Gli «Oscar Oro» per gli introvabili

Gli «Oscar Oro» per gli introvabili Gli «Oscar Oro» per gli introvabili con cui scavalca la formula neorealista del tempo in cui è nato. Raboni parla giustamente di un'eresia felice. Nella storia di un universo miserando e popolare, tutto coagulato intorno alla figura mitica del «prete bello» dal nome predestinato di don Gastone Caoduro. spira un'aria di eccezione e di fantasia, di simboli e di odori assolutamente non-realistici. I dodici anni che separano II prete bello da Libera nos a malo si sentono soprattutto nell'impianto. C'è una materia non proprio dissimile, ma rivissuta In un clima verbale (T «idioma» zanzottiano) che fa pensare al Joyce di Dedalus e di Stefano eroe, come suggerisce Domenico Porzio. Forse c'è qui una maggiore leggerezza, una festa comicogrottesca più lieve, un'immersione controelegiaca nel paese delle madri. La favola sposata allo scavo dell'inconscio. Altro discorso va fatto per Zorn. n vero nome di Zorn era Angst, che significa «angoscia, paura». Nomen-omen anche in questo caso. Angst-Zorn è il rampollo di una famiglia della migliore borghesia di Zurigo. Ha trent'anni e sa di dover morire a causa di un cancro e allora scrive, vincendo la sua inerzia, questo libro-verità, racconta se stesso e il proprio fallimento con la lucidità degli inni. Ne viene una lettura che agghiaccia, ma anche seduce e forse, come azzarda Italo Alighiero Chlusano, persino diverte. L9 ORO è prezioso, duttile, inattaccabile , dagli acidi, anche da quelli corrosivi del tempo. A questo allude la sigla della nuova collana che nasce da Mondadori? La collana si chiama «Oscar Oro» e Leonardo Mondadori fa delle promesse: «Con "Oscar Oro" la Mondadori vuole rimettere in circolo testi di altissimo valore della letteratura mondiale, che sono diventati introvabili, sono scomparsi dal mercato librario. Vuole riproporre ai lettori titoli che meritano di vivere a lungo*. I primi tre sono titoli notevoli: Il prete bello di Goffredo Parise introdotto da Giovanni Raboni, Libera nos a malo di Luigi Meneghello introdotto da Domenico Porzi, Il cavaliere, la morte e il diavolo di Fritz Zorn introdotto da Italo Alighiero Chiusano. I titoli annunciati non sono da meno: Le metamorfosYììl Lalla Romano, II sorriso dell'ignota marinaio di Vincenzo Consolo, Johnny Panie e la bibbia dei sogni di Sylvia Plath, Miti e racconti eskimo di Eveline LotFalck, questi ultimi editi per la prima volta in Italia. Non p'è. al^-o filo a legare questi titoli se non la qualità. Certo, di fronte a Parise, a Meneghello. a Zorn si ha l'impressione di un bersaglio centrato. Pur cosi diversi (ma tra Parise e Meneghello spira aria di casa), i tre romanzi restituiscono al lettore un troppo spesso deluso piacere del testa II prete bello è del 1954, ma non risente affatto dell'età. Vede oggi premiato l'anticonformismo

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