Il futurista Fillia

Il futurista Fillia Il futurista Fillia NELL'ATTUALE riconsidcrazione storico-critica del Futurismo, un discorso a sé spetta indubbiamente al Futurismo degli Anni Venti o tra le due guerre, durante gli anni del fascismo. A uno tra gli importanti artisti di questa seconda generazione, Fillia, è dedicata una accurata monografia a cura di Silvia Evangelisti con testi di Paolo Baldacci e Marzio Pinottini, edita anche in occasione di una mostra alla galleria Philippe Daverio di Milano («Fillia e l'avanguardia futurista negli anni del fascismo», Mondadori/ Daverio, pp. 330, 427 ili, L. 100.000). La personalità di Fillia, pittore, scrittore, scenografo, teorico del gruppo futurista torinese dal 1923, con Diulgheroff, Rosso, Oriani, Farfa, Pozzo, è messa a fuoco dagli autori nel contesto dei fermenti storici anarco-comunisti contemporanei (Baldacci), nell'area della pittura posteubista e metafisica del periodo (Evangelisti), e nella tendenza spiritualizzante propria dell'estetica di quegli anni (Pinottini). A Silvia Evangelisti dobbiamo un ampio .Regestoche documenta la breve e frenetica attività dell'artista: con la fondazione di riviste quali .La Città Futurista. (19291 e .La Città Nuova. (1932); la redazione del volume .La Nuova Architettura. (1931) che costituisce il primo studio in Italia, con quello dell'amico Alberto Sartoris, sull'architettura razionalista. Completa il libro un repertorio delle opere, che ammontano a oltre duecento. Mirella Bandini

Luoghi citati: Italia, Milano