Ora di religione? Io la vorrei così, ma.. i «buoni cristiani» non si formano a scuola

A colloquio con monsignor Franco Peradotto, vicario generale della diocesi torinese A colloquio con monsignor Franco Peradotto, vicario generale della diocesi torinese Ora di religione? Io la vorrei così, ma... i «buoni cristiani» non si formano a scuola Sabato notte, nei pressi di Mondovi. Tre vittime sono torinesi Uno schianto dopo io curva muoiono in cinque, 3 iteriti Passata la bufera delle polemiche sulle scelte, è calato il silenzio su un problema delicato e importante - A «bocce ferme» vediamo come ci si prepara ad insegnare questa «materia» TORINO — Monsignor Peradotto, prima ancora del 7 luglio, cioè del termine utile per la riconsegna dei moduli sull'ora di religione a scuola, c'è stato chi s'è messo a contare i «si» e i «no». Lei condivide questa gara a stabilire chi ha vinto e chi ha perso? •Non credo si tratti d'un referendum. Né che sia il caso di /are la conta. Mi sembra più interessante un altro aspetto. In questi mesi, era stato posto con insistema un interrogativo: la religione ha una rilevanza scolastica? Direi che la risposta degli italiani è stata inequivocabile. Sulla rilevanza del fenomeno religioso a scuola c'è stato un vero e proprio plebiscito: Franco Peradotto è il vicario generale della diocesi di Torino; il più stretto collaboratore del cardinale Anastasio Balestrerò, già presidente dei vescovi italiani; il sacerdote che dà Yimprimatur per i testi di religione. E' passata meno d'una settimana da quella contestata scadenza del ministro per la opzione religione «si. - religione «no-. Una scelta che per mesi ha diviso il Paese, infuocato ed esacerbato gli animi, visto qualcuno rispolverare toni da crociata. Poi, d'improvviso, comunicati i dati sulla scelta, su un tema cosi importante e delicato da qualunque parte lo si guardi, è calato il silenzio. Riavrà la prime pagine in autunno, forse; quando il problema tornerà «caldo», perché il Tar Lazio discuterà nel merito i ricorsi di alcuni genitori e in tutte le scuole si decideranno le materie «alternative'. — Don Franco, vogliamo parlarne adesso, invece, a «bocce ferme»? Vogliamo ra gionare su cosa significhi «religione a scuola», su cosa si possa insegnare e come, sull'esigenza di non creare discriminazioni e sulle responsabilità che ne derivano per i cattolici in particolare? «C'è un equivoco sul quale credo valga la pena di spendere una parola—sostiene Peradotto— insegnare religione a scuola non deve voler dire preparare dei 'buoni cristiani'. Ci sono altri luoghi per questo, fuori dalle aule. La cosiddetta 'ora di religione' deve porsi l'obiettivo di formare studenti 'colti' in fatto religioso, competenti sul cattolicesimo. I giovani saranno poi liberi di aderire o meno. Un esempio, proprio in campo scolastico: il professore di filosofia deve dare il gusto per la materia e la stima sui singoli filosofi; non chiedere una adesione a Kant o a Hegel. Se poi alcuni allievi condividono il pensiero del filosofo preferito dal docente, possono trovarsi fuori scuola per approfondire e maturare il loro convincimento — Nei mesi 'caldi' della scelta, si è detto, però, che la Chiesa cattolica «approfitta» d'una posizione di vantaggio per presentare il suo messaggio nella scuola di Stato» 'S'è usato il termine 'approfittare'. Non mi pare corretto. E' proprio il nuovo Concordato che assicura l'insegnamento della dottrina cattolica, non del solo fenomeno religioso. D'altra parte, il cattolicesimo ha inciso cosi tanto sulla storia sociale e culturale del Paese che mi sembra impossibile non parlarne in un luogo dove si fa cultura. Durante il congresso eucaristico di Milano era stata allestita una mostra su tutto ciò che l'Eucarestia ha ispirato all'arte nei secoli: dai paramenti alla pittura L'imbarcazione ed alla scuUari, dulia musica all'architetture... .Von c'e settore, direi, che possa chiamarsi fuori'. — Se lei dovesse