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Tutto libri Tutto libri E' nato un nuovo gioco da tavolo Dalle carte ai dadi il Dubito moderno in cerca di antenati scrive il nostro gioco di carte chiamandolo «Le Menteur ou la Marmite». Benissimo, ci siamo già spostati di 8 anni. Non si può andare più indietro? Ci si può aiutare anche con libri d'altre lingue, e qui dovete darci una mano, se avete voglia di giocare a questo gioco della «retrodatazione». Noi non obbiamo date intcressant. più «alte» del 1061. Un libro inglese di George Hervey (Card games (or ali the family) descrivo il nostro gioco di carte chiamandolo «I doubt it», ma è del 1977. Un libro tedesco di Claus D. Grupp (Kartenen Spiele fur Kinder) descrive il nostro gioco di carte chiamandolo «Mogeln», ma è del 1980. Scommettiamo che il Dubito con le carte si giocava in qualche paese europeo già prima del 1940? Scriveteci. Intanto che ci pensate, proponete qualche partita a Dubito con le carte ai vostri compagni di vacanze. Con l'estate, il tasso di internazionalità dei contatti cresce. Quando capita l'occasione, proponete qualche partita a «Le Menteur», o a ' «I doubt it», o a «Mogeln». E se avrete una scatola di Dubito! della Clementoni forse vi verrà voglia di adoperare quegli speciali bussolotti anche per altri giochi di tavoliere. Perché non provate a inventarvi un ibrido fra Dubito.' e il Gioco dell'Oca? Giampaolo Dossena Questo Dubito.' fa rivivere, nei giochi di tavoliere, un'atmosfera rissosa, mediterranea, allegra, qual si godeva solo in certi vecchi giochi di carte italiani. Abbiamo detto giochi di carte, e già per conto vostro avrete pensato a quel gioco di carte che si chiama Dubito. Il paragone è giusto. Questo Dubito! di tavoliere è una nuova, felice incarnazione del Dubito con le carte. Ma se (salvo errori ed omissioni) il Dubito! di tavoliere nasce nel nostro 1986. il Dubito di carte quando è nato? Provate a parlarne con qualcuno che abbia una certa età. L'Italia è piena di persone che sostengono di aver giocato a Dubito già verso il 1940. e anche prima. Non state a dirgli «dubito!», a questi cari vecchietti. Il Dubito con le carte qualche decennio sulle spalle ce l'ha di sicuro. Ma se vogliamo prendere le cose sul serio dobbiamo trovare date documentarie, documentate su carta stampata, senza accontentarci dell'amabile, fluttuante testimonianza dei nonni e degli zìi. Allora, noi conosciamo un libro della Librex di . Milano datato 1969. che parla del Dubito con le carte. Ne conoscete di più indietro negli anni? • C'è un libro francese del 1961. Le code des jeux, di Claude Aveline, che de¬ Oggi abbiamo gettato alla rinfusa 20 nomi di uomini politici, 20 titoli di opere letterarie da loro scritte e 20 conunenti che li riguardano personalmente. Ridate a ciascuno il suo, come è giusto. 1) Luigi Preti: «Diario di trent'anni». Notissimo figlio di un fabbro. 2) Emilio Lussu: «Il Tevere più largo». Uno che li ha «Visti da vicino». 3) Giovanni Amendola: «P2,-Controstoria». Il «piccolo padre» dell'Unione Europea. 4) Giovanni Malagodi: «Addio, addio mio ultimo amore». Gli andò male il divorzio. 5) Pietro Ingrao: «Ore 13, il ministro deve morire». Uno dei capi partigiani più importanti del CLN. 6) Giovanni Spadolini: «Masse e potere». Fu la bestia nera del centrosinistra. 7) Matteo Metteotti: «Una scelta di vita». Figlio di un grande antifascista «aventiniano». 8) Camilla Bavera: «Giorgio La Pira». Valoroso tenente degli alpini nella prima guerra mondiale. 9) Giulio Andreotti: «Massa e non massa». Uno dei più prestigiosi «non allineati» del pei. —10) Giancarlo Pajetta: «Clara Particella. Cataloghi da vedere

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