Per salvare la Sacra di San Michele subito 300 milioni, poi un miliardo

Per salvare la Sacra di San Michele subito 300 milioni, poi un miliardo Per salvare la Sacra di San Michele subito 300 milioni, poi un miliardo La scintilla, innescata da un gruppo di «amici» che voleva nella sensibilità di tanti - Installato il cantiere, scattata .'«o SANT'AMBROGIO — Il millenario della Sacra di San Michele, l'imponente abbazia che dalla vetta del Pirchlriano si erge a sentinella della Valle di Susa, sta ridestando ovunque un interesse nuovo. La parola d'ordine diventa pubblica: si deve salvare un patrimonio culturale che non è vanto esclusivo del Piemonte. Attorno all'ardito capolavoro architettonico dalle ciclopiche strutture che hanno sfidato i secoli, rimaste salde in apparenza, ma in realta intaccate dalle intemperie, 1 lavori che dovranno determinarne la salvezza si stanno avviando in questi giorni. n Provveditorato alle opere pubbliche (la Sacra è proprietà del Demanio) ha appaltato interventi di consolidamento per una prima spesa di trecento milioni. Nel giorni scorsi si è cominciato ad Installare il cantiere, compresa una teleferica per il trasporto del materiale. Quanto prima, forse già questa settimana, saranno stabiliti i 'piani di lavoro per un miliardo di lire. E' la somma stanziata dallo Stato per arginare il degrado ove è più evidente e rendere sicure le parti pericolanti. La scintilla scaturita un mese fa da un gruppo di •amici» che voleva eliminare le deturpazioni dell'ambiente, frutto della maleducazione di turisti e visitatori, ha trovato esca nella sensibilità di tanti. In prima fila la Sovrintendenza ai beni artistici del Piemonte che ha indicato dove 1 volontari possono intervenire. Ma intanto si è conosciuta la realta più profonda, quella di tutti 1 vecchi mali che affliggono la Sacra. Una serie di iniziative è scaturita in poco tempo per ar¬ restare lo sfacelo di un monumento diventato nei secoli patrimonio artistico, storico e religioso a liveUo europeo. Le ferite che gli ultimi decenni di incuria hanno infetto alle strutture sono molte. Un miliardo è poca cosa ma è importante non perdere altro tempo prezioso. Oltre che nella Sovrintendenza, gli «amici della Sacra» hanno trovato un prezioso e sensibile alleato nel provveditore alle Opere pubbliche ingegner SUvano Costa: •Cominciamo con un miliardo. Va speso bene evitando errori. Per questo sto aspettando un progetto generale d'Intervento che mi deve essere consegnato a giorni. E' vero, la somma è a disposizione da sette o otto mesi, ma abbiamo segnato il passo per avere idee chiare'. Questo il punto sulla situazione fatto a una delegazione di «amici della Sacra» dall'ingegner Costa. Nel vasto palazzo di corso Bolzano a Torino dovrebbero agire almeno 250 persone e se ne contano si e no venticinque. Entrando, si avverte il •grande vuoto» di personale. Parlando con il provveditore Maurizio Spatola eliminare le deturpazioni dell'perazione pulizia» - Primi interse ne ha la conferma. Scambia battute con gli interlocutori, passa da un telefono all'altro, porge una parola di conforto a un collaboratore sommerso da una pila di fogli burocratici, firma documenti, dice •vengo subito, a un colonnello che vorrebbe sistemare i tetti della caserma. Ma il commiato è confortante: •Amici, mi impegno per l'87 di farvi avere un nuovo stanziamento e di rinnovarne la richiesta fino a quando le condizioni della Sacra non le garantiranno almeno altri mille anni di vita.. Ora, con i primi lavori si dovrù provvedere a rendere sicuro il moncherone del campanile, rimettere in sesto il parafulmine, ma nello stesso tempo dovranno essere riparati 1 tetti nei punti in cui le infiltrazioni della pioggia stanno addirittura minacciando la staticità dell'edificio. Tra le altre iniziative, attraverso fondi reperiti dal Rotary valsusino si provvedere, a illuminare di nuovo U «gigante in pietra». Come qualche anno fa, la suggestiva Immagine tornerà a stagliarsi nella notte, visibile fino a Torino. Anche la Sovrintendenza è in azione con restauri al Sepolcro dei monaci e al pregevole Portale dello Zodiaco. E' chiaro che non sarà possibile fare tutto per i festeggiamenti settembrini, ma sabato è già scattata 1'«operazione pulizia». Squadre di volontari saliti dal paese e dalla valle si sono scaglionate tutto attorno al bastioni, hanno cominciato a falciare cespugli, a ripulire i muri dalle sterpaglie, ad asportare immondizie, barattoli, plastica sparsi nei boschi e sulle rive della strada e del sentieri. 'ambiente, ha trovato esca rventi su tetti e campanile Intanto, gli «amici» stanno pensando ai festeggiamenti di settembre, mese dedicato, oltre al millenario, ai 150 anni di permanenza dei Padri Rosminiani sul Pirchiriano, preziosi custodi dell'abbazia. Si sta allestendo una mostra nella quale saranno esposti gli studi architettonici del D'Andrade e forse un gigantesco plastico in gesso, le pregevoli opere a china del rosminiano padre Arioli, 1 disegni di Massimo d'Azeglio il quale ne •/ miei ricordi, cosi racconta il suo impatto con la Sacra, avvenuto nel 1829: «Mi parve cosa meraviogliosa e sentii risvegliarmi dentro il diavolo dell'arte... e fuori un'illustrazione della Sacra di San Michele con testo, stampe, vedute prese dal vero. Mi ci misi con qualche furore.. La mostra, per la quale si è trovato spazio nella «foresteria», non è destinata ad esaurirsi con 1 festeggiamenti, ma dovrebbe, arricchita di una serie non indifferente di opere riguardanti U passato della Sacra, trasformarsi in museo permanente. Intanto anche lo storico Natalino Bartdomasi, canonico del capitolo segusino e autore di due volumi su una scrupolosa «Storia antica della Valle di Susa», avvalora l'ipotesi più probabile che U millenario della Sacra, da alcuni fatto scattare già due rnnl fa, .cada Invece proprio quest'anno. Bartolomasi, attraverso una serie di rapporti tra vari documenti da lui consultati indica nel 986 l'anno di fondazione dell'abbazia. Per i valsusini questa Ipotesi fa testo. Non hanno avuto molto spazio in altre circostanze e il millenario intendono gestirselo. Vito Brusa

Persone citate: Arioli, Bartolomasi, D'andrade, Massimo D'azeglio, Maurizio Spatola, Vito Brusa

Luoghi citati: Piemonte, Susa, Torino