La Cina riapre fa via di Marco Polo

La Cina riapre fa via di Marco Poh La Cina riapre fa via di Marco Poh LA STAMPA Ci sono voluti 18 anni per costruire questa strada ora transitabile in Jeep e veicoli slmili, un vero miracolo di ingegneria realizzato da soldati-lavoratori cinesi e pachistani e costato oltre 400 morti in maggioranza cinesi. La sottile striscia di asfalto, pietre incatramate e ghiaia corre per 1285 chilometri fra i più elevati altipiani del mondo, quelli del Karakorum, del Pamir e dell'Himalaya, congiungendo la cittadina cinese 'di Kashgar nel Slnkiang con la vallata di Hunza nel Nord-Est del Pakistan. IL passaggio del Khunierab Pass è già stato inserito nel programmi di viaggio dei più intraprendenti organizzatori del turismo avventuroso ad alto livello (in questo caso in tutti i sensi), come Beppe Tenti di Trekking International, che fa partire tre spedizioni dall'Italia, l'S e 31 luglio e il 7 agosto (29 giorni, 6.900.000 lire tutto compreso). L'esperienza del passaggio sull'antica via della seta ripristinata anche per 1 veicoli a motore è già stata fatta dal lato cinese da alcuni giornalisti americani che l'hanno trovata affascinante nonostante le difficolta. Il viaggio ha consentito anche di esplorare i bordi degli infuocati deserti del Oobi e del Taklimakan. «Ci siamo resi conto di quanto dovesse essere faticosa l'antica via della seta che veniva percorsa fin dal tempi in cui coraggiosi mercanti viaggiatori collegavano il Mediterraneo romano alla Cina della dinastia Han», ha scritto uno di loro. Nonostante il suo aeroporto, Kashgar, per occidentali che conoscono Pechino e Shangal, è apparsa incredibilmente antica, ben più dei suol 2000 anni. Non ci sono tassi, ma soltanto cammelli, carri a cavalli e asini, le case sono più o meno come dovevano essere ai tempi di Marco Polo. Sebbene questa parte del Slnkiang sia divisa dall'Unione Sovietica soltanto da una catena di montagne, pare non ci sia nemmeno 11 comunismo com'è inteso nel resto della Cina, Kashgar con il suo circondario è rimasto un posto di mercanti che vendono e comprano soprattutto nel grande mercato della domenica. L'edificio che fa da albergo e da foresteria per i viaggiatori è un vecchio consolato che Un tempo la Russia aveva aperto a Kashgar. L'inizio del viaggio dal lato cinese viene per ora consigliato perché è da questa parte che si trovano le difficoltà maggiori a prenotare gli alberghi, 1 viaggi aerei e a riservare gli automezzi per la Karakorum Highway. Dato che le jeep e 1 conducenti delle due parti non passano 11 confine, ma si fermano a Sust, presso 11 valico di frontiera di Khunjerab (4834 metri), gli appuntamenti risultano più facili con 1 pachistani che con i cinesi, i quali hanno una certa scarsità di automezzi. L5 INTERO percorso di 1285 chilometri , si potrebbe fare, teoricamente, in 36 ore, ma le esperienze finora fatte consigliano di programmare almeno cinque giorni. C'è la possibilità continua di blocchi stradali dovuti a slavine e frane, che fanno perdere molte ore e anche giorni. Un giorno di sosta va previsto a Karimabad in Pakistan una volta scesi dalle ripide fiancate della montagna che precipitano nella vallata di Hunza e un'altra mezza giornata a Gilgit, sempre in Pakistan, sulla via di Islamabad. Le ore di guida vanno calcolate fra le 8 e le 12 ogni giornata. La strada del Karakorum rimarrà prevedibilmente aperta a viaggiatori non cinesi e non pachistani fino al 31 ottobre per i gruppi e fino al 30 novembre per i viaggiatori singoli. Per il Pakistan gli europei occiden¬ tali non hanno bisogno di visti, mentre il normale