Per la bella Fatma Jacopo si fa musulmano

Cassieri racconta un'allegra conversione Cassieri racconta un'allegra conversione Per la bella Fatma Jacopo si fa musulmano vocante mogliettina di Rick, e del fatto che costui sarebbe probabilmente disposto perfino a Immolargliela in cambio della sospirata esclusiva sulla sua vita e sulle sue carte. In seguito la fuga continua per amore del gioco, e con stravaganze nabokoviane, e spostamenti dalla Svizzera all'Italia, dalla Grecia alla Jugoslavia, dal Sudafrica all'Inghilterra, dura molti anni, fino a una grottesca conclusione finale. Più che la divertente caricatura del monomaniaco Tucker, 11 libro Interessa per l'autoritratto del narratore, un uomo che anche lui vive soltanto in funzione della carta. E' un beffardo autoritratto di scrittore come egocentrico e quasi Irresponsabile manipolatore di spunti trovati dove capita e rielaborati senza approfondirli, quasi con cinismo, in libri che In apparenza servono solo a procurare successo e quattrini al loro autore. Ma malgrado l'ostentata superficialità Barclay, Inquietato da angosce cui non sa dare un nome, da domande alle quali cerca confusamente le risposte, ci convince del suo diritto a esprimersi. Animale anomalo, asociale, egli ha il compito di osservare e in qualche modo di riferire la commedia dei suoi simili; e anche grazie al traduttore Mario Biondi, lo fa con un estro che riesce sempre, quasi nostro malgrado, ad avvincere la nostra attenzione. a NON è che siano molto frequenti, nella nostra letteratura, le opere di ironia religiosa, più o meno irriverente, in cui si possa avvertire l'eco di acredini e divertimenti voltairlani: e proprio per questo particolarmente gradito giunge un romanzo come il Diario di un convertito di Giuseppe Cassieri, che è un rapido e sapido Intreccio di situazioni, di battute, di citazioni, di ricordi, dove il fondamentale motivo del confronto fra le religioni monoteiste-è svolto come subdolo e corrosivo gioco. Il •convertito» è l'archeologo Jacopo Taris, che, durante un viaggio di studio In Cappadocia per esaminare le catacombe rupestri dove si rifugiarono i seguaci dell'ortodossia nel periodo delle persecuzioni iconoclaste, e analizzarne le opere di pittura e di scultura sacre che vi lasciarono, si innamora della bella Fatma, rigorosissima musulmana, la quale pone come condizione Irrinunciabile al matrimonio la conversione all'islamismo di Jacopo. Di passo in passo, di versetto in versetto del Corano, di prescrizione In prescrizione, il romanzo segue il cammino di Jacopo verso la conversione: che è, si, accompagnata dalla curiosità per la legge islamica, continuamente confrontata con quella cristiana in cui 11 protagonista è stato educato e che ha sempre molto blandamente osservato, ma che ha come esclusiva motivazione l'amore per Fatma, anzi 11 possesso di Fatma, che, rigidamente pudica, non concede proprio nulla a Jacopo, se non qualche raro e molto verecondo bacio. Un poco perseguitato dal desiderio amoroso, tanto che non evita di guarda■ .re con qualche brama anche rancorplar-"?ente madrt dTF'Mia-e perfino la taoÌufelie deU'lmaVrf BfiKCche fò'ammagstra nella legge di Maometto, Jacopo attraversa l'Intéro Corano con tutte le chiose necessarie a farlo comprendere a un occidentale, per di più fino a quel momento tanto poco attento ai fatti religiosi, accompagnando le varie lezioni con l'interiore commento sornionamente ironico, recitato in una sorta di continuo e divertito controcanto dissacrante, che si allarga, nella memoria, all'educazione Masolino d'Amico William Golding, .Gli uomini di carta», trad. Mario Biondi, Longanesi, 214 pagine, 20.000 lire. aterna, tutta attenta al culto dei più disparati santi per la protezione molto più fisica che spirituale di sé e dei figli. Jacopo rimane, anche nell'ammaestramento che gire Imposto per, poter giungere all'atto di conversione e, di conseguenza, sposare Fatma e portarsela nel peccaminoso e deprecato Occidente, un agnostico In fatto di religione, prontissimo sempre a rivoltare precetti e norme religiose, prudentemente, fra sé e sé, nella luce corrosiva di una razionalità rispettosa, ma incapace di non vederne l'oscurità o la contraddittorietà o l'Inattualità o la troppo disinvolta adattabilità alle comodità umane o l'Inutilità rituale. Il romanzo, che ha un bel ritmo sollecito e sicuro, senza nessun tempo morto e nessuna insistenza eccessiva, è costruito con straordinaria abilità sulla doppia faccia dell'esperienza del protagonista: la finzione della conversione per autentica fede, là dove la ragione è l'amore, e il reale e vivo Interesse per la concezione e 1 modi di vita dei piccoli centri della Turchia, già un poco Invasi da turismo e tentazioni occidentali; il desiderio del possesso di Fatma sempre più ossessivo e lo studio dell'arte delle caverne e delle catacombe; la partecipazione ad un lungo convegno a Efeso fra musulmani e cristiani per la migliore comprensione reciproca e l'osservazione acutissima dei comportamenti degli abitanti del luogo e il commento sul propri, sempre tanto preciso e rigoroso quanto divertito. Il valore del romanzo è proprio In questa perfetta compresenza di elementi cosi diversi: l'Irriverenza non è mai polemica e offensiva, anche se è sempre allegramente vivace. Proprio un'allegria di fondo regna nell'opera di Cassieri, dovuta al motivo che spinge Jacopo alla conversione all'islamismo. In questa prospettiva, Diario di un convertito è essenzialmente un romanzo di desiderio inappagato e Inappagabile se non al prezzo di un lungo esercizio di astinenza e di preparazione In tutt'altro campo, quale è quello dell'educazione religiosa. Con una splendida «trovata» conclusiva, il lettore, si, assiste all'un po' burocratica conversione ufficiale di Jacopo, ma non saprà mal se 11 possesso di Fatma varrà davvero la pena di tante complicazioni, tanto studio coranico, di tanta attesa,e di t&Jita macerazlone/Mè/si1 "IwÀi'fasB c^rtfjche, per JacopOf^lfirà,. sempre l'ancora di salvezza della sua Ironia, della sua capacità di divertimento anche nel casi e nel momenti più faticosi o fastidiosi, come egli, per esemplo, dimostra durante 11 digiuno del Ramadan, infrangendolo con sereno abbandóno all'impulso dei sensi. Giorgio Barberi Squarotti Giuseppe Cassieri, «Diario di un convertito», Mondadori, 192 pagine, 18.000 lire.

Luoghi citati: Cappadocia, Grecia, Inghilterra, Italia, Jugoslavia, Sudafrica, Svizzera, Turchia