Il bisturi di Otto
Il bisturi di Otto Il bisturi di Otto Si inaugura oggi al Museum of Modem Art di New York: «Vienna 1900: arte, architettura e design». Curata da Kirk Varnedol la mostra presenta fino al 22 ottobre un quadro completo della vita artistica della grande Vienna degli anni 1898-1918, mettendo in risalto il suo insostituibile contributo alla nascita del modernismo, dalla pittura al graphic design, dall'architettura alle arti decorative, e chiudendo in modo grandioso il ricco ciclo di mostre che hanno visto protagonisti la capitale absburgica ed alcuni dei suoi artisti di maggior rilievo da Klimt a Schiele, da Kokoschka a Loos. Moltissimi i pezzi oltre ai dipinti, dai mobili agli oggetti decorativi, ai modelli architettonici, distribuiti in 6 sezioni: la pittura negli anni 1898-1907, in particolare l'opera di Klimt e del gruppo della Secessione Viennese, e lo Jugendstll; 11 design geometrizzante degli anni 1902-1904; l'influenza della cultura popolare e la svolta verso l'espressionismo del 1908-15 con particolare attenzione alla produzione grafica; la pittura degli anni 1907-1918 e, in ultimo, l'architettura con disegni e progetti di Loos, Hoffmann, Wagner. SI inaugura oggi nel Museo di Villa Croce di Genova (via Rufflni 3) dove rimarrà aperta fino al 14 settembre la più completa retrospettiva finora dedicata in Italia a Otto Dix, grande maestro tedesco del Novecento. Curata da Serge Sabarsky, la mostra presenta poco meno di 200 opere tra dipinti (una cinquantina), acquerelli, disegni e grafiche per la maggior parte del periodo compreso tra gli Anni Venti e Trenta, il più significativo del suo itinerario artistico. In quegli anni Dix portava a maturità il suo caratteristico linguaggio pittorico, affilato come un bisturi, che traduce in immagini minuziose e «oggettive" istanze^ fortemente Dix, Signora con collana espressionistiche. Orario della mostra: feriali 9-13.15 e 15-18; domenica 9.15-12,45; lunedi chiuso. Dalla metà di novembre la rassegna si trasferirà a Vienna, dove inaugurerà la riapertura del Palazzo della Secessione a lavori di restauro ultimati; passerà poi a Parigi. GALUERA VENETA Un maestro giardiniere grande scenografo teatrale; cosi, l'opera di Francesco Bagnara viene inserita in un contesto espositlvo che sviluppa il tema del giardino come luogo teatrale, dal XV al XX secolo, con un'affascinante cornice dedicata ai «giardini di vetro». In concomitanza con la mostra, presso il settecentesco Teatro Accademico di Castelfranco Veneto si terrà un convegno tecnico nazionale, coordinato da Ippolito Pizzetti, Patrizio Giulini e Paola Bussadori, sul tema: «Uso pubblico del giardino storico: problemi di conservazione, restauro e gestione del parco pubblico acquisito». Apre i battenti il 5 luglio nella Villa Imperiale di Galliera Veneta, in provincia di Padova, «Il Giardino e la Scena», una grande mostra dedicata a Francesco Bagnare, secondo grande interprete, dopo Jappelli, dell'arte paesaggistica italiana dell'Ottocento. La scelta della Villa Imperiale non è casuale: il bellissimo parco che circonda la dimora che fu di Anna Maria di Savoia, imperatrice d'Austria, resta, nonostante l'abbandono e le deturpazioni subite, uno dei massimi capolavori del celebre architetto e scenografo veneziano. La mostra, che chiuderà il 7 ottobre, è curata sotto il profilo scientifico dall'architetto Paola Bussadori ed approfondisce il tema della salvaguardia e valorizzazione dei parchi storici nel Veneto ed in particolare dei parchi romantici, spettacolari testimonianze del gusto di derivazione inglese che raggiunse nel Veneto, e soprattutto nel Padovano, il suo massimo vertice italiano. Si propone, inoltre, di mettere in evidenza la simbiosi tra le due importanti attività del Bagnara, architetto di giardini ma anche GENAZZANO Segnare e non dormire •Sogno italiano» è il titolo della rassegna d'arte che si tiene dal 5 luglio al 31 ottobre nelle sale del Castello Colonna di Oenazzano, curata da Achille Bonito Oliva. Propone le opere della collezione del barone Giorgio Franchetti, una scelta molto articolata con più di cento opere, da Twombly a Turcato, da Schifano a Tano Festa, da Franco Angeli a Pescali, Mario Ceroli, Piero Manzoni, tanto per fare qualche nome,, che ricopre quasi quarant'anni d'arte italiana d'avanguardia, un «sogno italiano» appunto. Franchetti. infatti, ha sempre dedicato la sua attenzione ad artisti emergenti, dalla scoperta dell'avanguardia americana ai nuovi artisti italiani degli Anni Sessanta, agli esponenti della Transavanguardia, dell'arte povera e concettuale. PENNABILLI Torlo d'autore E' aperta fino al 27 luglio a Pennabilli, antico polo religioso e culturale del Montefeltro e oggi tranquilla località di villeggiatura estiva, una prestigiosa rassegna antiquaria che festeggia il suo 16° compleanno. La mostra occupa le sale di Palazzo P. O. Olivieri con mobili, dipinti, sculture, ceramiche, arazzi, vetri antichi, tappeti, gioielli, argenti e numerosissimi oggetti tutti scrupolosamente selezionati da una commissione di esperti e in rappresentanza delle diverse regioni italiane.
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