Ad Addis Abeba i Paesi africani cercano una linea comune contro fame e razzismo

Ad Addis Aheba i Paesi africani cerarne una linea comune iontro fame e razzismo Ad Addis Aheba i Paesi africani cerarne una linea comune iontro fame e razzismo Saranno presenti anche considerati «morbidi» coADDIS ABEBA — Lacerato dai conflitti e minato dalla povertà, il continente africano cercherà ancora una volta nei prossimi giorni di dar prova della sua determinazione nell'affrontare due nodi cruciali: la situazione esplosiva che si è creata nell'Africa australe e il problema del sottosviluppo. I ministri degli Esteri e i rappresentanti di circa SO nazioni africane si riuniscono infatti, a partire da oggi, ad Addis Abeba per preparare il •vertice- annuale dei capi di Stato e di governo in programma fra una settimana, dal 28 al 30 luglio nella capitale deli-Etiopia. Secondo informazioni provenienti da una fonte vicina all'-Oua.» (..Organizzazione per l'unità africana»;, si attende anche l'arrivo ad Addis Abeba di un'importante delegazione nello Zaire. Questo Paese aveva sospeso nel 1984 la sua partecipazione all'organizzazione panafricana in In Germania i movimenti di liberazione sudafricani - Si attendono dure critiche agli occidentali on Pretoria - La difficile situazione del continente sempre al centro del dibattito segno di protesta per l'ammissione nella stessa Oua della «Rasd» («Repubblica Araba San aro ui Democratica»; e in segìio di solidarietà con il Marocco. Già da diversi mesi circolavano con insistenza voci di un ritorno dello Zaire nell'organizzazione. Il cielo plumbeo e i frequenti rovesci caduti su Addis Abeba alla vigilia della conferenza sono segni di speranza: dopo la siccità degli anni 1984 e 1985, e la conseguente carestia che ha provocato tante vittime, è piovuto in Etiopia e in altri Stati del continente. Tuttavia milioni di africani vivono ancora in condizioni di miseria. L'argomento più scottante della conferenza sarà indubbiamente la situazione nell' Africa australe dopo la proclamazione dello stato di emergenza da parte di Pretoria e dopo la mobilitazione del Terzo Mondo, appoggiato dal paesi dell'Est, a favore di sanzioni obbligatorie e globa¬ Gli orsetti austra li per costringere il Sud Africa ad eliminare l'apartheid e a concedere rapidamente l'indipendenza alla Namibia. I movimenti di liberazione sudafricani — il «Congresso nazionale africano» («Anc», principale movimento armato antl-apartheid), il «Congresso panafrìcanista» f°Pac»J e /'«Organizzazione del popolo dell'Africa del Sud-ovest» («Swapo») — saranno presenti ad Addis Abeba per esortare gli africani ad intensificare gli sforzi a favore della lotta politica e anche di quella armata. In questo contesto gli occidentali — Stati Uniti e Gran Bretagna in particolare, che sono i più ostili alle sanzioni contro Pretoria — saranno senz'altro i principali bersagli delle critiche. Sul piano economico gli africani cercheranno di dimostrare ai Paesi donatori, a quelli occidentali in particolare, di essere pronti a compiere gli sforzi necessari per il liani non hanno pi rilancio del continente. A maggio, durante una sessione speciale dell'assemblea generale dell'Onu, vennero esaminate le proposte avanzate dagli africani l'anno scorso in occasione del 21° •vertice» dell'Oua che ponevano l'accento sul rilancio dell'agricoltura ma anche sul peso dell'indebitamento. Il presidente di turno dell' organizzazione panafricana, il capo di Stato senegalese Abdou Diouf, è riuscito a mobilitare la comunità internazionale in particolare sui problemi dell'economia. L'indebitamento africano — valutato in 175 miliardi di dollari per l'insieme del continente, 100 miliardi dei quali riguardanti le sole nazioni a sud del Sahara — rimane comunque al centro di difficili confrónti bilaterali. L'anno scorso infatti era stata convocata una riunione sull'indebitamento, alla quale però i Paesi creditori hanno dato uno scarso appoggio. ù capacità di difesa contro le malattie

Persone citate: Abdou Diouf, Addis