fiori), con conseguente «blocco- di chi segue. Secondo: in autostrada la maggior parte degli automobilisti rispetta 1 limiti di velocità, forse più per contenere i consumi che per senso del dovere. In effetti, da noi non mancano gli emuli degli eroi della Formula 1. Filando sui 140/150 km/h di tachimetro, spesso si è superati in tromba da vetture che di certo viaggiano da 170/180 In su. I controlli non sono frequenti e c'è chi se ne approfitta. Non è cosi, ad esempio, in Svizzera. La gendarmerìa — ne siamo stati testimoni tra Losanna e Berna — organizza veri e propri blocchi stradali: un radar nascosto, un gruppo di osservatori con radio e, a pochi chilometri, una schiera di agenti che con cartelli e segnali restringono l'autostrada e impongono' ai veicoli di sfilare a passo d'uomo. Ogni auto viene filtrata, chi è sulla lista nera è fermato. 1? paga. ... .... Terzo: sempre in autostrada—vecchio problema — po¬ porte di Stoccarda, poi una puntata sulla Riviera e in Costa Azzurra, quindi un trasferimento a Firenze. Abbiamo percorso In giorni feriali e festivi strade e autostrade di tutti 1 tipi, guidando anche di notte, con un traffico sempre intenso, composto in maggioranza da veicoli — auto, roulottes. van — di «vacanzieri, (specie stranieri) e da mezzi pesanti (i famigerati Tir). Che osservazioni si possono trarre da questa prova? Non scopriremo l'America, ma in primis tocca dire che spostarsi d'estate è quasi un'avventura, che ogni viaggio è come giocare alla roulette: si sa quando si parte ma non quando si arriva. Troppe le Incognite. Si va dai lavori in corso che riducono le autostrade a strettoie Ingorgate (un male tipicamente italiano), con colonne di chilometri, alle soste ai caselli per il pagamento del pedaggio, alle gare dei Tir per sorpassarsi, magati in salita e in presenza 'rU vi8CoS{àlviett (caso frequentissimo sull'Autostrada chi segnalano l'intenzione di sorpassare e pochissimi guardano negli specchietti retrovisori. C'è gente che cambia di colpo corsia con incosciente serenità. Quarto: il numero degli automobilisti che usa le cinture di sicurezza è paurosamente limitato. Sulla Firenze-Mare, autostrada frequentemente teatro di gravi incidenti, abbiamo eseguito un mini-campione. Su 100 guidatori controllati, soltanto 16 erano .bretellati- e dieci erano stranieri. Ma quando gli italiani, senza bisogno di essere obbligati per legge, si persuaderanno che adoperare le cinture è saggio? Quinto: ci siamo spesso fermati nelle aree di servizio per far rifornimento e abbiamo dato un'occhiata a quello che la gente consuma nei bar e ristoranti. C'è chi si accontenta di un panino e di una bibita, ma c'è anche chi piglia l'aperitivo e chi mangia e beve In abbondanza. In Italia il problema dell'alcol e della guida è decisamente sottova¬ lutato. Ci limitiamo a suggerire l'opportunità, in un lungo viaggio, di compiere pasti leggerissimi e di rinunciare al bicchiere di vino o di birra. Però, sarebbe ingiusto addossare tutte le colpe a chi guida. Abbiamo notato, ad esempio, come in Italia troppe gallerie siano male illuminate o addirittura prive di luce. Vedasi soprattutto il caso del tratto Savona-Genova. Fa bene la Società Autostrade Iri a propagandare le •partenze intelligenti», ma è sorprendente che proprio tale società. Cosi attenta ai problemi del traffico, lasci poi che 11 cammino dei suoi utenti sia costellato di trappole (per non parlare della vergognosa barriera di Savona-Zinola, che specie di notte diventa micidiale: un festival di frenate, accelerazioni, incertezze con il rischio di tamponamenti). Abbiamo visto in Francia (zona di Nizza) come si curano le gallerie. Sulle pareti I una incastellatura sorrègge |pannelli bianchi, facilmente lavabili, e l'illuminazione è forte all'ingresso dei tunnel per poi decrescere progressivamente. Una meraviglia. Troppo facile mettere un limite di 80 l'ora (Rapallo-Genova) e poi abbandonare la gente al proprio destino. Proprio sulle autostrade del mar Ligure (e sulle stradine della Foresta Nera) abbiamo apprezzato le caratteristiche della «Prisma 4WD». La trazione integrale permanente ci ha permesso di guidare con maggiore serenità: tenuta di strada impeccabile sul curvoni veloci come sul misto più impegnativo. E. a proposito di sicurezza, un test convincente (di cui magari avremmo anche fatto a meno): in Riviera, all'uscita di una galleria in curva, ci siamo trovati improvvisamente nell'acqua di un temporale estivo. L'auto davanti a noi ha frenato e si è girata, noi siamo riusciti a scartarla e a proseguire. Con un «grazie» di cuore à chi ha inventato il «4x4». -'A-, Michele Fenu

Persone citate: Zinola