Dalla Chiesa, altro mistero di Francesco Santini

DaHa Chiesa, ahro mistero Al maxiprocesso di Palermo testimonianze contraddittorie La notte della strage fu proibito l'accesso alla Villa Paino residenza del generale, ma due collaboratori riuscirono ugualmente ad entrare - Dalla cassaforte spari 0 misterioso dossier DAL NOSTRO INVIATO PALERMO — Difficoltà investigative, ordini contraddittori, nuovi misteri: il processo alle cosche mafiose ripercorre le ore frenetiche del delitto Dalla Chiesa e mette a nudo una citta convulsa, popolata di trafficanti e di spie, di uomini dei servizi segreti, di impiegati infedeli decisi a mettere le mani sui dossier del prefetto generale. Riaffiorano ricordi e fantasmi, tra le due ville palermitane di Carlo Alberto Dalla Chiesa, tra la residenza privata di Villa Paino e la sedè prefettizia di Villa Whitaker. Sullo sfondo, i documenti segreti dell'uomo che aveva battuto 11 terrorismo ed era stato spedito in Sicilia, senza poteri, a combattere la mafia. Le deposizioni dei figli del generale e del parenti di Emmanuela Setti Carrara hanno alimentato una catena di interrogativi: la chiave di una cassaforte scomparsa e poi ritrovata, un dossier sui trafficanti di armi e di droga, una serie di documenti che Emmanuel! Setti Carrara avrebbe dovuto consultare nel caso che al generale 'accadesse qualcosa'. Emerge, con inquietudine, la figura di un collaboratore del generale, Pasquale Termini, che non potrà mai te¬ stimoniare. E' morto, ma Nando Dalla Chiesa dice di lui: 'Improvvisamente ci apparve troppo invadente'. I figli del generale sono a Villa Paino. Raccolgono gli oggetti personali del prefetto e di Emmanuela. Hanno la sensazione che Termini li spli, li osservi con troppa attenzione in ogni loro movimento. Il generale aveva lasciato qualcòsa di scritto: non supponeva che la mafia potesse arrivare ad uccidere sua moglie ed aveva preparato -nero su bianco» per svelare i nomi dei suoi nemici. E' scomparso il dossier. Nella cassaforte aperta ufficialmente il 9 settembre ci sono due scatole vuote. Subito dopo la strage di via Carini 1 magistrati dettero un ordine tassativo: nessuno poteva entrare a Villa Paino. Lo steso procuratore della Repubblica fu respinto ai cancelli. Ma la residenza del prefetto, in quella notte drammatica, appare penetrabile. Alle due dopo mezzanotte si presenta 11 rag. Francesco Bubbeo. Carlo Alberto Dalla Chiesa, a metà agosto, l'aveva sollevato dall'incarico di economo della prefettura. A lui, impiegato del ministero dell'Interno, erano state tolte le chiavi di Villa Paino. La serratura stessa della residenza era stata cambiata subito dopo. Bubbeo. in ferie il giorno della strage, dorme a Carini, alla periferia della città. Lo tirano giù dal letto. Il capo di gabinetto della prefettura lo vuole vedere subito. Arriva a Villa Whitaker alle 23. Lo spediscono a Villa Paino, due ore più tardi. L'ufficio della medicina legale ha chiesto due pala di lenzuola. E' Bubbeo che ha l'ordine di andarle a prenderle proprio in casa del prefetto. L'ex economo ha raccontato di essere andato alla villa con un dipendente delle pompe funebri e con l'autista della prefettura. Una relazione di servizio lo vede arrivare da solo a Villa Paino. Egli racconta di aver preso le chiavi dell'appartamento al corpo di guardia. In aula lo smentisce l'agente di servizio Luigi Calò. Luigi Calò aggiunge che quella notte il rag. Bubbeo si è presentato da solo. E ammette che anche Pasquale Termini era stato fatto entrare. Presidente: «Come mai avete fatto entrare Pasquale Termini?-. Calò: •Termini era un appuntato dei carabinieri, prestava servizio con il generale, era un uomo di sua fiducia-. Interviene, per la parte civile, l'aw. Francesco Caroleo Grimaldi. Esplode: «Afa l'ordine era di non far entrare nessuno-. Calò: «Si, ma Termini non era un estraneo...-. Presidente: -E Bubbeo, come mai fu fatto entrare?-. Calò: «Bubbeo si presentò da solo, fu fatto entrare perché doveva prendere le lenzuola, io stesso lo accompagnai all'interno. Non è vero però che con lui ci fosse un dipendente delle pompe funebri». Presidente: «C'é una relazione di polizia che dice che Termini e Bubbeo si sono incontrati alla villa quella notte.. Calò: 'No, non è vero. Termini e Bubbeo, quella notte non si sono incontrati». Presidente: mCalò, lei può escludere che si siano incontrati?». Calò: «Afa certo: ricordo che Termini, quando usci dalla villa, camminava con fatica, lui soffriva di asma, era solo.. Parte civile: .Bubbeo aveva la chiave di Villa Paino o gli fu data da voi del corpo di guardia?.. Calò: .Bubbeo era in possesso della chiave, lo ricordo esattamente». L'economo Bubbeo. in udienza, ha detto il contràrio, ma Calò è certo. E a questo punto che il presidente dispone il conironto tra Calò e Bubbeo e i due agenti che nella relazione di servizio affermano di aver visto l'ex economo a Villa Paino assieme a Termini. La parte civile, in chiusura d'udienza, ha chiesto la citazione del cavaliere del Lavoro catanese Carmelo Costanzo. Si riprende questa mattina. Francesco Santini DaHa Chiesa, ahro mistero

Luoghi citati: Carini, Carrara, Palermo, Sicilia