Scendono in campo gli «under 25» della letteratura

Hanno vent'anni e scrivono in provincia: un'antologia-inchiesta di Tondelli Hanno vent'anni e scrivono in provincia: un'antologia-inchiesta di Tondelli Scendono in campo gli «under 25» della letteratura Disegno di Consigli (da «Humour Grafìe») Fra i generi più frequenti ci sono diari e lettere, i temi vanno dalla «confessione», al rapporto generazionale con gli altri, al «calco» sulla fantascienza, la spy-story, la fantasy, la scrittura sperimentale a rimorchio della «computer art». Questa prima antologia (perché altre ne annunciano Tondelli e «Il lavoro editoriale») ha scelto undici autori, di cui tre ragazze. Certamente non ha la pretesa di aver esaurito . T O non so perche na« I sce un racconto, ma * credo di aver capito perché non nasce. Non nasce perché le persone hanno paura di guardare dentro se stessi e dar corpo a quello che di oscuro vive in loro. Scrivere significa scoprirsi, scrivere significa tradirsi...*; così si presenta Laura Benedetti, una delle «Under 25», che Pier Vittorio Tondelli, l'autore di Altri libertini e Rimini, ha raccolto nella sua antologia Giovani blues (lì lavoro editoriale, pagine 159, lire 14.000). Il progetto di Pier Vittorio Tondelli è nato dalla curiosità intellettuale di sapere se e cosa scrivono 1 ragazzi italiani. Si è molto parlato in questi anni di una «fuga dalla scrittura», di un disinteresse, da parte dei più giovani, per la lettura, di una migrazione massiccia verso altre forme di comunicazione che privilegiavano orecchio e occhio: musica e video. Ma era, e vero? Certamente cinema, video, musica sono oggi i grandi serbatoi dell'immaginario giovanile, materiali d'urto che attraversano con più facilita atteggiamenti più o meno passivi. Tondelli ha voluto saggiare il terreno e servendosi di iiviste, quali Lintts, Rockstar, Annabella, Fare musica, Panorama, ha chiesto racconti e romanzi, ponendo come età di confine i 25 anni. In pochi mesi gli sono arrivati oltre quattrocento manoscritti: il 20% dalla Lombardia, il 19% dall'Emilia Romagna, il 15% dal Lazio, il 10% dal Piemonte, l'8% dalla Campania, 11 9% dalla Liguria, il 15% dalla Toscana. Under 25. Giovani Blues è nato da una scelta su questa montagna di manoscritti, che oltre a offri¬ re una serie di testi da •leggere», costituisce un approccio sociologico. Veniamo cosi a sapere che in provincia (60%) si scrive di più che nelle grandi citta, che il Settentrione (56,5%) è più «grafomane» del Sud (23,5%), che le ragazze scrivono più del maschi, che l'età media di chi, volutamente, letterariamente «si scopre e si tradisce» è sui 22 anni. Da Milano non si è fatto vivo, con racconti o romanzi, nessun giovane scrittore, mentre da Macerata, Cagliari, Pavia, Brescia, Trieste o Napoli si. In genere l'impressione è che una cultura metropolitana non si sia espressa, o viaggi esternamente alla dimensione della scrittura. Questa assenza di scritti metropolitani, va a vantaggio di una immagine di cultura che cresce In provincia e che si nutre più di letteratura che non di quella sottocultura che è droga o sessualità indiscriminata. ciò che si scrive, fra i ragazzi, oggi in Italia e forse neppure il «meglio», ma offre un panorama, consapevole, assicurano, i curatori, di una scrittura che può nascere solo dalla lettura. I temi sono spesso quelli che nutrono coetanei già ufficializzati, come Leavitt; storie minime, famigliari, piccoli slittamenti quotidiani che possono sfociare in tragedia, come nell'inquietante «L'avventuriera», di Rory Cappelli, o In incroci geometrici fra Kafka e Handke, come in ■Undici giocatori», di Gabriele Romagnoli: l'umanità freddamene sezionata nei suoi comportamenti, attraverso i ruoli di una squadra di calcio. C'è anche l'amore «feticistico», per la motocicletta-isola, una rivisitazione anti Pirsing e gli eroi «on the road» alla Kerouac. di Giancarlo Vis co vi eh; o la • iondelliana. Giuliania Caso di «Bar Spagnolo» un andirivieni metropolitano fra desideri e realtà, fra un concerto rock e città lontane dove le protagoniste non arriveranno mai. Più letterarietà si trova nel controcanto sul viaggio, con un occhio a Borges e uno a Calvino, di Andrea Canobbio che in «Diario del centro», descrive una scoperta di Londra e una riscopertarilettura del «Viaggio al centro della terra» di Verne. Fra esperienza di vita ed esperienza letteraria, c'è, negli esempi di Giocarci blues, la ricerca di uno stile, di una scrittura, il gusto, se non ancora la leggerezza della capacità, per la parola, il desiderio di formalizzare in narrazione l'emotività e il tempo fuori dal macrocosmo di una pagina bianca. Nico Drongo