scriver»- un libro di testo per le scuole, da dove partirebbe? • Dalla storia delle religìcni. senz'altro. Non dalla presentazione dei dogmi.. — Nei fatti, pero, si tratterà di insegnamento della religione cattolica. Laici ed altre confessioni dicono che è un insegnamento «settario», parziale, esclusivo. •Innanzitutto, è importante che si tratti di 'insegnamento', non di 'catechesi'. Devono riconoscerlo i laici, devono impegnarsi in questo senso i cattolici. La diocesi di Tonno ha fatto una scelta importiate. Chi si occupa di religic e n «cuoia non dipenderà più C< A Ufficio catechistico, ma dui Ufficio scuola; è materia sofistica, non catechesi. E &UI Sfficìo scuola dipenderà la yr mrazione dei docenti; doboutmo for¬ mare insegnanti di religione, non catechisti: — Come presenterebbe lei, oggi, il cattolicesimo in un'aula di scuola? «Non solo come la religione dei dogmi e dei sacramenti: Tra un Concordato e l'altro, c'è stato un Concilio Vaticano Secondo. S'è delineata e, in parte realizzata, una Chiesa della evangelizzazione e della promozione umana: impegnata nel civile, nel mondo del lavoro, a favore della pace. Si tratta di solidarietà e messaggi che vanno ben al di là di quel cattolicesimo che fa solo pregare e invita alla liturgia. Lo stesso discorso vale per l'attenzione prestata alle altre esperienze religiose di matrice cristiana. L'ecumenismo ha compiuto molti passi in avanti in questi anni: un insegnamento della religione a scuola che avversasse le altre esperienze cristiane non cattoliche sarebbe quanto mai dannoso. Si può e si deve cogliere l'occasione, invece, per presentare i valori positivi del protestantesimo, del valdismo, dell'anglicanesimo, delle Chiese orientali. Magari, per invitare in classe il rappresentante di un'altra confessione. Quante volte in una omelia mi sono servito, ad esempio, del commento al 'Magnificat' di Lutero... Ancora: bisogna tener conto del nuovo rapporto che Roma ha instaurato con gli ebrei e con tutta la dimensione religiosa non di matrice biblica. Ecco: questo cose devono entrare nei programmi di insegnamento: contenuti nuovi e nuovo stile di rapportarsi: — Lei crede che chi, da settembre, insegnerà religione cattolica a scuola sia in grado di realizzare un programma di questo genere? •Credo e spero che ciò venga gradualmente acquisito. Certo, avremo tutti a che fare con i tradizionalisti, i conservatori. Alcuni sono arrivati anche a celebrare messa in classe. A trasformare la cattedra in altare. L'incidente è stato provocato dall'eccessiva velocità - Necessario l'intervento dei vigili del fuoco per estrarre i corpi delle vittime dal groviglio di lamiere malgrado la violenzadell'urto, sono però rimasti pressoché illesi. Non appena informati della spaventosa tragedia stradale sul posto sono accorsi tutti i carabinieri disponibili della compagnia di Mondovi, le ambulanze della Croce Rossa e della Croce Verde di Mondovi e una squadra di vigili del fuoco di Cuneo. L'intervento dei vigili di Cuneo si è reso necessario perché la «Audi» e la «Polo» nell'urto frontale si sono ridotte In un groviglio di rottami Imprigionando fra le lamiere contorte i morti sul colpo, i moribondi, i feriti. Per estrarre i corpi è stato necessario adoperare la fiamma ossidrica. Al pronto soccorso dell'ospedale i medici non hanno potuto fare altro che constatare la morte di Giuseppe Fenoglio. Ivana Vinai, Giulio Moncalvo, Massimo Milano e Stefana Robutti i cui corpi dopo la constatazione sono stati avviati all'obitorio. In corsia sono stati invece ricoverati 1 tre feriti. Poche ore dopo sono arrivati all'ospedale di Mondovi i familiari delle vittime e dei feriti, avvertiti dell'incidente ma ancora ignari della gravità della sciagura. Sono purtroppo seguite scene strazianti di dolore. I fratelli Cavallari di Torino e Domenica Fenoglio di Villanova fino a ieri sera non erano ancora informati delle tragiche conseguenze di quella che per tutti doveva essere