Generoso sì ma solo se lo guardano

Generoso sì, ma solo se lo guardano " Generoso sì, ma solo se lo guardano " <? • 6- Mi " OLTI tuisconin fat Mi OLTI animali costituiscono un esempio in fatto di altruismo: gli allarmisti, ad esempio, avviano, f compagni della presenza di un pericolo a scapito della loro vita, gli aiutanti al nido fungono da collaboratori familiari di una coppia impegnata ad allevare i figli. Da' un plinto di vista, etologico è ancora poco chiaro quali meccanismi della selezione naturale abbiano favorito i, comportamento altruistici. Alla base di' tutte le ipotesi ayanzate finora sta il fatto clic un essere vivente ha interesse a lasciare la sua impronta all'interno della, popolazione in cui ^^ ■ ■■■•:<■ ! Mn>mmm 2. ,-c. V M 'aria o da, poplazoe n cuJ;^yej(me.«ap^^adifIWto9# òli oisjn^^TdqfesCwiigenino s mfM-iici) ■ Quando un aiutante al nido presta la sua opera a beneficio di un parente (genitori o fratelli), trae un vantaggio dalla.sua azione poiché, agisce in favore di un patrimonio genetico che in parte gli è comune. In questo caso, aiutanti e riproduttori sono il risultato, secondo -l'ipotesi di Hamilton, di una selezione familiare, che agisce a beneficio di tutta la famiglia piuttosto che di un singolo individuo. J '=•''••' Mi,'' Mi,'' ' L'avvicinarsi del terremoto scatena gli ioni presenti nell'aria avanzata da A. Zahavi dell'Università di Tel Aviv (Behavioral Ecology and Sociobiolqgy, 18/339-351), secondo cui un individuo, con il 'suo atto di altruismo, mette in mostra la sua abilità di collaboratore, stringe alleanze, conquista una migliore posizione sociale e si garantisce cosi una maggiore probabilità di successo riproduttivo. Questo è il risultato degli studi che da quindici anni Zahavi conduce sulla complessa struttura sociale di una popolazione di turdoidl arabici (Turdoides squamiceps) che vivono nel deserto del Sinai fra il Mar Rosso e ttv e <?rno)rii « bisiqyii inlitìvol- i»c t!« i il Mar Morto, in una valle dove lo scarso drenaggio delle acque superficiali permetto la crescita di una rara vagetazione. Questi uccellini si associano in gruppi di una ventina di individui in un proprio territorio che difendono da tutti gli estranei. Un gruppo è formato da 2 a 6 adulta riproduttori, da giovani non ancora maturi per formarsi una famiglia e da nidiacei implumi completamente dipendenti dagli altri per la sopravvivenza. Nella comunità le relazioni sociali sono improntate alle regole di una rigida gerarchia; i maschi dominano sulle femmine e all'Interno del proprio sesso ognuno ha un suo preciso rango. Il successo riproduttivo tra dedicata ai tri lo aumenta con la posizione sociale. Il maschio alfa, il primo fra tutti, è quello che realizza in questo campo il migliore risultato. In fatto di altruismo e di collaborazione i turdoidì arabici sono esemplari. Tutti a turno fanno da sentinella mentre i compagni mangiano. Tutti si offrono reciprocamente cibo. Tutti accorrono in soccorso di un compagno in pericolo anche a rìschio della propria vita, come quando attaccano e sconfiggono un serpente che 11 minaccia. E infine tutti aiutano le coppie che si riproducono avvicendandosi nel nutrire i i»c t!« irmourr tot ■» ò piccoli e nel pulire e rassettare il nido. In genere i dominanti sono anche i più collaborativi. Né la selezione familiare né l'altruismo reciproco spiegano completamente il comportamento collaborativo dei turdoidi arabici, quale appare soprattutto studiando i giovani immaturi che devono ancora definire il loro stato sociale. Quando un giovane aiutante si avvicina a un nido e lo trova occupato da un individuo di alto rango intento ad alimentare i nidiacei. si dimostra profondamente rispettoso dell'ordine gerarchico e aspetta che 11 compagno, finite le faccende, lasci libero il campo. Se quattro o cinque uccellini si trovano in questa si¬ biti al Museo di Storia Naturale di Milano tuazione di attesa, si dispongono in coda e aspettano il loro turno non secondo l'ordine di arrivo, ma secondo quello della gerarchia sociale. Accade anche che un aiutante, avvicinandosi ai nidiacei bisognosi di cure, richiami con grida l'attenzione dei compagni sulla buona azione. In questo modo però mette il nido in pericolo, perché ne indica la presenza ai predatori. Un dominante non accetta mai di essere alimentato da un subordinato. Se però un subordinato rifiuta il cibo da un compagno di alto rango, viene da questo severamente punito. .- Secondo Zahavi, , attraverso questi comportamenti un turdoide arabico mette in mostra il suo stato sociale e le sue qualità in una specie di campagna di propaganda in cui ognuno cerca di far vedere quanto vale. In questa ipotesi l'atto di altruismo diventa una sorta di dimostrazione plateale ed è destinato non solo a chi lo riceve ma anche a tutti gli altri compagni che stanno a guardare. Gli spettatori sono tutti dei probabili collaboratori. Infatti, in una comunità dove la cooperazione è essenziale per la sopravvivenza e. il successo riproduttivo, dimostrare le proprie capacità attraverso atti di altruismo per salire nelle scala sociale, costa meno che impegnarsi in seri combattimenti con i compagni. In questo modo si raggiunge ugualmente lo scopo e nello stesso tempo si stringono alleanze e si eliminano rivali. Si tratta ora di verificare se anche altri animali si dimostrino collaborativi per farsi notare dai compagni e facciano con l'altruismo la loro scalata sociale. Cipro risparmia i migratori Secondo un recente studio, a Cipro non si pratica più la distruzione a tappeto degli uccelli migratori: nella scorsa primavera sono stati uccisi 18 milioni di esemplari in meno rispetto al 1985. Maria Luisa Bozzi

Persone citate: Maria Luisa Bozzi, Zahavi

Luoghi citati: A. Zahavi, Cipro, Milano