Roma più ricca e più ambiziosa

A Trigona duemila tifosi hanno dato il benvenuto alla squadra di Eriksson A Trigona duemila tifosi hanno dato il benvenuto alla squadra di Eriksson Roma più ricca e pia ambiziosa Trap decifra l'Inter L'ampliamento della rosa con giocatori di valore fa nascere grosse speranze - Berggreen: «L'anno scorso è stato sfiorato lo scudetto, ora siamo ancora più forti» - Il presidente Viola controcorrente: «Ci prepariamo a giocare con umiltà» - Al raduno non si è presentato il «dissidente» Tovalieri .Penso che adesso siamo ancora più forti: — Perché ha scelto Roma? «fono convinto che Eriksson mi abbia voluto con lui perché possediamo la stessa mentalità nel concepire un certo tipo di gioco. La Roma si muove sul campo come la nazionale di Danimarca. Anch'io, al momento di decidere, ho preferito la squadra giallorossa che risponde meglio alle mie caratteristiche. A me piace la corsa a tutto campo, il pressing. Sono gli elementi base della Roma. Le solite cinque-sei squadre si batteranno per lo scudetto. Personalmente non ho mai vinto Trìgona. Eriksson, al centro, con ROMA — Il tecnico della Roma, Eriksson, ha convocato per la preparazione di Brunico 26 giocatori. Portieri: Tancredi, Gregori, Onorati, Perazzi. Difensori: Oddi, Righetti, Nela, Gerolin. Baroni, Lucci, Mastrantoaio.Procesi. Centrocampisti: Boniek, Ber- nulla. Mi piacerebbe cominciare». «AH è stata di grande aiuto la nazionale Under 21 — ha detto Baldieri il quale appariva un po' emozionato — che mi ha consentito di presentarmi a Roma con la certezza di possedere una valida esperienza». — E' vero che intende «soffiare» il posto a Conti, come ha dichiarato in una recente intervista? La domanda ha generato un certo imbarazzo a Baldieri che ha preferito rispondere cercando di sfumare 11 proprio pensiero: «C'é stato un malinteso. Con Bruno ho già i nuovi romanisti: da sinistra Baroni ©iallorossi esordio il 2 a Ginevra ggreen, Ancelotti, Desideri, Giannini, DI Carlo. Attaccanti: Conti, Pruzzo, Graziani, Baldieri, Agostini, Tovalieri,Impallomenl, Palermo. chiarito tutto. Starno grandi amici. Non mi sognerei mai di affermare che voglio la sua maglia. Sono d'accordo con Eriksson. Mettiamo da parte le polemiche e lasciamo decidere al campo». Massimo Agostini, applaudito goleador della serie B con il Cesena, ha detto con tono piuttosto deciso: «Sono qui per far gol. Mi rendo conto, però, che sono ancora giovane, posso aspettare. Se Eriksson mi vorrà in panchina, nulla da eccepire. Ma spero che nel corso della stagione mi capiti l'occasione per dimostrare ciò che valgo». Baroni ha promesso di non ni, Baldieri, Agostini e Berggreen Le amichevoli precampionato dei gialloròssi: 2 agosto a Ginevra contro il Servette; 7 agosto Padova-Roma; 9 agosto Cesena-Roma; 13 agosto SambenedetteseRoma; dal 18 al 20 agosto torneo di' Zurigo, al quale parteciperanno ' Fluminense, Manchester, Grasshoppers —T far rimpiangere Bonetti. Eriksson ci conta molto. Zibl Boniek. nel tracciare un veloce panorama sul prossimo campionato, ha esordito con un elogio verso i suoi vecchi amici bianconeri: «La Juventus ha sempre qualcosa in più. Mi riferisco all'esperienza e al parco giocatori. Ma adesso sono sull'altra sponda. Avverto la differenza con il primo raduno dell'anno scorso con la Roma. Ora conosco Eriksson, i compagni, l'ambiente. Non devo scoprire nulla. E' un grandissimo vantaggio». B presidente Viola ha presentato singolarmente ogni giocatore, ha rivolto gli auguri'alla squadra lanciando una battutina polemica al protagonisti di recenti interviste che hanno creato qualche malumore, definendoli ironicamente «letterati». B presidente ha pure sottolineato che la Roma non è più sola. Sarà una polisportiva con tredici sezioni di discipline. Ci prepariamo a disputare il campionato — ha proseguito il senatore — con grande umiltà. In estate tutti si sentono già vittoriosi. Io dico che ci sorreggeranno la volontà e la modestia, penso che la Roma possa continuare a dare prestigio a questa società». L'unica nota poco lieta che ha caratterizzato il clima festoso del raduno giallorosso è venuta da Tovalieri, assente ingiustificato. L'attaccante è in rotta con la società. Probabilmente riceverà una multa. A rasserenare l'ambiente ci ha pensato Eriksson, apparso più sicuro di centrare obiettivi di prestigio, dopo là strepitosa corsa nella scorsa stagione in cui la Roma si candidò alla conquista dello scudetto giocando forse il miglior calcio del torneo. Ripetere l'impresa è il più bel sogno d'estate dei tifosi gialloròssi. Problemi di amalgama, ma è ottimista - «Passarella darà sicurezza alla difesa, Rummenigge è guarito» - Nostalgie (Villar Perosa), rimpianti (il derby con Radice) e auguri (a Marchesi) Il tecnico nerazzurro è convinto che in Belgio si vedrà già la sua nuova Inter. Ne parla con prudenza (*U rapporto con i giocatori potrà essere perfezionato solo con il lavoro comune»/ ma già con idee chiare. «Nessuna incertezza in difesa, Bergomi e Ferri marcatori e Passarella Ubero davanti a Zenga. Ovviamente è fatta anche la coppia di punta con Altobelli e Rummenigge. Mancava un rincalzo di valore, Garlini è l'uomo giusto. Per il centrocampo si tratta di trovare la quadratura del reparto, ma gli uomini ci sono. Matteoli elemento fisso, acquistato al posto di Brady. Poi Baresi, Tardelli, Cucchi, Piracclnl: c'è da scegliere. E non solo fra loro: ci sono nella rosa giovani interessanti». Passarella e Matteoli sono stati i rinforzi che Trapattoni voleva. Precisa: «B ruolo del libero era un problema annoso dell'Inter, l'argentino era a fine contratto, offriva tutte le garanzie. Interessante è anche Progna, il libero della Under 21. ma manca di esperienza, era un giocatore da verificare. Di Gennaro e Junior erano intoccabili per il centrocampo. B brasiliano del Torino, che ammiro, avrebbe poi chiuso la strada a Passarella in fatto di stranieri. Insomma, è andata cosi e sono contento». // Mundial ha rafforzato in Trapattoni le sue idee sul calcio moderno. Alle due punte chiederà scatti e rientri, ai centrocampisti frequenti inserimenti al tiro. E la finale lo ha rassicurato sulle condizioni di Rummenigge: «n ginocchio di Kalle è guarito, questo conta. Che in Messico non fosse al meglio della forma era appena logico. La condizione la ritroverà a Varese, con noi. Non credo avrà problemi. Rassicuranti pure gli esami sostenuti da Passarella. Insomma, i problemi grossi e logici saranno quelli dell'amalgama, altri francamente non ne vedo». L'Inter resta comunque un po' indecifrabile, per ora, ma Trapattoni non accetta le previsioni che legge sui quotidiani: «Mi fa sorridere Liedholrn il quale ■ mette le mani avanti e si pone ben-dietro' di noi nei suoi pronostici, ma non mi sta bene neppure una posi¬ dal nostro Inviato BRUNO PERUCCA TALAMONE — Raduno il 31, in sede, poi subito il Kursaal di Varese. Dal primo agosto, l'Inter e Trapattoni cominciano a lavorare insieme. «Sara — prevede il tecnico — un precampionato delicatissimo e interessante per tutti. Dovrà servirci da reciproca conoscenza e da amalgama per la squadra». Varese è stata preferita in extremis a San Pellegrino per via del campo di gioco: quello della città termale è ancora in attesa dell'erba. «Per fortuna — spiega