una tranquilla vigilia di festa. I carabinieri della compagnia di Mondovi sono stati impegnati per tutta la notte e fino al tardo pomeriggio di ieri per le indagini e per cliiarire le cause del violentissimo scontro. I primi rilievi dei militari sembrano attribuire l'Incidente allo sbandamento dell'Audi. Questa mattina sarà trasmesso alla magistratura un rapporto sulla più grave sciagura stradale accaduta negli ultimi anni sulle strade del Cuneese. che viaggiavano sulla «Audi». Giulio Moncalvo, Massimo Milano e Stefania Robutti che si trovavano, invece, sulla «Polo». Sono rimasti feriti, e si trovano ricoverati all'ospedale di Mondovi, Domenica Fenoglio e i fratelli Cavallari: le prognosi variano fra i 30 e i 40 giorni. • ; Le due autovetture si erano appena scontrate quando è sopraggiunta una «Giulietta»: il pilota non ha potuto evitare di finire sui rottami delle altre due macchine semidistrutte. La «Giulietta» era condotta da Silvio Baudino, 20 anni, residente a Frabosa Sottana, frazione Pianvignale 83, con a bordo Silvio Guadagnolo. 20 anni, abitante a Sanremo in via Dante 321, entrambi militari di leva. Giuseppe Dho, 20 anni, e Paola Todaro, 21 anni, pure residenti a Frabosa Sottana rispettivamente in fiazione Vie, operaio, e frazione yillaretto, casalinga: i quattro. MONDOVI' — Un terrificante scontro frontale fra due auto lanciate a piena velocità ha provocato sabato notte, alla periferia di Mondovi, cinque morti e tre feriti, tutti giovanissimi. Il tragico incidente avrebbe potuto causare un bilancio di vite umane ancora più grave perché una terza auto è finita contro il groviglio di lamiere e di corpi insanguinati, ma fortunatamente gli occupanti di quest'ultima vettura sono rimasti illesi. La sciagura è accaduta alle 0,45 sulla strada provinciale che da Villanova porta a Mondovi, all'uscita da una lunga curva, a circa un chilometro dalla città. Una «Audi 100» condotta da Giuseppe Teresio Fenoglio (avrebbe compiuto 19 anni ad ottobre), residente a Villanova in via Pianfei 3, operalo, con a bordo Ivana Vinai, 20 anni, Abitante a Villanova in via Giardini, casalinga, e Domenica Gabriella Fenoglio, 21 anni, pure residente a Villanova in via Busca 69, mentre viaggiava in direzione di Mondovi, quasi certamente per la velocità sostenuta, è sbandata sulla sinistra andando a schiantarsi contro una « Wolkswagen Polo», che marciava in direzione opposta. Sulla «Polo» c'erano cinque torinesi: il guidatore Giulio Moncalvo, 21 anni, odontotecnico, residente in corso Giovanni Agnelli 107, Massimo Milano, 19 anni, studente, via Sanremo 8, Stefania Robutti, 17 anni, studentessa, via Vipacco 2, e i fratelli Debora e Cristian Cavallari, entrambi studenti, di 16 e 13 anni, abitanti in via Finalmarina 28.1 cinque si trovavano da venerdì sera, con le loro famiglie, nel campeggio «Valbella» di Roccaforte Mondovi. Sabato sera, rimasti senza sigarette, si erano diretti verso Mondovi dove c'è un tabaccaio aperto sino a tarda ora. .. i Nell'urto violentissimo sono deceduti sul colpo Giù seppe Fenoglio e Ivana Vinai Torno al discorso di prima: in classe si insegna; l'attuazione delle esperienze vere e proprie che caratterizzano il cattolicesimo (l'Eucarestia, i sacramenti), deve avvenire fuori dall'ambito scolastico. Quanto ai problemi della formazione e dell'aggiornamento dei docenti c'è una novità importante: proprio in questi giorni, la Congregazione per l'educazione cattolica ha dato il suo parere positivo per la nascita de/i Istituto di scienze religiose, che avrà la sua sede centrale a Torino in via XX Settembre 83 e dipenderà dalla Facoltà teologica Inter-regionale. / nuovi insegnanti di religione usciranno da qui; toccherà all'Istituto, anche, predisporre i corsi di aggiornamento. I docenti che, in questi ultimi anni, sono entrati a scuola attraverso altre strade, si preparino: per continuare ad insegnare religione dovranno accettare di integrare la loro formazione: Mario Tortello