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In tre giorni la prova unica del campionato italiano di survival In tre giorni la prova unica del campionato italiano di survival Un maestro di sci di Limone s'aggiudica la «via del soie » Si chiama Secondino stati recuperati dai soc LIMONE PIEMONTE — Qualcuno l'ha battezzata la maratona della montagna. E di una maratona estenuante e incredibile si è proprio trattato. Cosi si è consumata nell'arco di tre giorni la prima edizione della «Via del sale» prova unica del campionato italiano di survival. Soltanto qualche qualche ora prima del via la gente guardava incredula 1 concorrenti prepararsi per l'avventura. Qualcuno bisbigliava giudizi. -Il Rambo ce la farà?» Tutti Rambo. uno. due. tre. • Il survival non è una moda, ma è uno sport* è stato il breve commento di Enzo Viale, ha preceduto di ore occorritori - In trenta hanno Maolucci, quarantenne cantautore torinese, padre del survival nel nostro Paese. •Il survival è un modo di vivere lo sport nella sua interezza — ha proseguito Maolucci —. D'altronde lo sport è nato da delle esigenze vitali. La corsa, il giavellotto, l'arco, tanto per fare degli esempi, sono delle discipline nate con l'uomo e con la sua necessità di sopravvivere. Il survival è una miscellanea di una ventina di discipline, trasformate in competizione, in sport.. A Limone turisti e cittadini da neofiti diventano addirittura degli esperti. Dopo un solo giorno di gara sulle Alpi Marittime all'arrivo c'è la ressa. Domandano notizie precise sulle prove speciali, sulla loro dislocazione, sulla classifica provvisoria. Qualcuno azzarda pronostici. All'arrivo, ieri pomeriggio, non c'è soltanto Limone, ci sono anche i paesi limitrofi. Vernante, Robilante. La voce si è sparsa in fretta, anche perché la gara ha toccato diverse vallate, tra le quali Vermenagna e Pesio. Ma ancor più del tracciato, per altro suggestivo, 1 terribili sentieri della via del sale sono stati determinanti dello svolgersi della competizione. Sin dalle prime battute Secondino Viale, trentaduenne limonese, maestro di sci e impiegato del Comune della stazione cuneese d'estate, è al comando. Via radio le notizie si accavallano. A metà gara Viale è ripreso. Nell'ultimo tratto Viale torna solitario al comando. All'arrivo, alle 8 del mattino, sono più di 500 1 limonesi ad attenderlo festanti. Il presidente dell'Azienda autonoma, Nicola Bottero, gli si aggrappa al collo precedendo d'un soffio la fidanzata. Il primo titolo italiano della specialità se l'è meritato ampiamente. Distaccati di ore gli avversari. Remo Spataro, già vincitore dell'edizione Invernale, di « Anticipassi» a Sestriere è secondo. L'èsile e piccolo scalatore valdò-, stano alla sua seconda esperienza non vede l'ora di tornare a casa per raccontare a parenti e amici la sua esaltante gara. Nel Biellese una gli avversari - Molti si sono persi, ma sono portato a termine la maratona di montagna recuperati dalla guardia di finanza e dal soccorso alpino del Cai. Ma trenta hanno fatto ritorno a Limone con le proprie gambe. Sono esausti, affamati e cercano un letto per la notte, dopo aver pernottato all'adiaccio per una, due notti. Lentamente si consumano gli arrivi. Se il primo Impiega poco meno di 22 ore per completare 11 tracciato e alcune speciali, l'ultimo, Andrea Cernii, di ore ne impiega quasi il doppio, pratlcamùente 40. Ma per tutti c'è la soddisfazione di aver concluso la più lunga maratona agonistica delle Alpi mai disputata. •Essere vicecampioni d'Italia? Ma non sclterziamo, è troppo.. Spataro si nasconde in un angolo deserto della piazza e si fa prendere dall'emozione. Rambo due, soprannominato cosi per il piazzamento sta praticamente piangendo. Più compassato, inglese, anche se con una folta e lunga capigliatura è Luciano Gallo, il terzo assoluto. E' un taciturno. Dice di amare la montagna; ogni sua espressione, compresa ovviamente quella legata allo sport. Dei cento che partono fanno ritorno a Limone in 30 soltanto. Molti si son persi, ma sono stati prontamente p.a. D successo è andato a Dario Viale