visto turistico per la Cina serve anche per andare a Kashgar, che è una delle 240 citta da poco aperte dal governo di Pechino al turismo internazionale. I viaggiatori singoli o indipendenti da gruppi organizzati possono affidarsi al China International Travel Service, ma devono assoggettarsi a molte attese perché non sempre le prenotazioni di alberghi' e trasporti sono affidabili. Si può tentare di contattare anche dall'estero la sezione del Travet Service di Urumqi, capitale del Slnkiang (Tel. 25794). Da Urunqui si va a Kashgar in tre ore di aereo cinque volte la settimana, oppure in minibus attraverso 11 deserto in tre giorni al prezzo di 600 dollari. L9 AFFITTO dell'auto che può essere , una jeep o una Toyota Landcruiser provoca a volte ritardi perché non sono più di una ventina 1 mezzi disponibili. Da Kashgar a Sust sul confine pachistano il prezzo medio del noleggio con conducente è di 350 dollari. Dal lato pachistano la cosa migliore per i singoli è affidarsi a una buona agenzia locale, come la Travel Walji's Ltd. di Islamabad (Tel. 828324-826621). Si può noleggiare l'automezzo e prenotare l'appuntamento per chi viene dalla Cina. Il noleggio con autista sul 325 dollari. La Walji's prenota anche alberghi e voli interni nel Pakistan. II paesaggio come si può immaginare è fra i più aspri del mondo, dominato continuamente dalle altissime vette della catena del Karakorum, mentre in lontananza a Sud-Est nelle buone giornate si vedono anche le cime dell'Himalaya. Le pietraie si susseguono sotto e sopra la carreggiata al bordo dei ghiacciai. Reissimi i ciuffi di vegetazione. I pachistani dicono che in futuro terranno aperta la strada tutto l'anno. 11 contrattempo più frequente, come si è detto, riguarda le frane. I buoni autisti locali a volte tentano e riescono a superare un'interruzione con l'auto senza passeggeri, ma spesso bisogna aspettare che intervenga una squadra del genio militare che cura la manutenzione. In generale le attese sono brevi, ma a volte 1 lavori richiedono giorni. SECONDO chi ha fatto l'esperienza il mal di montagna non rappresenta un grosso problema se si è in buona salute. Si possono provare emicranie e giramenti di testa, ma per questo ci sono medicamente ben conosciuti che alleviano il malessere. Qualche problema può dare la respirazione alle maggiori altezze e in questo caso il rimedio migliore è accelerare il viaggio per scendere a quote più respirabili. Pesanti abiti da montagna sono consigliati, ma nella stagione estiva il più delle volte non servono. La gente che si incontra nel lungo percorso è in maggioranza ospitale. Più riservati i cinesi che difficilmente ammettono gli stranieri alla loro confidenza, più cordiali i pastori Uighur e Kirghisi, che sono di etnia mongola e sono scesl dal Nord più di mille anni fa e vivono ancora in abitazioni fatte come le tende circolari di feltro, gli .yurts» dei nomadi di di Oengis Khan. Spesso invitano i passanti a bere il loro tè o il latte fermentato di yak. Dal lato pachistano nella valle di Hunza si possono vedere 1 pronipoti leggendari dei greci biondi e con gli occhi azzurri che Alessandro Magno portò fin da queste parti per discendere il fiume Indo. «Sembra di essere in Irlanda anziché in Asia», ha commentato qualcuno di fronte a questa sorpresa. In realtà si tratta di tracce di un popolo chiamato Tadzhiki che migrò dalla Persia, probabilmente fuggendo l'avanzata delle armate di Alessandro. U.R.S.S. ( (I&MUZTAGATA Taxkorgan PASSO DI KHUNJERAB TaxPAKH Islamabad • i : N* ^Vl PAKISTAN* 100 INDIA v Nella lingua dei locali Kirghisi il nome del valico di Khunjerab