OTTO I MORTI DI SENISE La frana era prevedibile di Fulvio Milone

La procura di Lagonegro ha aperto un'inchiesta giudiziaria La procura di Lagonegro ha aperto un'inchiesta giudiziaria OTTO I MORTI DI SENISE La frana era prevedibile Già un anno fa SENISE (Potenza) — I morti della frana di Senise sono diventati otto. La speranza di trovare ancora in vita almeno una delle persone rimaste sotto la gran massa di fango, sabbia e detriti si è spenta poco prima delle 23 di sabato. Dalle macerie, i soccorritori hanno estratto il piccolo cadavere di Maddalena Durante. 4 anni. Maddalena era morta insieme ai suoi due fratelli: Giuseppe, 14 anni: e Maria. 8 anni. Ieri mattina, otto bare sono state allineate sul pavimento della piccola cappella di San Biagio, nella piazza del paese. Due sono piccole e dipinte di bianco: contengono i corpi di Francesca Formica, un mese di vita, e di Maddalena Durante, le vittime più giovani della frana che sabato matti' na ha sconvolto la collina del «'l'impone-.. La chiesetta è minuscola, il paese piange i suoi morti in un'afa intollerabile. Fuori il sole picchia con violenza sul selciato dei vicoli deserti, con i muri tappezzati dai manifesti in cui si annuncia il lutto cittadino. In un angolo della cappella, un uomo si accascia su una sedia. E' Vincenzo Durante, padre dei tre bambini i cui corpi sono stati estratti per ultimi dalle macerie. Vincenzo, guardiano in un cantiere edile, era al lavoro al momento della tragedia. Anche la moglie, Lucia Cifarelli, aveva lasciato l'appartamento sul ■Timpone. per recarsi nel Metapontino. con gli altri •stagionali», per la raccolta delle ultime fragole. Per ore, ci si è aggrappati all'illusione di poter trovare Giuseppe Maria, e la piccola Maddalena ancora vivi. Le ricerche erano proseguite frenetiche anche quando è calata la sera, con la collina illuminata a giorno dai riflettori dei vigili del fuoco. Per primo, è stato individuato il corpo di Maria. Dopo venti minuti, le operazioni di scavo si sono fatte nuovamente frenetiche: un vigile aveva rilevato attraverso le sonde elettroniche altri due corpi. Giuseppe e Maddalena erano avvinghiati, in un immenso sudario di sabbia e argilla, ad una decina di metri di profondità. Indossavano pigiamini di cotone. Il bambino calzava uno zoccolo; probabilemnte, accortosi di quanto stava accadendo, alle 4,10 dell'altro ieri mattina, ha avuto appena il tempo di saltare giù dal letto e di afferrare la sorellina, nel tentativo inutile di scappare. L'ultima ad essere tirata sù è stata la bambina. Un vigile si è chinato su di lei. ma ha avuto un gesto di sconforto: anche Maddalena era morta. I funerali delle vittime di questa tragedia, purtroppo •vaticinata» per anni sono previsti per questa mattina alle 10.1 nomi degli otto morti di Senise. un paese di 8000 anime nel cuore della Valle del Sinni, in una Basilicata devastata da frane e terremoti, sono scritti a caratteri cubitali su tutti i muri della cittadina: Rocco Gallo, 36 anni, geometra, costruttore delle sette palazzine ingoiate dalla collina, la moglie Rita De Fina. 31 anni, la sorella Maddalena Gallo Formica, 27 anni, il cognato Giuseppe Formica. 