Se sul francobollo c'è un francobollo

Se sul francobollo c'è un francobollo Se sul francobollo c'è un francobollo FILATELIA è bello. Lo hanno detto a chiare lettere a Ameripex 86, la grande esposizione filatelica di Chicago, lo ripetono francobolli emessi contemporaneamente dagli Stati Uniti, dalla Svezia e dalle Nazioni Unite. Serie quasi «gemelle», ossia con disegni pressoché identici, per Ulustrare l'hobby più diffuso del mondo. Un tempo riservata a pochi, oggi la filatelia è svago di massa, approdato nelle scuole per U contributo didattico e informativo che può offrire. Dwight Eisenhower quand'era presidente degli Stati Uniti ebbe a rilevare che un ragazzo il quale s'interessi ai francobolli «sarà sempre più informato di un altro dei fatti storici, delle realtà politiche e geografiche, individuerà facilmente un personaggio, una bandiera, un simbolo associandolo a un determinato Paese, perché avrà appreso tutto ciò maneggiando la propria collezione». Un tempo, quasi per scusare la stranezza del. l'hobby, si citavano i personaggi con la smania della filatelia. S'indicavano Lawrence d'Arabia, collezionista per semplice duetto, Franklyn D. Roosevelt, grande filatelista come re Carol di Romania, Giorgio VI ed oggi Elisabetta II, attori come Yul Brynner. Oggi tali richiami risultano inutUi poiché i collezionisti sono milioni, in tutte le nazioni, in ogni fascia sociale. Statistiche recenti confermano che U francobollo suscita già interesse nei primi anni di scuola e, a differenza di ciò che accadeva trent'anni fa, non è più abbandonato all'inizio dell'adolescenza quando gli si preferiva la motocicletta. PHILAIllY• THE INTERNATIONAL HOBBY AL PHILATEUY -THE INTERNATIONAL HOBBY UNITED NATIONS UNITENATION Oggi è difficUe scoprire un ragazzo che cominci ad appiccicare in un quaderno esemplari di tutto U mondo, alla rinfusa, dalla Malesia al Giappone, dall'Armenia al Tibet. Ora U neofita sa già che cosa comperare, colleziona con sistema, restringe il proprio orizzonte ma coltiva bene il settore prescelto. E' nato un nuovo collezionismo fin troppo serio e «scientifico». Cosi si spiegano i francobolli che fanno stranamente pubblicità a se stessi, ossìa alla fUatelia. Davvero le amministrazioni postali non hanno di che lamentarsi. Oltre ad adempiere la propria funzione postale, U francobollo non è forse una tassa volontaria che il collezionista paga di spontanea volontà — e sorridendo — quando va alla posta e chiede allo sportello i multicolori esemplari che desidera? Renzo Rossotti

Persone citate: Dwight Eisenhower, Elisabetta Ii, Franklyn D. Roosevelt, Giorgio Vi, Lawrence D'arabia, Renzo Rossotti, Yul Brynner

Luoghi citati: Armenia, Chicago, Giappone, Malesia, Romania, Stati Uniti, Svezia, Tibet