Mario Monicelli settant'anni e più...di gioia

Mario MonicellL settantanni e più...di gioia Mario MonicellL settantanni e più...di gioia Dice: «Come faccio a non sentirmi felice? Ho E' bello parlare con un uomo allegro,* lui lo è. E' allegra la sua voce che suona come una buona notizia per quando avremo settant'anni, tanto che vien subito voglia di chiederglielo. - ■ Lei è felice, signor Monicelll? •Sarebbe davvero ingeneroso, da parte mia, non sentirmi felice. Ho tatto II lavoro che volevo, ho visto molto mondo, sono stato costretto a leggere ed acculturarmi, mi sono rivolto a un pubblico vastissimo riuscendo anche a dire qua/cosina. Ho avuto successo, donne, denaro, e alla fine mi ritrovo anche in buona salute. Come potrei lamentarmi?*. Lei ha appena ricevuto il «Nastro d'argento» per il film «Speriamo che sia femmina». Cominciamo, allora, con il parlare di donne? •Molto volentieri: ma le dico subito che le donne, in questi anni, mi hanno profondamente deluso». Come mai? «Perché c'è stato un momento in cui ho pensato che il femminismo tosse la vera rivoluzione che avrebbe cambiato l'Italia, e invece non è accaduto nulla, Pensavo, per esempio, che II voto delle donne avrebbe trasformato il Paese, e cosi non è slato. Le donne, a quanto pare, non vogliono occuparsi di politica: la disprezzano, e Jgfse hanno anche ragione. Ma intanto, niente rivoluzione...». , Non sarà cambiata la politica, ma ammetterà che almeno il costume... •E' vero: l'uomo non richiede più la verginità femminile. E questo, alla mia età posso ben dirlo, è un cambiamento enorme. Ma in tema di parità c'è ancora tanta arretratezza, e lo dimostra il fatto che un film modesto come il mio Speriamo che sia femmina sia sembrato chissà cosa...». A proposito di «Speriamo che sia femmina», come si lavora con un cast tutto femminile? •Gene, anche se nei rapporto di lavoro tra uomo e donna c'è sempre qualcosa di affettato e di forzato: io non ho mal pensato di essere in grado di comprendere la psicologia temminile, ci mancherebbe: e naturalmente mi trovo meglio con gli uomini». Lavorare ccn tante «star» nello stesso cast è una delle sue specialità. Dev'essere ben diflicile mantenere gli equilibri... «E' vera il contrario, sa? Più divi metti insieme, meno problemi hai: tutte le star vogliono dimostrare alle altre star di essere puntuali e disponibili... lo poi ho girato qualcosa come 54 film, e non ho mal avuto la minima discussione, il minimo problema con gli attori». Neppure con la Deneuve? •Neppure con lei. L'ho trovata docile, gentile e disponibile, e dire che in "Speriamo che sia femmina" le ho affidato il ruolo di una donna sgangherata, tanto diverso da quelli cui lei era abituata». Con quali attori le ha latto più piacere lavorare? •Sempre loro: Gassman. Maslroianni, Jognazzi. E Monica Vitti: dico¬ «Inteatro» è un grande palcoscen visto molto mondo, con no sia un'attrice difficile, ma io non me ne sono mai accorto*. Il cinema sta cambiando, e lei sta invecchiando. Questo le crea qualche problema? «Sfa cambiando soprattutto il linguaggio: ci sono nuovi mezzi, nuove tecnologie che permettono all'uomo di esprimersi attraverso le immagini, lo vorrei rinnovarmi, ma non posso: non ho l'età, e lo dico serenamente. Ma se tossi un giovane, mi guarderei bene dal lare del cinema tradizionale, e mi occuperei di immagine elettronica, di videoclip, di televisione». ico a Polverigi osco la gloria, ho avuto esempio il.multicolorato mega-show tipo rivista parigina dei «Lolita Dance». Imperdibile per ricchézza di costumi, bravura e humour del ventisette della banda: la intima, spesso muta neo-danza della dinamica avellinese Adriana Borrello; e, per chiudere, la «prima» del nuovo contenitore del Gran Pavese («dell'Est»), tra parodie di tragedie slovacche e improbabili travestimenti di psico-kitch oltrecortinesco. Questa miscellanea abbastanza audace di gusti e tendenze, ogni anno batte un tam-tam piccolo ma prestigioso, è una vetrina per il circuito internazionale del nostro nuovo teatro, e generalmente anticipa — di alcuni mesi o addirittura di anni — i cartelloni nazionali a vonire. Le cose memorabili: Negli olandesi Studio Hinderik ho trovato la mia Corazzata Potiomkim. Due psico-drammi, «stoeprand» e «Glass» praticamente muti, sul peggio che ti può capitare ovvero: un rapporto incasinati ssimo fra un uomo di mezza età e il giovane ragazzo che ama, il tutto via lettera a un terzo amico immagino esultante ogni volta che arriva il postino. Il secondo: come sviluppare un trauma pre-puberale di isolamento fino a vivere (con ben quattro donne) separati in casa (da vetro). Poche idee, ma ansiose, e tutti nudi in scena. Non credevo si usasse più. D'al¬ Franklin e la The Blues Brothers Band, in high dynamic system, min. 133. Non viet. Ap. 20 ult. 22,20. SELENE D'ESSAI (corso Belgio 53, tel. 874.171): Il postino suona sempre due volte, di Bob Rafelson con Jack Nicholson, Jessica Lange. Viet. 14. Ore 20; 22,30. LUCI ROSSE ALEX ANDRA (via Sacchi 18, tel. 511.293): Night magic (Notte magica pomo), Lisa De Leewe. Viet. 18. Or. 14,05; 15,25; 16,45; 18,10; 19,35; 21: 22,35. ARCO PUSSICAT (corso Principe Oddone 31, tei. 484.621): Attrazioni di coppie In calore), Richard e Liliana Lemieuve, maria Claude Viole) (prolozioni video film originai porno system). Viet. 18. Ap. 14,30, ult. 22.30. CINECLUB (via Calandra 16, tel. 831.662): Susi* superstar. Dalle PATiO Club C Moncalieri 346/14 - Tel. 696.53.83 Tutta le sere ore 22-4,30 DISCOTECA Domani sera elezione di MISS TORINO presentano: PAOLA AIMONE • BEPPE CUVA donne, denaro e mi ritrovo in buona salute» E ne sarebbe affascinato come lo tu dal grande schermo ai tempi dei suoi esordi? • E perchè no? Certo il fascino di un tempo, quando non sapevamo esattamente come funzionasse il cinema neppure noi che lo tacevamo, non potrà più esistere. Oggi il cinema è una tecnica di cui tutti si possono impadronirà*. Però, nonostante tante novità sul piano della tecnica, il cinema è in crisi... •Ma se non si è mal consumalo tanto cinema come adesso/ In crisi sono le sale cinematografiche, in crisi è il grande schermo che Ironeggia nella sala buia dalle sedie scomode. Non vedo perché ci si dovrebbe meravigliare se oggi si produce meno per le sale e sempre di più per la televisione: Il cinema adesso si consuma a casa con lo stesso atteggiamento con cui si legge un libro o si ascolta un'disco.. Questo, però, significa adeguarsi e non tutti sono disposti a tarlo... •Certo, bisogna .adeguarsi. Il linguaggio cinematografico dì rollini non è adatto al piccolo schermo? Peggio per lui.., Bergmàn si è adeguato e ha prodotto per la televisione delle cose splendide, come "Fanny e Alexander"». Fino a che punto le interessa sapere cosa desidera il pubblico, quando si appresta a fare un nuovo film? • Solo questo mi interessa veramente: che le piccole cose che voglio dire vengano comprese dal maggior numero di persone. Ma nel momento In cui scelgo il copione non mi pongo mai il problema di piacere al pubblico: l'idea deve emozionare me, la scelta si basa sempre su criteri personali». E se il film, poi, non incontra del tutto il gusto del pubblico, lei cosa pensa? «to sono molto legato ad alcuni miei film -che hanno avuto meno fortuna, ma sono pronto a riconoscere che probabilmente in quei film c'era del marcio... E' soprattutto un problema di momenti: il copione di "Speriamo che sia femmina" ce l'avevo nel cassetto da sette anni, e non trovavo il produttore disposto a rischiare. Chissà, torse se me l'avessero lasciato realizzare allora non avrebbe avuto tanto successo...». E' arrivato anche il momepto di tirare luori dal cassetto il vecchio progetto sui personaggi «picareschi»? •Credo di si: sto lavorando su una serie di personaggi per costruire un racconto unico: i "picari" erano crìtici, anarchici, eversori e qualche volta crudeli e balordi: ma molto vivi e molti stimolanti, adatti per essere inseriti nella tradizione della commedia all'italiana anche se appartengono al secolo d'oro spagnolo. Se il progetto andrà In porto, credo si tratterà di una coproduzione Italla-Francla-Spagna». E a quali attori sta pensando? •Non glielo dico, naturalmente: lei lo scriverebbe sul giornale e gli attori alzerebbero il prezzo...». Stefania Miretti tra parte, scenograficamente parlando, giochi di plani sfalsati, entrate e uscite, riflessi e miraggi visualmente splendidi. All'opposto del teatro-messaggio, c'è il teatro del non-messaggio, l'affidarsi solo alla emotività che suscita la (isicità del gesto e ravvolgente ipnotismo di musiche minimaliste, senza ' preoccuparsi di «dare un senso», o una trama tangibile. Questa è stata per me la rivelazione: ni può andare a vedere una cosa senza saperne niente, e godersela o meno solo per quello che suscita alla tua sensibilità, tagliando fuori il razionale e la cultura? (Cioè, ignorante ma sensibile o curioso che sia, è bello?) Mi sembra una sorpresa quasi rivoluzionaria, e comunque assai confortante. In questo, proprio due produzioni di «Inteatro» di questa stagione mi hanno davvero affascinato: «Cuori strappati» della compagnia di Giorgio Berberio Corsetti (già in tour mondiale) e «Tufo» del Sosta Palmizi (rappresentato invece al festival). Laddove il primo è un incredibile esempio di «clip» teatrale, con effetti da mozzare il (iato, i Sosta Palmizi hanno scelto il minimalismo assoluto, sia nelle musiche che nella scenografia. Nessuno sa di che cosa parli. «Tufo», se non di una evidente serie di 14.30 alle 23 continuato. Novità assoluta. Ingresso riservato soci. HOLLYWOOD (corso Regina Margherita 106. tel. 521.5440): Bsstlal nature - Voluttà Intime di mogli Insaziabili. Tutti I giorni feriali no stop dalle ore 10 alle ore 2 (Ult. ore 24). Viet. 18. Ingresso 5000. MAFFEI (via Principe Tommaso 5. tel. 655.334): Marina porno viziosa, con Marina Lotar, Mark Shanon. colori, viet. 18. Ap. 14,30, ult. 22.30. MAIOR (largo G. Cesare 105. tel. 287.974): Segreti particolari di una viziosa. Colori. Viet. 18. Ap. 15. ult. 22,30. METROPOL (via Principe Tommaso 6, tel. 65054.70): Confessioni e desideri di Emaniteli*, con Marilyn Chambers, Jessie St. James, Annette Haven, John Holmes. Colori. Viet. 18. Ap. 14.30 ult. 22,30. 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