Il Pentagono

Il Pentagono Il Pentagono (Segue dalla 1* pagina) alcuni giorni. In base al vecchio piano, qualora i sovietici attaccassero, le massime gerarchie governative militari americane riparerebbero nei colossali bunker sotterranei disseminati in tre o quattro regioni, di cui I principali sono quello del Maryland, presso Washington, e quello del ventre del Monte Cheyenne del Colorado, quartier generale del N.O.R.A.D. Esse avrebbero inoltre a disposizione uno squadrone aereo di Boeing 707 e di Jumbo 747. anch'essi laboratori bellici ed elettronici e una squadra navale di sottomarini nucleari. Ma gli apparecchi dovrebbero atterrare dopo tre giorni, i bunker diverrebbero inutilizzabili una volta colpiti e i sottomarini resterebbero isolati. Con la rete G.W.E.N., con i (ur- (Segue dalla 1* pagina) però, che nel psi si risponda a De Mita ricordando che «anche per il codice canonico, i patti scritti di matrimonio a termine sono motivo di nullità»; o che il principio dell'alternanza sarà si applicato a marzo, «ma l'accordo va sino alla fine della legislatura», e dunque occorre documentare tutte le cose da lare sino a quel tempo. Nicolazzi però è preoccupato per domani. E' il segretario del psdi che si prepara ad impedire che sorgano nuovi ostacoli, chiarendo tuttavia che -tale disponibilità non significa indulgenza verso richieste che possano dilatare ulteriormente i termini della crisi». Il tempo non lavora a favore del rabbercio del pentapartito, lo rende anzi più difficile, e dunque anche Nicolazzi insiste, «sarebbe preferibile rinviare il governo Craxi alle Camere». Anche i repubblicani temono il deteriorarsi della situazione, se Biasini sottolinea il disorientamento dell'opinione pubblica, già lin troppo rilevante per come la crisi è scoppiata ed «é siala condotta». Il pri richiama alla -gravità del problemi incombenti, dalla persistenza di un 'Inflazione non domata al consumarsi delle coincidenze internazionali favorevoli». E inline i liberali, quasi stanchi di questa padita a due, per voce di Bastianini dichiarano che se tino ad oggi -hanno svolto un ruolo di mediazione, intendono ora essere intransigenti su alcuni punti di programma necessari per avviare la seconda fase del risanamento del Paese». Dalle opposizioni, ovviamente, giungono molto più che semplici censure. Per Capanna la soluzione che si va profilando è «la peggiore di quelle possibili», e se Craxi accetta -Il giogo democristiano, Sl'pOSto' WGHIrìo'di Tacco' avremo Ghino .d) Tocco». Almirante dichia.'a.ehe.poaì come è nata, questa crisi si chiuderà -su un accordo di potere che molto probabilmente né Craxi né De Mita saranno in grado di rispettare». E Cicchetto, che ieri concludeva il lestival delle donne comuniste a Tirrenia: -L'accordo fatto con la pistola sul tavolo, sarà destinato a paralizzare tutta là vita sociale del Paese». Gianni Pennacchi goni giganti a 18 ruota e con due nuove costellazioni di satelliti artificiali a motori atomici, gli Stati Uniti porterebbero ad alcune settimane la loro capacità di sopravvivere alle guerre nucleari. Le costellazioni verrebbero però dispiegate solo a partire dal 1990. Una è la Miistar. composta di otto satelliti da comunicazione e da combattimento, del costo complessivo di 20 miliardi di dollari, i cui computer tra le altre cose dirigerebbero i missili a bersaglio. Latham ha dichiaralo al Washington Post che i satelliti saranno dolali di pezzi di ricambio per ripararsi da soli e di armi per dilendersi da qualsiasi attacco. Oltre le due costellazioni vi sono altri strumenti del piano del Pantagono che stanno per entrare n lunzione. «Essi includono — ha scritto il Washington Post — aerostati dotati di antenne radio che potrebbero essere liberati nell'atmosfera; satelliti artificiali per le comunicazioni che potrebbero essere lanciati in orbita dai sottomarini; posti di comando a incredibili profondità sotto terra». .", Alla line tutto ciò dovrebbe permettere agli Stati Uniti di combattere e di «vincere» una guerra nucleare di alcuni mesi. DI Ironie a questi calcoli raccapriccianti Latham ha tentato di placare l'allarme del Washington Post. -I nostri non sono preparativi