Scerdozio femminile, ostacolo al dialogo fra la Chiesa di Roma e quella Anglicana

Mentre il Vaticano dichiara «irrinunciabile» il proprio no alla proposta Mentre il Vaticano dichiara «irrinunciabile» il proprio no alla proposta Stuerdozio femminile, ostinolo al dialogo ira la Chiesa di Roma e quella Anglicana Da due anni divampa la battaglia fra i fedeli anglicani - Ma il Sinodo dell'84 che ha ammesso la possibilità dei voti alle donne non è stato accolto favorevolmente dalla gerarchia cattolica sibilità del magistero, la questione, anche fra i cattolici, non appare completamente chiusa: nei Paesi occidentali, soprattutto, (negli Stati Uniti, in Germania Federale, in Belgio, in Olanda, le donne hanno posto la questione direttamente al Papa), ma ora anche in America Latina. Il campo di dibattito è però più ampio del semplice dilemma: donna sacerdote, si o no. Riguarda il modo In cui la Chiesa ha considerato, e' collocato, al suo interno le donne. 'Nella Chiesa cattolica romana noi donne — scriveva su Concilium di recente la teologa americana Elisabeth Schussler Fiorenza — siamo non.solo la maggioranza.silenziosa ma anche la maggioranza ridotta al silenzio. Lungo i secoli e ancor oggi contro la predicazione e l'insegnamento delle donne nel¬ la Chiesa si è invocata l'autorità dell'apostolo Paolo.. Nonostante che le donne siano la maggioranza di quelli che frequentano la Chiesa, o entrano negli ordini religiosi, 'Ufficialmente la Chiesa è rappresentata solamente da maschi: La Chiesa è chiamata madre, fa notare la teologa, ma «é rappresentata e governata esclusivamente da padri e fratelli'. Vista la situazione di 'imbavagliamentO', non è molto importante che ci siano delle ordinazioni femminili: «Non basta la presenza simbolica di qualche donna in una gerarchia patriarcale.. Marno ben consapevoli che l'ordinazione dt alcune di noiài gradini più bassi della gerarchia non eliminerebbe il male del sessismo patriarcale, ma semplicemente ne dissimulerebbe il carattere distruttivo. Abbiamo compreso — conclude Elisabeth Schussler Fiorenza — che la questione donna non riguarda soltanto i ministeri.. Anche se è una richiesta non solo di adesso: un'altra teologa, Mary Collins, ricorda che Santa Teresa di Lisieux, poco prima di morire, scriveva, sottolineando la parola «Incriminata»: 'Sento in me la vocazione di sacerdote'. Commenta Mary Collins che la morte le risparmiò l'angoscia di doversi scontrare con la Chiesa della fine del XIX secolo o con un altro papa sulla questione vocazionale. Che adesso però non appare più cosi centrale nella «teologia femminista». Una conferma ..viene...dal Sud. America. A Bueons Aires si è svolto di recente un primo incontro ecumenico latino-americano di donne teologhe. Alla fine dei lavori è stato redatto un documen¬ CITTA DEL VATICANO — Da due anni divampa la battaglia nella Chiesa anglicana sul sacerdozio delle donne. Alcune Chiese — negli Stati Uniti, in Australia, a Hong Kong e in Canada — ammettono l'attribuzione di questo ministero al fedeli di sesso femminile. E un Sinodo «storico», nell'84, svoltosi in Gran Bretagna, ammise questa possibilità anche per la culla della confessione anglicana: una possibilità da rendere concreta nei prossimi anni. Di recente, a York, la Chiesa di Inghilterra ha tenuto un nuovo Sinodo suH'argornen-to, in ciilslsonoconfro.rttate ile posizioni dèi favorevoli e ;dei contrari. Alcuni pastori, in passato, hanno chiesto di poter entrare nella Chiesa cattolica, proprio perchè contrari all'ordinazione femminile. Nella battaglia si è inserita anche la Santa Sede. Oli anglicani sono, la Confessione riformata con cui il dialogo ecumenico è andato più avanti, dal Concilio in poi: e proprio di recente un documento della Commissione teologica paritetica faceva registrare qualche piccolo, ma significativo passo verso convergenze più profonde. La decisione del Sinodo anglicano dell'84 non è stata accolta con favore, a Roma; a dispetto delle tensioni, e del malumore che la posizione della sede di Pietro su questo punto provoca in non poche donne cattoliche in tutto il mondo, il «no» al sacerdozio femminile rimane immutabile. «Irrinunciabile» l'ha definito anzi il cardinale Johannes Wlllebrands in una lettera resa nota proprio alla vigilia dell'apertura del Sinodo anglicano. Wlllebrands ha scritto al primate anglicano Robert Runcle 1117 giugno scorso. 