Forza Europa il tuo jazz ha un domani

Forza Europa il tuo jazz ha un domani Forza Europa il tuo jazz ha un domani UN convegno di studiosi italiani e stranieri sul jazz europeo dal 1945 à oggi non è cosa di tutti i giorni. Ci viene il dubbio, anzi, che non sia mai stato nemmeno tentato. Comunque sia, c'è riuscita l'associazione Musica Oggi di Milano, che ha già al suo attivo due serie di concerti dedicati al -jazz mode in Italy*, col concorso della Cariplo e della Ripartizione Cultura del Comune di Milano. Il meeting è avvenuto nella capitale lombarda, in una delle sale dello storico Palazzo Dugnani. Come accade a tutte le manifestazioni di sapore pioneristico, anche a questa non è mancata qualche facile frecciata ironica, per esempio sul concorso del pùbblico, che era scarso. Ma si sa che questi dibattiti, almeno per ora, interessano moderatamente gli appassionati; interessano molto, invece, gli studiosi, per i quali ce ne vorrebbero più d'uno all'anno. La critica internazionale di jazz — è stato osservato — ha problemi comuni sotto ogni latitudine, e sconta tuttora le sue origini dilettantistiche e un provincialismo duro a morire, a causa del quale le citazioni a pie di pagina di libri e articoli riguardano tutt'al più qualche noto scrittore americano o l'ultima fatica letteraria del vicino di casa. I convegni servono a parlare, a conoscersi, . a scambiare idee, e quindi a migliorare un'opera di mediazione fra gli artisti e gli spettatori da cui, ad onta di certe campane a morto, non pare che si possa ancora prescindere. Chiarissimo è pure l'interesse dei musicisti, che infatti c'erano. A loro ha dato voce Giorgio Gaslini che, al di là delle inevitabili considerazioni autobiografiche, ha reso evidente ai convenuti stranieri la misura dell'apporto del jazz italiano, e in taluni casi del suo lavoro di premonizione; a presiedere il convegno c'era Franco Cerri, che simboleggia la continuità del jazz nazionale d'oggi coi primi tentativi dell'anteguerra ostegr giati dal fascismo è recepiti da scarse pattuglie di amatori in uno stato di quasi, clandestinità; accanto a lui sedeva Enrico Intra che ha. svolto, una memoria «contro la seduzione» del commercialismo, un tema che gli sta a cuore al punto da aver intitolato nello stesso modo il suo ultimo long playing per l'etichetta «Ca' Bianca Club..

Persone citate: Dugnani, Enrico Intra, Franco Cerri, Giorgio Gaslini

Luoghi citati: Comune Di Milano, Europa, Milano