di aggressione, ma di dilesa — ha detto —, Sappiamo che l'Urss si è posta in condizione di sostenere una guerra nucleare prolungata, soprattutto scavando nascondigli sotterra-, nei e costruendo rampe di lancio, missilistiche che possono essere, facilmente ricaricate». Non pensare di poter sostenere l'urto sovietico e poterlo respingere, ha concluso Latham, sarebbe un suicidio. Il suo ottimismo, se è lecito usare questo iermine, è stato però contestato da tre scienziati dell'Università di Princeton, Hippel, Daugherty e Levi, che al termine' di un complesso studio hanno accusato il Pentagono -di aver perso il senso della realtà». A loro parere, in uno scambio nucleare totale tra le superpotenze, andrebbero distrutte quasi tutte le strutture militari e non ci sarebbe più nessuna possibilità di dilesa né da. una parte né dall'altra. Quanto ai civili, le loro perdite sarebbero spaventose, e dillicilmente la società umana, quale oggi si è conti-' gurala, potrebbe sopravvivere all'olocausto. Ennio diretto LETTERA AL DIRETTORE E'gialla la sentenza Sme? Signor Direttore, prendo visione dell'articolo, a firma Pierluigi Franz, apparso netquotidiano da lei diretto il giorno 21 luglio u.s. con il titolo «E' gialiar anche la sentenza S.M.E.». Smentisco nel modo più reciso di aver avuto conoscenza del testo integrale della sentenza prima del suo deposito in cancelleria e non posso non manilestarLe meraviglia e rammarico nel vedere con tanta leggerenza coinvolto il mio nome nel contesto di una Informazione che, per quanto mi riguarda, è priva di qualsiasi fondamento. Distinti saluti Giuseppe Tamburi-ino- Primo presidenteCorte Suprema di Cassazione - // primo presidente della Cassa-zione non potrà però negar» di aver letto le 50 pagine della sentenza sull'altare Sme nel suo ulti-, ciò al -Palazzaccio» di piazza Cavour sofo pochi minuti dopo II dar posito della motivazione, avvenuto nella stessa mattinata di sabato 19luglio nella cancelleria della prima sezione civile del tribunale di- ' Roma in viale Giulio Cesare. Vice*, versa nessuna copia fu rilasciata ai legali delle parti costituite in giudizio, né al giornalisti. Appare quindi veramente singolare il comportamento del tribunale di Roma, che ria ulliclaimente vietato di consegnare le fotocopia di una sentenza ormai pubblica (per legge tutte le sentenze sono pubbliche dopo essere state depositate in cancelleria), non consentendo — In aperta violazione dell'articolo 21 della Costituzione — un'adeguala e completa Informazione sui motivi che avevano' Indotto i giudici a respingere II ricorso della società Buitoni (per di' più II dispositivo del verdetto noné stato comunicato alle agenzie dì stampa nella versione integrale). Il tribunale, dopo aver consentito una -tuga di notizie» con possibili rillessl sull'andamento del mercato azionario di alcuni titoliquotati (da parecchi giorni clrccn lava negli ambienti extragiudizlarl una -velina» di 33 pagine della, sentenza Sme), ha Invece fatto recapitare sabato mattina una copiadell'originale al professor Tambur»riho. Ben altro stile e linearità di com-„ portamento furono dimostrati dal-, la stessa Cassazione II 13 marzo scorso. In quell'occasione le sezioni unite civili della Suprema Corte, presiedute proprio da Qlui seppe Tamburrino, si occuparono, della vertenza Sme (fu stabilita l'è-, sclusiva competenza del tribunalecivile di Roma) e — allo scopo dievitare fughe di notizie, che avrebbero potuto determinare ripercussioni In Borsa — comunicarono il dispositivo della sentenza al tarmine della camera di consiglio, nonché consentirono a tutti II 25. marzo successivo di'fare copia della motivazione. D'altronde la stessa procedura(cioè comunicato stampa del dispositivo e successiva copia deliamotivazione) è da tempo seguita anche dalla Corte Costituzlonakr in casi di particolare Interesse per l'opinione pubblica. Vi é allora da chiedersi perché il. tribunale ai è comportato non solOin mod") diametralmente opposto,ma ha addirittura violato la logge facendo circolare In anticipo un testo coperto da segreto». Pilii gPierluigi Franz

Luoghi citati: Colorado, Maryland, Roma, Stati Uniti, Urss, Washington