Italiani «alle crociate» di Cosimo Mancini

INTERNO INTERNO Italiani «alle crociate» Con l'estate riesplodono le «guerre sante» contro cani, gatti, uccelli. A Torino «briciole vietate» ai piccioni TORINO — E' destino che le vacanze estive siano foriere di disgrazie per gli animali che dipendono dall'uomo. Negli anni passati l'argomento più discusso era l'abbandono di cani e gatti da parte dei padroni che partivano per le ferie. Quest'anno si sono portati in testa alla classifica dei perseguitati i colombi torraioli, quelli che vivono nelle soffitte abbandonate, nei campanili ed in quegli anfratti ospitali delle vecchie case del centro storico. Il sindaco. Giorgio Carretti, socialista, ha emanato un'ordinanza in cui «é fatto assoluto divieto, a chiunque, di somministrare alimenti di qualsiasi genere ed in qualsiasi luogo, ai colombi presenti allo stato libero nel territorio urbano. I trasgressori saranno puniti a termini di legge: Si rischia una multa da centomila lire a un milione. Le ragioni che hanno indotto il sindaco a prendere questo contestato provvedimento, sono le stesse che affliggono tutte le citta in cui 1 colombi si sono moltiplicati a dismisura: l'insudiciamento della città e il pericolo della diffusione di malattie. La prima ragione che trova tutti consenzienti, è la più consistente. Torino, col passare degli anni, diventa una città sempre più sporca e questo, in qualche misura, contribuisce alla moltiplicazione di tutti quegli animali che sono, per scelta dell'evoluzione o per necessità di sopravvivenza, degli «spazzini». Rifiuti in quantità più o meno vistose e disseminati nei vari angoli della città sono fonti di approvvigionamento per cani, gatti, topi, corvi ed anche per i famigerati colombi. Nonostante il clima rigido, Torino non possiede mercati coperti, come esistono in altre città italiane, comprese quelle del Meridione. I mercati all'aperto producono montagne di avanzi che non vengono tutti sollecitamente raccolti e diventano nutrimento per i selvatici che popolano la città. In queste pattumiere gli animali si cibano male e possono diventare portatori di epidemie. Quali indagini sono state condotte in proposito? •Su centocinquanta soggetti esaminati dall'Istituto delle malattie infettive della facoltà di Veterinaria — dice il dottor Giuseppe Cavaliere, responsabile del servizio veterinario dell'Unità sanitaria locale — sono state trovate tracce di ■salmaneVe in quattro di questi. Sono arrivate persone, per lo più bambini, ette presentavano punture di , Un nonnino e i «suoi» gatti. Sono moltissime le persone anziane che portano quotidianamente il «pranzo» ai randagi argasidi, che sono zecche dei colombi o dei polli. In alcuni casi si sono avute imponenti reazioni allergiche. I bambini danno il cibo ai colombi sul balconi e sono più soggetti ad essere aggrediti da queste secche. •Non somministrando aumento — conclude il dottor Cavaliere — i colombi si riprodurranno di meno e si sposteranno in periferia dove esistono ancora aziende agricole.. Secondo 1 protezionisti, che trovano nel democristiano Sergio Oaiottl, il loro portavoce in seno al consiglio comunale, 1 colombi non se ne andranno e la denutrizione provocherà un aumento delle malattie ottenendo un risultato opposto a quello desiderato. Silvano Traisci, presidente dell'Enpa (Ente nazionale protezione animali) di Torino e- vicepresidente nazionale, ha annunciato un ricorso al tribunale amministrativo regionale contro l'ordinanza del sindaco. Sergio Galotti ha presentato un'Interrogazione urgente facendosi portavoce di tutte le obiezioni delle persone, per lo più anziane, che nutrono 1 volatili della città e che non intendono arrendersi alle disposizioni del sindaco il quale, vista l'alzata di scudi, sembra attestarsi su una linea più morbida. . Il fatto è che 11 comportamento e la fisiologia degli animali (nonostante la mistificazione della vivisezione), sono del tutto sconosciuti e i pubblici amministratori delle città afflitte dalla sovrappopolazione del colombi non. sanno cosa fare. •Ho mandato un osservatore — dice il dottor Cavaliere — al congresso che si è tenuto a Siena, su questo tema, il 16 marzo dell'84. Dopo di che abbiamo posto il problema ai ministeri dell'Agricoltura e della Sanità che non ci hanno ancora risposto se possiamo usare quel mangime di tipo anticoncezionale sperimentato all'estero. Tra le tante cose bisogna stabilire se è lecito limitare le nascite dei colombi. Il problema è stato sottoposto al Comitato tecnico venatario nazionale.. A Siena hanno già collaudato metodi drastici, catturando 1 colombi e mettendoli, vivi, nell'inceneritore della città. Hanno pensato anche di usare gli ultrasuoni ma, per fortuna, un professore dell'Università di Siena, Isaia Sensinl, ha spiegato che quelle frequenze provocano dolore non solo ai colombi ma anche ai pettirossi, ai barbagianni, ai cani ed ai gatti. Cosimo Mancini

Persone citate: Giorgio Carretti, Giuseppe Cavaliere, Isaia Sensinl, Sergio Galotti, Sergio Oaiottl, Silvano Traisci

Luoghi citati: Siena, Torino