Michelle, un miracolo di neonata

Michelle, un /ninnolo di neonata La mamma era in vita «artificiale» da due mesi: commossa l'America Michelle, un /ninnolo di neonata DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Una donna clinicamente morta lo scorso giugno, e tenuta artificialmente in vita per quasi 60 giorni, dopo sette mesi di gravidanza ha dato ieri alla luce in un ospedale di Santa Clara (California) una bella bambina. Quando l'esame del liquido amniotico, in cui si sviluppa l'embrione, ha dimostrato che il feto era ormai perfettamente formato, i medici hanno praticato il parto cesareo. Il caso non è senza precedenti: il chirurgo Donald Dyson, capo del reparto di perinatologia che ha eseguito l'intervento, ha detto che se ne sono già verificati almeno cinque, ma è eccezionale l'arco di tempo in cui la cosiddetta «macchina di sostentamento», un insieme di attrezzature cardiocircolatorie e «muscolari», ha sorretto il corpo della puerpera. -Solo nel 5 per cento dei casi» ha detto Dyson «il morto soprav- 4 ti Michelle in braccio al padre vive artificialmente più di due settimane». La bambina, una negretta che ha commosso l'America, si chiama Michelle. pesa un po' meno di due chili, ed è molto alta per essere una settlmina. Il padre. Derrick Poole, 31 anni, un tecnico di San¬ ta Clara, l'ha voluta tenere tra le braccia quando i medici hanno staccato la macchina che teneva artificialmente in vita la madre. Marie Henderson. «La nascita di nostra figlia è il tuo miracolo — ha detto Derrick Poole con le lacrime agli occhi — sono sicuro che ci vedi dal tuo angolo di cielo. Ti prometto che Michelle diventerà una ballerina classica, come volevi diventarlo tu». Il dottor Dyson ha dichiarato che la piccina verrà dimessa tra una settimana, dieci giorni al massimo: «£' molto più avanti di quanto pensassimo»; La vicenda ha tenuto avvinta l'America per quasi due mesi anche perché, per fare nascere Michelle, Derrick Poole è stato costretto a ricorrere al tribunale. Il tecnico e Marie Henderson non erano sposati: avevano fissato le nozze' per questa estate, ma ad aprile un tumore al cervello aveva colpito la giovane. Ricoverata in ospedale, a giugno Marie Henderson ebbe un colpo apoplettico. Nelle poche ore in cui era rimasta in- vita, sebbene priva di parola, fece capire al compagno che desiderava egualmente dare alla luce un figlio. •Glielo promisi» ha raccontato 11 tecnico. «Mi fece un sorriso, respirò un "ultima volta, e si spense». Derrick Poole dovette lottare con i genitori, della morta, che volevano fosse staccata la macchina di sostentamento della vita. Il tecnico si appellò a un'associazione antiabortista cattolica di San Francisco, che lo indirizzò all'avvocato Mark Swendsen, uno specialista dei settore, e vinse la causa. Un altro braccio di ferro coi nonni di Michelle si è concluso felicemente pochi giorni prima del lieto evento. Questi hanno infatti accettato che Derrick Poole allevi la bambina: il tecnico ha preso un secondo lavoro per poter far fronte alle spese-ospedaliere e all'educazione della piccola.. Ennio C aretto

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