Trapattoni — il magazziniere si è accorto in tempo della situazione. Mi ha telefonato, sono andato a San Pellegrino, davvero non era possisi bile allenarci. Pazienza. Io a Varese ci salivo già con il Milan. Un parco da favola e il campo di Masnago a disposizione. Per correre, ci sono i prati del golf, l'ideale per sgambare e salvare le caviglie. Tanto, dopo lunghe esperienze, io non credo più alla necessità della montagna. Sto già allenandomi qui g a Talamone, correndo nella macchia, H e i giocatori non arrivano più ai ritiri H fuori peso e fuori condizione». H Trapattoni sarebbe tornato volentieB ri a Villar Perosa «se da parte mia non S fosse sembrata una forma di rivincita I o chissà quale altra cosa». E aggiunge, 5 'Alla Juventus non c'era nulla in contrario, anzi, ma non mi sembrava opportuno. Capisco, piuttosto, loro che hanno optato per la Svizzera: ormai c'era troppo caos attorno al biancone' ri a Villar. Anche se la sistemazione è perfetta per una squadra in allenar mento. Insomma, io ci sarei tornato per l'undicesimo precampionato. Ma la vita è cosi, certe prudenze vanno rispettate». Il programma delle amichevoli nerazzurre è fatto. Un rodaggio graduale. Avvìo già il 3 agosto a Varese ('«una cosa leggera, tempi di mezz'ora, tanto per farci vedere •), partite facili il 7 e il 10. il 13 amichevole di peso con il Verona, il 17 trasferta in Belgio contro l'Anderlecht («tanto per rivedere an< eh? Self o da vicino...».), a Bruxelles oppure ad ÀrtvèYsà. «E il 24 — ricorda Trapattórii~—~gik partirà la Coppa Itaila». MB zione da seconda fascia. La squadra ha del valori sicuri, io non pongo limite alle nostre possibilità». Delle avversarie preferisce non parlare, al momento, per prudenza e per onestà professionale. E della Juventus ha altre evidenti ragioni per non parlare, salvo che per dire: «Scegliendo Marchesi hanno guardato all'uomo, non solo al tecnico, non soltanto ai risultati. Auguro al mio successore tutte le fortune che lui e la società merita- D». Il problema Tardelli non esiste («Sono io ad aver detto a Marco: ma dove vuol andare?, quando mi espresse l'intenzione di cambiare di nuovo maglia»;; quello relativo a Collovatl è tutto del giocatore («Mi ha chiesto un posto da titolare, gli ho spiegato che certe garanzie non sono abituato a darle»;. Per il resto, Trapattoni non ha problemi e vede un'Inter ben coperta fra titolari e panchina. Solo alla fine del discorso sul domani nerazzurro (suo e dell'Inter) e dopo g una galoppata di footing nella mac-iì clìia attorno a Talamone, il protagoni-1 sta del «grande divorzio» dell'estate || accetta di fare un pronostico sul cam- ai pianato, ma è di quelli di routine: il «Juve, Roma, Napoli e Milan le squa- 4| dre in partenza meglio attrezzate. Ma non vorrei sembrasse uno scarico di responsabilità, l'Inter lotterà per essere alla pari con le migliori». L'ultima battuta di Trapattoni è per il suo amico e rivale Radice: «B Torino L resta un esempio. Per quanto Gigi so- rH! stenga sempre che 11 suo pareo gioca- g tori è molto valido, questo io non lo nègo, ci mancherebbe, perché elemen- I ti come Junior, Dossena, Francini e altri sono di qualità, ma resto dell'idea che sono la forza morale, il lavoro co- ffljj mune del gruppo, ad aver portato per 1 due stagioni la squadra in Coppa i Uefa. Risultati che meritano ammira- H zione, e sottolineano come il calcio d'oggi non sia fatto soltanto di nomi, ma soprattutto di caratteri e di applicazione. E' anche la strada che piace a |jl me. L'ho percorsa stupendamente alla §j ahfcentus con l'aiuto di una' società ec- |f cezionale. cercherò di proseguirla nel- |p l'Inter». li