«Peci doveva morire lo decidemmo subito»

«Peci doveva morire «Peci doveva morire 10 decidemmo subito» L'ex br Suzzati continua a ricostruire l'omicidio del fratello del «superpentito» ANCONA — Il processo per il sequestro e l'omicidio di Roberto Peci, interrotto giovedì sera, riprenderà stamane davanti ai giudici della corte d'assise di Macerata, nell'aula speciale ricavata all'interno del carcere di Montacuto, vicino ad Ancona. Sarà ancora di scena Roberto Buzzatti, il pentito del .fronte delle carceri, sulle cui rivelazioni ruota gran parte della sentenza di rinvio à giudizio. Buzzatti, nell'ultima udienza, ha illustrato con molti particolari la .gestione politica, del rapimento Peci. Lo scopo palese era di dare una lezione ai pentiti, ma esso ne nascondeva in pratica due più importanti, poi falliti. Il primo scopo era quello di minare la credibilità dello Stato con la confessione da parte di Roberto del doppio arresto del fratello Patrizio, catturato e poi rilasciato (secondo i terroristi) per consentirgli di guidare i carabinieri. I brigatisti erano convinti, avvalorando la loro fantasiosa ricostruzione, di costringere alle dimissioni il generale Dalla Chiesa e il giudice istruttore di Torino Giancarlo Caselli. 11 secondo scopo era di disarticolare lo Stato creando sul caso-Peci una frattura tra le forze politiche visto che un'ala .umanitaria, (socialisti e radicali) era favorevole alla pubblicazione dei documenti del .processo proletario, pur di salvare la vita all'ostaggio. MPO FARA' e.gr. Incendi da due giorni

Persone citate: Dalla Chiesa, Giancarlo Caselli, Peci, Roberto Peci

Luoghi citati: Ancona, Macerata, Montacuto, Torino