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Vittorio Emanuele e Amedeo d'Aosta commenti durissimi al sì di Carrara Vittorio Emanuele e Amedeo d'Aosta commenti durissimi al sì di Carrara Amedeo: «Assassinare un capo dello Stato è un delitto an Vittorio Emanuele di Savoia si era già espresso contro l'iniziativa per un monumento a Bresci in termini molto duri. Dopo quanto è avvenuto a Monza e a Carrara, si è detto indignato e offeso. «Ritengo sia un'offesa fatta al senso morale degl'italiani e alla dignità del popolo italiano. Umberto I è stato un buon sovrano, costituzionale. chiamato a fare il proprio dovere in momenti di certo non facili. Un'iniziativa del genere non può che essere respinta e condannata da me, come capo di Casa Savoia e come uomo, e penso che la maggior parte degl'italiani condivida tale opinione». Vi 'torio Emanuele aggiun- Amedeo d'Aosta e Vittorio Emanuele ge: «Resta l'amarezza di sempre di non poter venire in Italia, di non essere tra tanti cari italiani che ricordano 11 mio antenato. Ho disposto che martedì mattina, 29 luglio, giorno anniversario del delitto di Monza, l'avv. Carlo D'Amelio, mini¬ stro della Real Casa, porti a Roma, al Pantheon, una mia corona d'alloro. Una l'ho inviata a Monza. Sarò idealmente presente con tutto il cuore, non soltanto io, ma tutta la mia famiglia, mia moglie, mia madre, e soprattutto mio figlio Ema¬ cora più orrìbile» nuele Filiberto». Amedeo di Savoia, duca d'Aosta, non trattiene la propria indignazione. «Se si continua su questa strada», afferma, «fra vent'anni costruiremo monumenti per i terroristi che sparsero sangue nelle nostre città. Assassinare un capo di Stato è delitto, a mio avviso, ancora più grave di un delitto comune. Sotto l'aspetto politico mi' sorprende e addolora l'atteggiamento assunto dai socialisti, dopo di averli capiti e apprezzati tante volte; ho detto spesso che stimo molto Craxi. Non riesco a capire i socialisti di Carrara. Non vi è nessuna scusa per un'esaltazione assurda, che non ha motivo di essere».