La Regione ordina al Museo di Marsala «Rimontate la nave da guerra punica»
La Regione ordina al Museo di Marsala «Rimontate la nave da guerra punica» La Regione ordina al Museo di Marsala «Rimontate la nave da guerra punica» MARSALA — «Rimontare é rimettere a posto i pezzi smontati». Con questo telegrafico e perentorio ordine, la Regione ha imposto l'alt ad una strana operazione tentata sul relitto della nave da guerra punica recuperato in quattro campagne tra il 1971 e il 1974 in una secca al largo di Marsala, tra Isola Lunga e l'isolotto di Mothyc nel quale è aperto al pubblico un interessante antiquarium con pezzi dell'epoca fenicia. In questi mari si combatterono le guerre puniche. Il progetto bloccato dalla Regione avrebbe comportato la collocazione del relitto in una protezione di vetroresina e probabilmente il suo trasferimento da Marsala. Ad insaputa della Regione, era già stata smantellata l'impalcatura in cemento e ferro sulla quale la nave era stata sistemata nell'antico • baglio» Anseimi (baglio è in siciliano il cortile d'una casa di campagna) trasformato recentemente in museo. L'alt è stato dato dall'assessore ai Beni culturali Enzo Costa (psdi) di Marsala. Badando ad evitare ogni clamore e preoccupato di attutire le polemiche, ma con grande fermezza, Von. Costa ha ordinato alla Sqvrintendenza alle antichità di riportare la situazione della nave allo .statu quo ante. «considerato l'altissimo interesse scientifico che viene dato alla ricostruzione e per la maggior lettura e fruizione del reperto nel suo insieme». Quando il 31 maggio l'assessore Costa ha inaugurato il Museo archeologico al •baglio. Anselmii fu notata da tutti un'assenza di rilievo. Mancava infatti tra t presenti miss Honor Frost, l'archeologa subacquea londinese che con straordinaria passione ed elevata competenza a suo tempo diresse le operazioni per II recupero del relitto che si trovava fra idue e i sei metri di profondità. Diventata cittadina onoraria di Marsala, la Frost adesso è offesa per il trattamento riservato alla soluzione da lei data per l'esposizione del relitto (appunto la base di cemento ed i sostegni in ferro) e respinge con accenti polemici la prospettiva di veder .sotto vetro, il relitto. «Si sono mai visti in un museo — chiede polemicamente — i cocci di un vaso esposti in vetrina? O non è vero che prima il restauratore dà loro la primitiva forma?». •La storia fatta a pezzi» ha titolato il quotidiano catanese «La Sicilia» che ha denunciato il fatto che con l'armatura in ferro e la struttura in cemento su cui era adagiato il relitto sono stati buttati anche numerosi pezzi di legno d'un primo tentativo di completare la nave per riportarla alle dimensioni e alla bellezza originarie Della magnifica nave affondata presumibilmente dopo un naufragio verso la metà del terzo secolo avanti Cristo furono recuperate la parte posteriore e la fiancata di babordo per una lunghezza di 11 metri ed una larghezza di circa tre. Secondo Honor Frost la nave da guerra doveva essere lunga circa 35 metri e larga quasi cinque, un'unità veloce e facilmente manovrabile, ma quel che subito parve eccezionale fu che era stata costruita in base a criteri di prefabbricazione tanto che le travi erano state marcate con le lettere dell'alfabeto fenicio. Il fasciame era protetto da lastre di piombo. Insomma un ottimo esempio d'ingegneria navale. VI sono al mondo due soli relitti navali dell'antichità ricostruiti, oltre a quello di Marsala: il relitto di Kyrenia, recuperato a Cipro, ed il Vasa, riportato in superficie a Stoccolma, che sono entrambi esposti in magnifici locali, visitati da centinaia di migliaia di persone l'anno. Antonio Ravidà
Persone citate: Antonio Ravidà, Enzo Costa, Frost, Honor Frost, Isola Lunga, Vasa
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