28 anni, impiegato in banca, la piccola Francesca, battezzata appena una settimana fa. e poi Giuseppe, Maria e Maddalena Durante. , L'emozione in paese è ancora troppo forte perché Senise si interroghi su quanto è accaduto. Le sette villette «Sfanipa Sera» è uscita in STAMPA SERA Michel* Torre direttore responsabile Cario Bramardo vicedirettore ' Editrice LA STAMPA SpA. President» Giovanni Agnelli Vicepresidente Vittorio Calssotti di Chiusano Amministratore Detogato • Direttore Ceneraio Paolo Paloschi Amministratori Enrico Autori Luca Corderò di Montezemolo Umberto Cultica Giovanni Giovannini Carlo Massercni Francesco Paolo Mattioli Sindaci Alfonso Ferrerò (presid.) Luigi Demartini Giovanni Peradotto * Stabilirne nio tipografico La stampa Via Marenco 32. Tonno Stampa in lec-simile: Q.e.C. SpA via Tiburtina 1099. Roma Stampa in lac-aimile: S-T.S. S.p.A. Quinta strada 35. Catania © 1986 Editrice LA STAMPA S.p.A. Registrazione Tribunale di Torino n. 613/1926 ssa CERTIFICATO N. 961 DEL 12-12-1965 ssa «vi I «vi I un primo smottamento e le denunce de Senise-(Potenza). Due delle palazzine investite dal movim metri dal monte «Timpone», per convogliare le acque della Valle del Sinni verso la Puglia. Verifiche sul suolo sono state decise anche dal sindaco di Senise. Francesco Buifaro, al termine di una lunga riunione del Consiglio comunale. In paese si sentono pronunciare parole mai udite prima, termini tecnici come •inclinometric» e «piezometri», esami e strumenti che molti, a Senise. ritengono tardivi. Infatti la gigantesca frana del monte «Timpone» travolte dalla frana erano parte di un rione che ha preso il nome dalla collina su cui sorgeva. L'area interessata dalla sciagura comprende dodici palazzine, parzialmente crollate. I vigili del fuoco hanno tentato ieri di procedere alle prime demolizioni, ma il lavoro è stato interrotto perché il rischio di smottamenti è ancora grande. Il sostituto procuratore della Repubblica di Lagonegro. Luigi Bochicchio, a cui è affinata l'inchiesta giudiziaria, ha posto sotto sequestro l'intera zona, sorvegliata giorno e notte da decine di'carabinieri giunti da tutto il Potentino, n magistrato ha anche acquisito tutta la documentazione relativa alle licenze edilizie rilasciate dal Comune e che consentirono ia costruzione di'palazzi di due. tre piani su un'altura il cui terreno è di sabbia ed argilla, estremamente friabile per la presenza di numerose falde acquifere. Ma secondo alcuni geologi della Protezione civile, accorsi a Senise già sabato mattina, l'area a rischio è molto più estesa. Parlano di almeno 14 ettari di terreno, ai lati e a valle della frana, che potrebbero essere sconvolti da nuovi smottamenti. Mentre tre esperti nominati dalla Regione Basilicata sono al lavoro per individuare le cause del disastro, accertamenti sono in corso anche per verificare la solidità della gigantesca diga, costruita a circa 6 chilo¬ L'espulsione di d degli esperti - Oggi mento franoso rimaste in bilico, a era stata annunciata. L'ultimo dei tanti smottamenti si era verificato nel marzo dell'85, a una trentina di metri dal luogo del disastro. Tonnellate di detriti trascinati a valle da un violento acquazzone scossero con violenza le mura di cinque villette, fortunatamente senza causare eccessivi danni. In quell'occasione, il geologo é docente universitario Mario Del Prete approntò un'allarmata relazione per gli amministratori di Senise. Un altro rapporto fu redatto ue prelati da Man alle 10 i funerali fianco di quelle crollate nello stesso periodo da un geometra del Comune, Mario Crocco, il quale sostenne che •il movimento franoso nella sona di Timpone appare in continua evoluzione». Fu allora che l'amministrazione si decise a decretare il blocco di ogni altra costruzione. «Ma i lavori continuarono — sostiene un giovane di Senise — ad opera di proprietari di piccoli suoli che avevano ottenuto la licenza edilizia in periodi antecedenti al divieto». Fulvio Milone anagua è l'ultimo e