Atrazina e molinate assediano il Pavese di Amedeo Lugaro
Atrazina e molinole assediano 81 Pavese Atrazina e molinole assediano 81 Pavese Il presidente dell'Usi: «Avevamo messo in guardia contro alcuni diserbanti, ma non ci hanno ascoltato» PAVIA — Il problema dell'inquinamento da diserbanti nelle acque dei pozzi privati e negli acquedotti pubblici nel Pavese si va facendo sempre più preoccupante. Le autorità sanitarie zonali continuano a dire: «Niente allarmismo». Ma la gente invece comincia a prendere sempre più coscienza del problema e, in molti casi, sulla propria pelle, e chiede adeguate garanzie agli amministratori pubblici. Solo una settimana fa è stato scoperto molinate nelle acque del «Cassinlno», alle porte di Pavia, in quantità 260 volte superiore alla tollerabilità umana. Ed ecco che tre giorni dopo le analisi confermano la presenza di molinate e at.razina anche neUe acque pubbliche di altre zone adiacenti come Villalunga e -nei pozzi privati di altre piccole frazioni. Ecco ora arrivare la «màz- zata»: le analisi dell'Usi di Pavia hanno accertato una massiccia presenza di molinate e atrazina nelle acque dì alcuni paesi intorno a Pavia: Glussago. Torre De Negri. Casorate Primo e Carbonara al Ticino; mentre sono finiti sotto controllo, perché fortemente sospettati in base ai risultati di prelievi, i pozzi di altri cinque paesi: Badia Pavese, Valle Salimbene (paesino questo legato a Pavia), Mezzana Rabattone, Zinasco e Linarolo; in quest'ultimo si riscontra un fatto anomalo: l'inquinamento dei pericolosi pesticidi è più accentuato in profondità che in superficie. Concluse le analisi nei prossimi giorni non è da escludere un provvedimento di divieto di fare uso dell'acqua per tutti questi; Comuni dove, per la verità, uri primo test avrebbe accertato la presenza di molinate è atrazina in percentuale superiore al limite di legge. Secondo i responsabili del servizio sanitario pavese la presenza di questi due pericolosi pesticidi varia in modo non ben definito da zona a zona e, perfino, da un giorno all'altro. Ecco perché i responsabili dell'Usi attendono i risultati di ulteriori e approfondite analisi prima di far scattare l'«allarme rosso». Altri pozzi, nella fascia intorno a Pavia, saranno esaminati con approfondite analisi nel prossimi giorni, nelle prossime settimane. Il pericolo di trovarsi di fronte ad un inquinamento generalizzato, anche se con diversificazioni dei valori, è più che giustificabile. . •Siamo stati i primi al mondo — dichiara il presidente dell'Usi di Pavia, il dott. Giuseppe Santagati — ad avere segnalato, attraverso una serie di studi sul terreno, che a causa della non biodegradabilità alcuni diserbanti avevano una penetrazione nel terreno fino ad oltre 40 metri. Da tempo — precisa — abbiamo messo in guardia sulla pericolosità dell'impiego degli erbicidi in agricoltura. Ed ora appare chiaro che non siamo stati ascoltati. Ma il dato.più preoccupante — sottolinea il presidente dell'Usi di Pavia — è l'enorme quantità di pozzi privati non tutti denunciali-. Amedeo Lugaro
Persone citate: Giuseppe Santagati, Pavese
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