Alboreto commenta le «voci» sull'arrivo dell'inglese alla Ferrari

reto commenta le «voci» sùll^mvo dell'inglese alla Ferrari reto commenta le «voci» sùll^mvo dell'inglese alla Ferrari Aggiunge: «Sapevo d di ERCOLE COLOMBO La notisia della visita di Nigell Meniseli alla Ferrari è rimbalzata anche a Montecarlo, dove Michele Alboreto lia trascorso il weekend prima di recarsi a Fiorano per collaudare oggi le vetture che verranno spedite ad Hockenheim per il Gran Premio di Germania ih programma domenica. Al telefono ti milanese non ci è apparso stupito: "Sapevo da tempo di questo contatto e quindi nessuna sorpresa». — Qual è il suo giudizio su Mansell? «E' senza dubbio un pilota di primo piano, anzi, in questo momento è il più in forma e a suon di vittorie, lo sta dimostrando». — Si era parlato di un probabile arrivo di Senna, invece adesso sembra che ti suo compagno per la prossima stagione sarà Mansell. Chi vorrebbe dei due? ■Uno o l'altro fa poca differenza. Sono dei' seri professionisti, ottimi piloti con i quali sono sicuro che npn avrei difficoltà a collaborare. Certo in questo momento Mansell è 11 numero uno, è il più veloce e con pieno merito ha vinto le ultime gare». Alboreto non può e non vuole aggiungere altro anche perché manca qualsiasi conferma ufficiale dalla Ferrari. Comunque, non £ difficile ca¬ a tempo che c'erano con pire che l'accordo tra il pilota inglese e la squadra di Mannello dovrebbe essere stato raggiunto. Non si spiegherebbe, se non a coronamento di trattative che duravano da alcune settimane, la visita di Mansell a Emo Ferrari. Non è infatti concepibile che l'attuale leader del mondiale si rechi a Maranello per una semplice visita-di cortesia o per approfondire i contatti con la Casa italiana: il fatto potrebbe gettare in cattiva luce il pilota inglese all'interno del suo team. La Williams finora gli ha fornito una macchina vincente e un trattamento da prima guida, al punto da spingere il suo compagno Nelson Piquet a chiedere, dopo Brands Hacth, un colloquio chiarificatore con Frank Williams. • Un viaggio che comporta quindi dei rischi per un pilota in lizza per il titolo. Quindi, non può essere stata che la conclusione di un accordo che, come per ogni altro pilota, rappresenta un momento importante. Anche il modo con cui la Fen-ari, solitamente riservatissima in queste trattative, ha gestito l'incontro sembra quasi anticipare la conferma ufficiale. Se cosi non fosse ci sembra quanto meno inopportuno, per tenere un segreto, che il ds Marco Piccinini si sia recato all'aeroporto di Bologna ad accogliere Mansell con la sua Ferrari GTO. Und tatti)) - «Non avrei diffico macchina che non passa certa inosservata e della quale, con là targa Montecarlo, in circolazione ce ne sono solo due o tre esemplari. L'ultima considerazione, per dare ascolto anche alle voci inglesi secóndo le quali Mansell non ha ancora firmato per la Ferrari, è quella che il viaggio in Italia del pilota britannico sia stato fatto per invogliare Frank Williams ad elevare fino a circa 3 miliardi la cifra di ingaggio. Una voce alla quale diamo poco credito anche perché, in questo caso, per la Ferrari sarebbe una beffa. Con il pilota, in arrivo a Maranello ci sarebbe anche John Barnard, il taciturno progettista della McLaren ormai in disaccordo con i vertici del team. Le sue credenziali sono notevoli: due mondiali piloti e due mondiali costruttori nelle ultime stagioni dicono che Barnard è un tecnico preparatissimo. Inoltre, è stato il primo a introdurre in F.l uh telaio in fibre di carbonio. Ma a Barnard guarda anche Ecclestone, ormai ai ferri corti con jGordon Murray reo di aver progettato una vettura che in pista ha collezionato finora solo brutte figure e che rischia di far perdere al .boss- della Brabham lo sponsor. Alla McLaren approderebbe invece l'accoppiata Senna-Doucarouge per il quale la Honda è disposta a

Luoghi citati: Bologna, Germania, Italia, Maranello, Montecarlo