Con Berio tutto Mahler a Dobbiaco

Al Festival presente l'orchestra deirAmerican Institute diretta da Eberhardt Al Festival presente l'orchestra deirAmerican Institute diretta da Eberhardt Con Berio tutto Mahler a Dobbiaco I giovani dell'orchestra di Dallas hanno eseguito il poema sinfonico «Totenfeier» - Cinque Lieder giovanili per il maestro italiano DOBBIACO — Giovedì scorso sulle montagne dell'Alta Val Pusterla infuriava un violento temporale; improvvisamente quei rovesci d'acqua e quelle nubi plumbee dilaganti come nebbia si dissolvevano. Non c'è nulla di strano nella cessazione improvvisa di un temporale estivo ma in montagna a questo fenomeno fa seguito una trasparenza dell'aria che ha del prodigioso, una purezza nitida e fredda che conferisce ai profili una specie di superevidenza, un realismo magico che lascia l'osservatore attonito. Questa sequenza atmosferica si verifica mentre su strade solitarie l'auto avanza verso Dobbiaco dove avrà luogo uno dei concerti del Festival «Mahler.. Nel programma figurano 1 tre piccoli Pezzi per violoncello e pianoforte op. 11 di Anton Webern, tre Pezzi scritti nel 1910 che durano rispettivamente 9,13 e 10 battute. Ho cercato tante volte di dare al lettore un'idea di questa musica che ad onta della sua brevità, non è affatto fuggevole; Schonberg sbalordito dalla pregnanza di quelle schegge sonore le definì «un intero romanzo in un sospiro» ma si tratta in fondo di una bella immagine letteraria, quei suoni invece si scolpiscono per qualche istante su un'atmosfera tersa e limpida come quella che si è stabilita sulla montagna dopo il temporale. A nessuno che si trovasse Immerso, anche per un solo istante, in questa sublime e un po' gelida purezza potrebbe sfuggire il fascino un po' sfingeo di quelte musica che pare risuonare perfettamente solo sulle altitudini. Il giorno seguente lo stesso scenario è abitato da una musica totalmente diversa: Mahler entra in scena in maniera abbastanza singolare. L'orchestra dell'American Institute' of Musical Studies di Dallas, un'eccellente formazione giovanile che si esibisce sotto la guida del maestro Comellus Eberhardt, esegue il poema sinfonico nili per voce e pianoforte Luciano Berio ha provveduto a dotarli di accompagnamento orchestrale. A giudicare dall'impressione prodotta dall'ascolto si dovrebbe concludere che non c'è musicista al mondo che meglio di Berio abbia saputo penetrare i segreti dell'orchestra di Mahler. Si ode la voce di un oboe o di un clarinetto in «Abloesung ìm Sommer» o in «Zu Strassburg aùf der Schariz» ed è subito Mahler; unico ed inconfondibile nella manipolazione dei timbri. Una mimesi cosi perfetta di quello stile orchestrale non nasce però soltanto dalla sapienza artigiana; c'è una sorta di immedesimazione affettuosa, un dialogo a distanza con il modello che consiste in un alterno concedersi e rifiutarsi, nell'esercizio talvolta di una sottile ironia che tiene a freno la commozione. A queste sfumature ironiche appartengono le fugaci rievocazioni di Brahms e di Wagner nascoste tra le pieghe dell'armonia di Mahler e fatte lievitare a Berio come fantasmi. Su un terreno più propriamente inventivo si situano invece le trame sonore che Berio deduce e sviluppa dal pedale della parte pianistica. Nell'insieme la geniale opera di trascrizione — gli altri Lieder erano «Micht Wlcdersèhen», «Um schlimme Kinder artig zu macheti» e «Erinnerung» — esibisce qualcosa di estremamente aguzzo e spericolato che ci fa pensare all'evoluzione constatata la sera prima sul pentagrammi del «Totenfeier»: anche qui si avverte il trapasso da un'epoca all'altra, inteso come trionfo di una tecnologia sonora sempre più sofisticata. La linea focale pura e intatta era tenuta dal baritono americano Thomas Hampson, un interprete cosi talentoso e squisito che ci pare destinato ai massimi tra-

Luoghi citati: Alta Val Pusterla, Dallas, Dobbiaco