Yamaha regine a Le Castellet

Eddie Lawson vince nella classe 500, Carlos Lavado s'impone nella 250 Eddie Lawson vince nella classe 500, Carlos Lavado s'impone nella 250 Yamaha regine a Le Castellet Nella «125ce» LucaCadalora batte Gresini Nella corsa d'auto in salita Cesana-Sestriere Mauro Nesti supera tutti (ma non il suo primato) I due piloti della casa giapponese guidano ora, entrambi con 13 punti di vantaggio, le graduatorie dei rispettivi campionati mondiali - Buone prove degli italiani nella 250 con Vitali, su Garelli, ottavo davanti a Virginio Ferrari dal nostro Inviato GIORGIO VIGLINO LE CASTELLET — A volte vince là moto, a volte il pilota, ma In questo anno di grazia vince sempre la Yamaha. Eddie Lawson non è la miglior, guida della 500 ce, ma ha la Yamaha più veloce e il peso di Agostini team-manager a guardargli le spalle. Carlos Lavado, venezuelano con pronuncia romagnola, è sicuramente 11 più bravo nella 250 ce. ma le Honda vanno più svelte della sua Yamaha; lui rimedia piegando una frazione in più e non mollando mai il gas. Entrambi hanno vinto ieri, e entrambi guidano con 13 punti la graduatoria dei rispettivi campionati mondiali. La 500 ce soffre del dominio assoluto della Yamaha di Lawson, ma ieri allo spettacolo hanno rinunciato gli organizzatori, cedendo alle pressioni di Agostini, che ha preteso puntualità al secondo nella partenza. Il nostro grande «ex» aveva ben visto che Mamola, in difficoltà con la frizione, stava In coda al gruppo. Normalmente si allungano un poco 1 tempi e si permette ai meccanici di finire il lavoro. Questa volta no, e Mamola. inveendo con il pugno sinistro alzato, si è avviato in coda al gruppo, penultimo. Ora il vantaggio di Lawson sembra incolmabile in tre sole gare, ma chissà! La rivalità tra Lawson e Mamola è data esclusivamente dagli sponsor Mariterò e Lucky Strike, visto che entrambi guidano le Yamaha, ma non crediate che sia meno sentita. Nel motociclismo, per la gioia del ministro Degan, operano anche Rothmans con le Honda, HB con le Suzuki italiane del team Gallina e Gaulolses con le Yamaha francesi, più Ducados, Johnson, Barclay nelle altre classi, con la chicca del tabacco da fiuto Skoal Bandlt. Se tutti smettessero col tabacco la ricchezza del motociclismo se ne andrebbe in fumo. Grande inseguimento di Mamola sul gruppo in battaglia, con sorpasso al tredicesimo giro. Peccato che Lawson se ne fosse andato da tempo e avesse ormai margine assoluto. Sarron prevaleva su Baldwin, sempre per la gioia di Yamaha, mentre Gardner salvava la quinta posizione per la Honda grazie ad un numero folle di McElnea. Inglese di nazionalità, irlandese di nascita, McElnea è una specie di Hulk della moto: uscito dritto a Signeo, è finito a 150 all'ora sullo sterrato ma, strappando sui manubri strettissimi, e riuscito a rimanere in equilibrio e a rientrare in corsa per piazzarsi ancora sesto. Dietro alle Honda tre eiltn dri di Haslam e De Radigues, otteneva un palo di punti il sudafricano, con licenza dello Zimbabwe, Petersen, che corre per il team Gallina. Chissà mal se arriverà veramente una nuova Suzuki entro l'ari¬ no, certo è che il miglior,preparatore italiano se la meriterebbe davvero. Carlos Lavado-aveva, come avversario designato Manfred Wirnmer in «noie posltion-, lui pure appartenente alla squadra di Agostini. Vuole il caso che anche lui abbia tardato in partenza con un tubo del sistema di raffreddamento, e si è riproposta la corsa a handicap. Solo the Wirnmer non è Law- tercontinentale di « son, e soprattutto la Yamaha piccola non