'La nostra piii completa unità è una questione di fondamentale importanza, e deve essere francamente dichiarato che uno sviluppo come quello dell'ordinazione di donne non contribuisce in alcun modo ad approfondire la comunione fra di noi: ami indebolisce quella esistente. Le implicazioni ecclesiologiche sono serie.. Una risposta definitiva al problema non si avrà, in casa anglicana, prima del 1990. Ma nonostante l'infles¬ to conclusivo. Il testo si affaccia su un orizzonte molto vasto, intriso di umanità e di sofferenza: ••Lavoriamo in un costante processo di rottura, come in un parto permanente, in cui tentiamo di slegarci dai vecchi schemi e dalle categorie imposte dal sistema patriarcale, per dare alla luce qualcosa di più vicino alla vita, di più impregnato di senso per noi; scrivono le donne teologhe. In nessun punto 11 testo accenna alla rivendicazione •ministeriale» ; anzi invita a •cercare,. nella prospettiva teologica, strade comuni con gli uomini'. E' uno spostamento di accenti significativo: pare insomma che lì problema dei sacerdoti donna sia tale più per la metà • maschile» delle Chiese, che per le dirette interessate. Marco Tosa La scrittrice esploratrice ha 94 anni La disgrazia ieri nel Tortonese Jack Nicklaus (al centro) con DAL NOSTRO INVIATO SESTRIÈRES — «Grazio ad una buona dose di talento naturale, a molto aiuto da parte di molle persone, a tanto duro lavoro e ad un po' di fortuna, sono stato in grado di assaporare il successo in campo golfistico. Come risultati il gioco è stato incredibilmente generoso con me, sia in termini di guadagni materiali che di gioie e soddisfazioni personali. Per questa ragione ho sempre sentito il bisogno di rendere qualcosa al golf. Per esempio, spero che costruendo campi da golf sui quali è piacevole giocare, io possa in parte e in qualche modo ripagare il mio grande debito». E' una dichiarazione vecchia di dodici anni. Jack Nicklaus, nel 1974, aveva già stabilito un record: l'anno prima era stato il primo gollista di tutti I tempi a superare la dira di due n,ilioni Ci dollari con I guadagni ufficiali, cioè quelli costituiti dai premi del vari tornei. A fine 74 // primato si era arricchito di un altro mezzo milione di dollari, per arrivare ai tre milioni nel '76. Da allora sono passati dieci anni. Nicklaus ha collezionato altri primati (è l'unico giocatore al mondo che a distanza di dodici anni è riuscito a conquistare due Open Usa) e altri dollari. E' difficile persino allo slesso Jack dire quanta .moneta' sia finita nelle sue tasche: «Forse otto, otto miliardi e mezzo facendo i conti in lire...». Una dira sbalorditiva, investita oculatamente nella Me Gregor (sei aziende, articoli da golf, manco a dirlo, che danno lavoro a 1200 persone) della quale è passato da consulente a detentore della maggioranza del pacchetto azionario. E, accanto alla Sua attività di industriale, ancora quella di giocatore, sempre ai massimi livelli, da un green all'altro In giro per il mondo dodici mesi l'anno. Ieri mattina Jack Nicklaus era al Sestrières. uno del pochi golf che non aveva ancora percorso. Il tempo, che sino a sabato sera aveva messo in dubbio l'arrivo del prolessionista di Columbus nell'Ohio, ha messo giudizio giusto in tempo per offrire a Nicklaus lo spettacolo di un campo a duemila metri d'altezza (il più alto d'Europa) nell'incantevole scenario delle Alpi. Con II giocatore — che era accompagnato dalla moglie Barbara e da due dei loro cinque figli, Nancy Jean, 21 anni, e Michael Scott, l'ultimo della nidiata, dodicenne — il dottor Umberto Agnelli, l'ammtslratrore delegato della Saes, Antonio Giraudo ed il presidente del gol! del Sestrières, Tiziana Nasi Bus sei. Motivo della vìsita? La speranza di Jack Nicklaus, esternata in una dichiarazione di dodiici anni la. é diventata realtà: «Spero che costruendo campi da golf sui quali è piacevole giocare, io possa in parte ed in qualche modo ripagare il mio grande de¬ tti