Dopo 25 anni ci sono ancora i Novissimi a creare regole alla trasgressione poetica

Un evento storico-letterario agli Incontri di poesia contemporanea di Cogolin Un evento storico-letterario agli Incontri di poesia contemporanea di Cogolin Dopo 25 anni ci sono ancora i Novissimi a creare regole alla trasgressione poetica Sulla Costa Azzursi - L'importanza DAL NOSTRO INVIATO COGOLIN — S'avanza da tempo, da più orizzonti, uno strano poeta: nuovo, anzi, Novissimo, il giochetto di parole, di facile fortuna in quel '61 che vide appunto la famosa e all'epoca «audace* antologia efruudiana dei •Novissimi' (Giuliani. Pagliarani, Sanguineti, Balestrini, Porta, in ordine d'età, dai 62 ai 51 anni) agitare di prepotenza le acque stagnanti dell'avventura letteraria italiana, è tornato attuale nei giorni scorsi proprio in questa terra provenzale che fu culla di lontani «sperimentalismi» poetici. Lo spunto è stato fornito dalla presenza a Cogolin, per la terza edizione degli «Incontri internazionali di poesia contemporanea-, dei Novissimi in persóna, tutti e cinque riuniti insieme per la prima >'olta — lo assicurano quasi sorpresi nel rendersene' conto — venticinque anni dopo aver gettato quel fecondo sasso nello stagno che da allora, sia pure non solo per loro merito, più pigro non è. Ma come mai i Novissimi si ritrovano a Cogolin e non in Italia? Per capire, occorre tornare allo «strano poeta» che s'avanza... Le Rencontres poétiques trovano ormai, in questo petit village arroccato a pcchi chilometri da Saint-Tropez e noto ai turisti per la produzione di pipe artigianali, quella perfetta collocazione festivaliera che inizialmente gli organizzatori (piccoli editori e riviste attivi fra Provenza e Costa Azzurra) osavano appena sognare, stretti dalla concorrenza locale di manifestazioni culturali estive spettacolarmente di ben altro richiamo, da Avignone ad Antlbes, da Arles a Nizza a Aix-en-Provence. Il festival di Cogolin si articola in séminaires mattutini dedicati alla disamina di argomenti legati a teoria e pratica dei linguaggi espressivi contemporanei (non necessariamente solo poetici, poiché l'interdisciplinarita, per questi a volte autentici funamboli della parola, è la regola) e in soirées «ìui-ante le quali i po»ti-«xtori si esibiscono nella più totale libertà, sovente con «performances» oltrepassanti i confini linguistici dove 1 ruoli di parola, musica, gesto, scrittura, teatro, danza, immagine si accavallano e urra i cinque autori italiani giudicano il pa dell'antologia firmata da Giuliani, Pagli confondono. lia (Novissimi) e in Francia (gruppo di Tel Quel). Diversi gli «avversari» — tradizionalismo e conservatorismo moralistegglantl da noi l'engagement là —, identici gli obiettivi: fare riconquistare al poeta il diritto a -interrogarsi sulla teoria e sulla critica poetica: accentuando la -ricerca sul linguaggio- (Giuliani); rifiutando il concetto di stile in un'accezione -onnivora- della poesia (Porta); -rimettendosi costantemente in gioco, attraverso la libertà della scrittura, Urania e l'autoironia, fino al fou rire palazzeschlano- (Sanguineti); aprendosi alle altre categorie dell'arte, allacciando legami con pittura e musica (Balestrini); o magari facendosi proporre come -unico autentico rappresentante della "beat" padana- (Pagliarani secondo Pòrta, molti'anni fa). Fuor di seminario,' per esempio al bar Le Coq Assis (il gallo seduto, quasi un titolo rimbaudiano), altri discor¬ Se l'anno scorso il momento pregnante del festival si era identificato, al di la dello «spettacolo», nel vivace dibattito sulla figura dì Ezra Pound di cui ricorreva il centenario della nascita, in questa occasione a far da perno c'erano appunto Alfredo Giuliani, Elio Pagliarani, Edoardo Sanguineti, Nanni Balestrini e Antonio Porta: chiamati non solo a una «rivisitazione» del ruolo passato di «Novissimi» e a ripercorrere venticinque anni di vicende letterarie non solo personali, ma anche, e forse soprattutto, a una testimonianza viva e attuale del loro essere poeti oggi e in prospettiva, guardando al futuro. E ciò per l'interesse anche del pubblico d'Oltralpe, considera tp. id .straordinaria coincidenza temporale — ha, notato introducendo il dibattito la sempre presente e attenta Jacqueline Risset — del momento di «rottura con la cultura egemonica» ih Ita¬ assato e il presente dell'Italia in veriarani, Sanguineti, Balestrini e Porta si. Sanguineti: -Ritentare un'esperienza comune? Non certo rifacendo i Novissimi. Ma riprendere posizioni di battaglia, far capire ai giovani che ci sono ancora molte porte da aprire, che la scrittura non presuppone regole, elle io vedo buone solo come pretesto per essere tradite, questo sì.. Pagliarani, schivo (tranne brevi lampi del suo arcinoto, innocente furore: -Volevamo arricchire il linguaggio della poesia, ci siamo riusciti o s'è imbastardito? Non voglio nemmeno saperlo, vorrei solo che i poeti oggi rinunciassero all'autocastrazione sul proprio immaginario-. Una poesia di Antonio Porta, Aprire, chiudeva un po' simbolicamente la famosa antologia. E -accrescere la vitalità-, scriveva allora Alfredo"'Giuliani/era lo sfondo (leopardiano, dallo Zibaldone) che 1 Novissimi ponevano al loro lavoro «di rottura». Proprio uno «Zibaldone», magari per «gli anni duemi¬ la», Pagliarani propone quasi scherzando agli altri quattro. «Giocare», di nuovo? -Perché no? Potremmo fare gli Antinovissimi, ora-, ride Sanguineti. E Giuliani: -Ritrovarci così è stato facile. E' la controprova che il progetto di allora non era costruito a tavolino-. C'è stato molto di più a Cogolin, quest'anno, non solo i Novissimi ritrovati. Dai notevolissimi poeti austriaci Gerald Blsinger e Oskar Pastior agli americani Ferlinghetti (-completamente rinnovato, freschissimo-, dice Julien Blaine, infaticabile anima del festival), John Giorno e Lydia Davis; dal poeta concreto portoghese De Melo e Castro al pittore torinese Mario Merz, a molti altri. Tutti impegnati a dirsi e contraddirsi, eventualmente pensando (come Sanguineti in'una poesia letta gióve'dt' sera): -C'è àncora qualcuno così ipocrita da credere a quello che dice?-. Maurizio Spatola

Luoghi citati: Avignone, Francia, Italia, Nizza, Provenza