vuol dire «Valle del sangue» a causa delle più o meno antiche storie di briganti che attaccavano le carovane di cammelli sulla via della seta. Oggi l'unico serio pericolo della «superstrada del Karakorum» è costituito dalla foga con la quale gli autisti conducono le loro jeep su questo vertiginoso percorso. John F. Burns Copyright «The New York Times Service» e per filali» «La Stampa» Evviva il rosa E' fissata per 11 9 luglio l'inaugurazione della IIP edizione di Rosa a Gabicce, il grande festival della cultura al femminile, dalla letteratura al cinema alla moda, con «Speriamo che sia maschio»: uno spettacolo monologo di Athina Cenci (la simpatica Interprete del ruolo di Fosca nel film di Monicelli «Speriamo che sia femmina») che propone un collage di testi di diversi autori con sottofondo musicale di Paolo Conte. Come sempre molto fitti gli appuntamenti In calendario fino al 13 luglio con mostre, spettacoli cinematografici, danze. Tra le mostre, la più curiosa è «Al cuòre della metafora», curata da Elisabetta Gulii Grirjioni, con 400 originali oggetti cuoriformi dal 700 ad oggi, oltre a «La più bella sei tu», una rassegna di donnine di Manara. Per il cinema segnaliamo, oltre alla presenza di Roger Vadim con un filmato Inedito su Brigitte Bardot, Catherine Deneuve e Jane Fonda In versione domestica, la rassegna «Cuore di mamma» con la presentazione In anteprima di 5 film americani che affrontano il tema del mammismo. ERCOLANO Teatro nelle ville Alla Napoli del Settecento, vivace capitale europea dall'Intensa vita culturale, è dedicato il 1* Festival delle Ville Vesuviane, rassegna internazionale di teatro In cartellone dal 7 al 26 luglio a Ercolano. Le sedi saranno la restaurata Villa Campolleto, capolavoro del Vanvitelli, e Villa Ruggiero, due delle circa 120 ville costruite nel '700 lungo il cosiddetto miglio d'oro, cioè quel tratto di strada compreso tra Portici, Ercolano e Torre del Greco. Il Festival, che si prepone di riportare a Napoli spettacoli teatrali di portata internazionale e di valorizzare le ville vesuviane, un fenomeno che ricorda quello delle ville venete della riviera del Brenta, avrà per titolo: «Prima della Bastiglia». Gli spettacoli si chiuderanno Infatti con «Al pappagallo verde», un testo di Schnltzler ambientato In una locanda di Parigi la sera del 14 lugUo 1789. il giorno deUa presa della Bastiglia, messo in scena dalla regista Sarah Vajda con il Festival di Marals. Tra gli altri spettacoli In programma anche «Turcaret» di Lesage e «Pamela» di Goldoni. NERVI Ballerini del mondo Sarà l'ormai famosissimo musical americano di Michael Bennett «A chorus line», in prima assoluta per l'Italia, a inaugurare il 9 luglio (con repliche fino al 12) l'edizione '86 del XXIII Festival internazionale di balletto di Nervi, un appuntamento tra i più attesi e popolari dell'estate che richiama un pubblico internazionale. Il cartellone prosegue con due proposte del Balletto di Stoccarda, formate da più balletti e precisamente: «Brother and sia ter», «Operette» e «La sagra della primavera» dal 14 al 16 luglio e «Gaité parisienn»e, «Isadora» e «Bolero», tutti e tre con coreografie di Béjart, dal 17 al 19. Mentre il Balletto dell'Opera di Vienna sarà di scena il 20 e 21 luglio con «Weigen Lleder», «Ruckkehr im Fremde Land» e «RUTfonlaJn re» Dal 24 al 26 luglio 11 New York City Ballet presenterà «Donizettl Variation»s, «After elght», «In the night» e «Rubis» e. In chiusura, dal 29 al 31 luglio, è In cartellone uno show dedicato alla coreografia televisiva intitolata «Mi-La-Lu», dal nomi di Franco Miseria, Don Lurio e Gino Landi. r I