è veloce come la sorella maggiore.. In testa andavano le Honda gemelle dello spagnolo Sito Pons e di Sarron Jr., Do\ mlnique. Lavado -rimontava; ma con un minimo di cautela, per non incappare in una caduta come gli era successo In Jugoslavia e In Belgio. Si scatenava, invece, quando superava 11 gruppetto del quaslbravi dopo dieci tornate: dal terzo posto saltava al primo in due passaggi, rubando più di due secondi al giro. Dava spettacolo resistendo al ritorno delle più potenti Honda, le stesse che nel gruppetto del secondi prevalevano sulla Yamaha di Wirnmer. Bravi assai gli italiani. Maurizio Vitali portava la Garelli all'ottavo posto, miglior piazzamento di sempre nella 250 ce, davanti a Virginio Ferrari, sempre più a suo agio in questa cilindrata che gli ha permesso di tornare protagonista. Fuori dai punti mondiali le due Aprllla di Caracolli e Reggiani, classificate al 12° e 13° posto. «Formula 3000» LE CASTELLET — La 125 ce dovrebbe avere spazi complètamente suoi per essere apprezzata in pieno. Nessuna classe propone, infatti, una lotta tanto serrata, e il fatto che gli italiani siano sempre protagonisti e vincenti (sette Gran Premi su sette) aggiunge un pizzico di interesse In più. Ieri ha vinto Luca Cadalora, ventitreenne modenese allievo di Walter Villa, precedendo con abilità ed un pizzico di fortuna Fausto Greslni. Il più giovane concorrente della 125 ce è adesso leader con 76 punti nella graduatoria iridata, due di margine sul rivale. Con quattro Gran Premi davanti, le chances sono alla pari. Seguono, appaiati al terzo posto, altri due italiani: Brigaglia (ieri quinto) e Gianola (ritirato), lontani a quota 47. Ricordiamo che Cadalora e Gresini corrono per la squadra federale, il «Team Italia», equipaggiati con le Garelli, marca ormai abbonata al successo mondiale. I due hanno battagliato per tutta la corsa con il veterano svizzero Bruno Kneubuehler, e con l'austriaco August Autnger, un lungagnone atipico per il motociclismo e in particolare per queste piccole macchinette, capaci di raggiungere, comunque, i 240 km/ora. Staccate da brivido, qualcosa come cinquanta sorpassi fra i quattro, con Cadalora e Gresini a turno sempre in testa. Cadalora ha preso un po' di fiato dopo il decimo giro, quando una staccata ben oltre il limite aveva visto allineati i quattro al fondo del rettilineo del Mistral. E' poi tornato sotto progressivamente, ed ha ripreso la testa a tre giri dalla fine. Gresini, che è più a suo agio sul misto, aveva fissato alla doppia curva di Bendar il punto per l'attacco decisivo; ma al tornante di Beausset Cadalora riusciva a mettere un doppiato, il finlandese Kytola. tra sé e gli inseguitori, e il gioco era fatto in anticipo. •Meglio cosi — diceva Eugenio Lazzartni, team-manager federale — avevo paura che alle ultime curve non mollasse nessuno dei due! Pensate che Luca ha corso con il "muletto" perché nelle prove libere del mattino la prima moto non prendeva tutti 1 giri. Sono bravi i ragazzi a mettere insieme i motori!.. // para/telo coti la coppia Mansell-Piquet è fin troppo facile, ma la differenza è data dal fatto che Cadalora-Gresini non si odiano affatto. Tranne che in corsa. Cesana. Mauro Nesti lanciato verso il traguardo e (nel riquadr finora. Nella botta dell'8S ho distrutto la parte anteriore della macchina che era, originariamente, una vecchia PA 8. E' stato montato, allora, un pezzo della PA 10 ed è venuto fuori un ibrido che slamo riusciti a sistemare per bene solo in questi ultimi giorni. Ieri, poi, a causa della pioggia non ho potuto