Quell'assalto alla Moncada di Carlos Franqui

Castro celebra il 33° anniversario dell'inizio della rivoluzione caraibica Castro celebra il 33° anniversario dell'inizio della rivoluzione caraibica Quell'assalto alla Moncada Nel nuovo piano Africa mentre gli L'AVANA — Fidel Castro ha pronunciato un lungo discorso commemorativo in occasione del trentatreesimo anniversario del fallito assalto alla Moncada che segnò V inizio della lotta armata contro Batista. Fidel ha affrontato il tema dell'operazione antidroga in Bolivia. -Con la scusa di combattere il contrabbando il governo Usa ha inviato un contingente^miliij.re in Bolivia, il che può risultare pericoloso*. Rispondendo poi alle accuse americane, secondo le quali Cuba sarebbe una piazza importante per la coca. Castro ha detto che -a Cuba non si produce né si consuma droga*. Questa volta l'anniversario (11 33". per l'esattezza) dell'assalto cruentemente fallito alla caserma Moncada di Santiago di Cuba — che avvenne il 26 luglio 1953 e segnò l'inizio storico del castrismo — è stato celebrato all'Avana con una retorica meno oltranzista del solito: Fidel Castro ha sottolineato ■ ' ' ' .i. .... ■ - ' ■ 1 — ■■ ■■ quinquennale il «Iider avversari politici vengo ancora una volta l'urgenza della «riforma economica- e ha usato un linguaggio gorbaciovlano (già. sfoderato al III Congresso del pc cubano, 10 scorso febbraio), denunciando -il burocratismo cartaceo, la pigrizia, la negligenza, l'incompetenza e l'irresponsabilità* nella gestione delle aziende e dei servizi. Una mini-liberalizzazione è in atto, nel quadro del nuovo piano quinquennale 086'90): riguarda i settori delle riparazioni e dell'artigianato (produzione di calzature e mobilio), nelle aziende industriali e agricole si è cominciato a introdurre il principio del «calcolo economico», o autofinanziamento. Castro è ormai orientato, dopo il m Congresso, verso un maggiore pragmatismo d'ispirazione gorbacioviana: ve lo spingono le necessità più Indilazionabili dell'Avana, tra cui 11 debito con l'Urss (secondo fonti americane si avvicinerebbe ai 14 miliardi di dollari) e con i Paesi capitalisti (3,5). Mosca stessa è costret¬ maximo» ha previsto una mini-liberalizzazione - Diminuirà l'impeno scarcerati e parecchi riescono a ottenere il permesso di emigrare ta a contrarre i suoi aiuti all'Avana (calcolati, sempre secondo fonti americane, a circa 10 milioni di dollari al giorno). / Da qui, le pressioni sovietiche e la svolta «pragmatica» di Fidel. Questa non riguarda soltanto l'economia, ma anche i diritti umani (che Castro ha sempre sostenuto di rispettare!): infatti, alla vigilia del 26 luglio, sono stati liberati 50 prigionieri politici, dopo i 130 messi in libertà tra maggio e giugno scorsi, su pressione di governi e associazioni umanitarie occidentali. Si tratta di misure grazie alle quali Castro cerca di migliorare 1 propri rapporti con i Paesi occidentali: l'Avana promette, inoltre, concessioni di migliaia di visti annui per coloro che vogliono emigrare, nonché un progressivo disimpegno delle truppe cubane dall'Africa. Al tempo stesso Castro prospetta l'ipotesi di un viaggio di Giovanni Paolo II a Cuba, mentre pretende di scoprire le virtù del cristianesimo (si veda il libro-intervista del brasiliano Fre.1 Betto). Il regime, insomma, tenta un ritocco della propria immagine. Queste «novità» non fanno però dimenticare fatti più sostanziali: il ni Congresso del pc cubano s'è chiuso lo scorso 8 febbraio con un ulteriore rafforzamento dell'uomo più potente e sinistro del regime: il fratello minore di Fidel, Raul, vicesegretario del pc e ministro della Difesa. Nel Politburo sono entrati sua moglie Vilma Espln, presidente dell'Unione donne cubane, nonché tre suoi più prossimi collaboratori; ne è uscito (tra gli altri dieci sostituiti, su ventiquattro) 11 potente e altrettanto sinistro capo degli Interni e dei Servizi di sicurezza, anch'egli «uoTTio della Sierra*, Ramiro Valdès. Il rafforzamento di Raul non riflette soltanto la crescente importanza che nella vita cubana hanno assunto le forze armate con le avventure in Angola ed Etiopia: è anche il segno palese del definitivo tramonto degli uomini della Sierra Maestra* e del Movimento che dall'assalto alla caserma Moncada prese 11 nome, 26 de Julia (26 luglio), a tutto vantaggio di quell'ala comunista e filosovietica che proprio in Raul Castro ebbe il massimo esponente già prima della conquista del potere e nel biennio rivoluzionario e «libertario» del '59-60. I veri protagonisti della Rivoluzione, quelli che conquistarono il potere nel '59. sono stati o allontanati progressivamente dal potere (come Armando Hart) o incarcerati — per più di vent'anni — come il comandante Matos, uno degli eroi della Sierra entrato in conflitto con Raul Castro nal '59, o morti In circostanze misteriose, come il leggendario Camilo Cienfuegos (che avversava violentemente Raul): oppure si sono suicidati (come l'eroina dell'assalto alla Moncada, Haidée Santamaria, o come l'ex capo dello Stato cubano Osvaldo Dorticos); oppure -—• pegno militare in negli Stati Uniti sono sfuggiti, con l'esilio, ad una sorte peggiore (come lo scrittore, giornalista e critico d'arte Carlos Franqui, esule in Italia dal '67. Sul terreno dei diritti umani il regime è inchiodato alle proprie responsabilità, tra l'altro, dalle terribili testimonianze di alcuni ex prigionieri politici: come quelle di due poeii detenuti dagli Anni 60 e scarcerati rispettivamente nell'82 e nell'84: Armando Valladares e Jorge Valls. Le loro memorie sono uscite negli Usa, recentemente, con i titoli: AgainstAll Hope (Contro ogni speranza) e Tvoenly Years and Forly Days (Venti anni e quaranta giorni). Si tratta di una denuncia del ■ gulag tropicale» (con esecuzioni sommarie, torture, promiscuità, violenze carnali, percosse, fame) confermata dal convegno indetto a Parigi su questo tema nella primavera scorsa. Intanto sta per uscire negli Usa una biografia di Fidel Castro scritta da Carlos Franqui. Essa potrebbe. fi-