Finalmente il jazz è donna

Leggera Leggera Finalmente il jazz è donna Léonard Berasteln, West Side Story (estratti). José Carréras, Klri Te Kanawa. Direttore, Léonard Bernstein (Deutsche Gramntophon Lp e Cd Digitale) - Chi non avesse fatto ancora conoscenza con la prima esecuzione autografa, e integrale, del celebre musical coreografato da Robbins (uscita in inverno), può sempre gustarsi i deliziosi estratti pubblicati ora, con la bella e insolita Somewhere di Marilyn Home. Gasimi conta all'attivo tre album a suo nome (Lonely woman, Sounds of love. Streams). Il suo attuale complesso è un nonetto, ma sarebbe meglio dire una ali stars che opera e rimane unita proprio perché crede fermamente in lei. Simile nell'itinerario artistico, seppure diversa nello stile più prossimo all'etimologia del blues, è Francesca Oli veri, anch'essa di estrazione gasliniana. Dopo aver pubblicato due ottimi dischi (Francesca sings the blues e Richiami), la cantante piemontese si dedica adesso anche alla direzione di un coro di ventiquattro elementi che sa interpretare con suggestiva efficacia il repertorio degli spiritual nero-americani. La pianista romana Rita Marcotulli opera sulla scena musicale Italiana dal 1976, e ha quindi preceduto la Ghiglioni di cinque anni; soltanto adesso, però, la sua popolarità sta raggiungendo il livello del suo valore, dopo una vittoria mancata per un soffio — dietro il quintetto di Mario Rusca — alla Coppa radiofonica del Jazz 1985, LA presenza della donna nel jazz nazionale, praticamente inesistente nella critica, sta crescendo a vista d'occhio fra gli autori-esecutori, al punto che è giunto il momento di fissare qualche dato di fatto. Fino al 1980, l'unica jazzwoman di casa che fruisse di una certa popolarità era la cantante Liliali Terry; e in Italia più che altrove si associava alla donna l'idea della vocalità (mentre negli Stati Uniti l'autentica «signora del jazz» è stata Mary Lou Williams, pianista e autrice di composizioni e di arrangiamenti che hanno lasciato un solco profondo). Poi è arrivata un'altra cantante, Tiziana Ghiglioni, e con lei ha preso il via un movimento di ripresa che si è esteso al pianoforte, alla direzione e perfino al saxofono. Tiziana è oggi apprezzata in Europa e in America: ha avuto ottimi maestri che l'hanno impostata secondo 1 canoni ortodossi, ha una voce bellissima e una dizione inglese perfetta. Oltre ad alcuni long playing Incisi con Giorgio Costume di Bakst per «Shéhérazade» di Rlmski-Korsakov Maazel dirige la suite sinfonica di Rimski-Korsakov

Luoghi citati: America, Europa, Italia, Stati Uniti