provare al massimo e tutta una serie di particolari ho dovuto metterla a punto... a letto. Non ci sono andato molto lontano, ma nemmeno molto vicino: Quanto è bastato, comunque, per avere ragione di avversari nuovi e vecchi e per suscitare l'ormai consueto dal nostro Inviato GIORGIO DESTEFANIS SESTRIERE — La Cesana-Sestriere ritorna ad essere valida come prova del Campionato Europeo, ma i campioni stranieri non impediscono a Mauro Nesti di ottenere, nella consueta cornice di pubblico entusiasta, la settima vittoria (due prima delia sospensione del 74. cinque dopo la ripresa nell'81). Il pilota toscano si è rifatto subito della brutta avventura dello scorso anno, allorché rimase vittima di un Incidente poco dopo la partenza, riportando la frattura di tibia e perone della gamba destra. Il tedesco Stenger (terzo dietro l'italiano nel campionato) è finito soltanto quarto, preceduto anche dal bresciano Baribbi e dal torinese Pilone, entrambi su Osella. Stenger è stato distaccato di ben 13" e 91/100 mentre lo spagnolo Vilarino (secondo In classifica europea) si è ritirato per problemi meccanici. Può stupire, al massimo, il fatto che il pilota della Osella non sia riuscito — come gli è accaduto negli anni passati — a superare il record che egli stesso detiene. Nesti ha percorso i 10 chilometri e 400 metri del tracciato che sale da Cesana al Colle in 4'39" alla media di 134,193 km/h, un secondo e 21 centesimi in più del 1984. •Se non fossi un grullo, qui e al Mont Dorè in Francia andrei pianissimo — aveva scherzato alla vigilia —. Nell'Europeo sono primo con 120 punti e mi va molto bene che alle mie spalle si azzuffino Vilaritlo e Stenger rubandosi punti a vicenda-. Forse è questa la spiegazione del mancato ennesimo record? •No — afferma il vincitore —. E' ancora colpa dell'incidente della stagiona scorsa. Questa è stata un'annataccia. dro) mentre festeggia la vittoria entusiasmo del pubblico che al pilota pistoiese sembra essersi ormai affezionato. Una folla come sempre numerosissima (incoraggiata anche dalla magnifica giornata di sole) che ha ancora una volta dimostrato di amare in modo particolare questa classica gara curata dall'Autoclub Torino: una via di mezzo fra la manifestazione sportiva e la scampagnata con pic-nlc, grigliate e bevute in allegria. Molti applausi non solo per Nesti, comunque, ma anche per tutti gli altri concorrenti e. in particolare, per quelli più noti al pubblico torinese come Franco Pilone. Gianni Varese, Luigi Pozzo, Maurizio Roasio. Cesare Bracco. Molto atteso era anche Eris Tondelli, al ritorno alle gare dopo quindici anni, ma il popolare pilota della Osella è stato vittima di un curioso quanto spiacevole incidente. A Cesana, pochi minuti prima della partenza, mentre indossava la tuta, la sua PA 9 è stata investita dalla Fiat Ritmo di un altro concorrente che si avvicinava alla linea di partenza. Risultato, tutta la fiancata sinistra della Osella seriamente danneggiata con rottura del semiasse della ruota posteriore. Niente Cesana-Sestriere. dunque, ma Tondelli ha promesso che domenica sarà regolarmente al via della SusaMoncenisio. Per tornare al Campionato Europeo, Mauro Nesti sembra ormai ad un passo dai suo settimo titolo: mancano ancora tre prove (quattro, se ne sarà recuperata una in Germania) e il corridore pistoiese è a soli 18 punti dalla certezza matematica dal successo. .Una vittoria sarebbe troppo, un secondo posto troppo poco — spiega —. Due quarti posti significherebbero venti punti e andrebbero benissimo. Mi basta fare due passeggiate: