Processati in un carcere i sicari di Roberto Peci

La prima udienza questa mattina a Montacuto (Ancona) La prima udienza questa mattina a Montacuto (Ancona) Processati in un carcere ì sicari di Roberto Peci Fu ucciso a Roma il 3 agosto '81, dopo 53 giorni di sequestro - Le Br di Senzani volevano vendicarsi per il «pentimento» del fratello Patrizio ANCONA — In un'aulabunker appositamente allestita nel carcere di Montacuto, a pochi chilometri da Ancona, si apre stamane il processo per la più crudele vendetta trasversale delle Brigate rosse: l'assassinio di Roberto Peci, fratello del •superpentito» Patrizio, rapito a San Benedetto del Tronto la mattina del 10 giugno 1981 e trucidato a Roma, in una casupola di via Casalrotondo, 53 giorni dopo. Il suo corpo fu trovato coperto da un drappo rosso con la stella a cinque punte e un cartello che diceva: Morte ai traditori: Gli assassini dopo aver firmato il processo sommario (la bobina fu trovata nel covo romano di Giovanni Senzani) avevano scattato anche la terribile foto dell'esecuzione. il processo, spostato da Macerata ad Ancona per motivi di sicurezza, ha 24 imputati. Dovevano essere 25, ma Ennio Di Rocco, uno del killer di Roberto Peci (sua sarebbe stata la mano che impugnava la pistola al momento dell'esecuzione, come mostra la foto) è stato a sua volta assassinato nel carcere di Trani dagli ex compagni che l'ac-, cusavano di delazione, dopo la cattura e di aver fatto finire in carcere Giovanni Senzani e i suoi compagni. Anche due dei suoi assassini, Luciano Farina e Aleramo Virgili, un ex sindacalista calzaturiero di Fermo, già condannati 11 primo all'ergastolo e l'altro a 24 anni, sono tra gli imputati del processo. La vicenda che giunge dinanzi al giudici di Ancona fu al centro di quel periodo — tra la primavera e l'estate dell'81 — che vide la lotta al terrorismo riscuotere successi decisivi grazie al pentiti, ma al tempo stesso vide concentrato gran parte del potere brigatista nelle mani del criminologo Giovanni Senzani, allora capo della colonna napoletana e contemporaneamente capo del «fronte delle carceri». L'ex docente universitario ispirò una strategia che voleva, col sequestro Peci, arginare il fiume delle confessioni che stavano sfaldando le Br. E mentre per la libertà di Ciro Cirillo i terroristi ottennero 3 miliardi di riscatto, a Roberto Peci toccò, invece, una morte atroce quasi a conferma, come ha scritto nella sua ordinanza di rinvio a giudizio il giudice istruttore Annamaria Abate, «dello scarso peso sia politico che finanziario dell'ostaggio, rimasto "un povero proletario": Con Senzani dovranno rispondere del sequestro e dell'omicidio alcuni «irriducibili» delle Br come Stefano Petrella, Natalia Ligas, Susanna Berardi, Luciano Farina. Ci sono poi Massimo Gidoni, il medico anconitano skipper del •Papagom, il battello con cui furono trasportate le armi brigatiste da Cipro a Venezia e che avrebbe di re- Patrizio Peci cente riconosciuto il fallimento della lotta armata senza però dissociarsi, e Stefano Petrelli, un insegnante di Falconara, che sarebbe stato a capo della colonna marchigiano-abruzzese delle Br. Accanto agli imputati maggiori, siederà anche Roberto Buzzati, un «pentito» a piede libero che ha fornito particolari decisivi per l'istruttoria durata quattro anni. Roberto Peci cadde in un agguato il 10 giugno '81. mentre lavorava in un negozio di elettrodomestici di San Be- Roberto Peci nedetto del Tronto. Forse Gidoni, ma non è mai stato chiarito, gli telefonò da uno stabilimento balneare vicino al negozio, dicendogli di essere un villeggiante che aveva bisogno di installare un'antenna tv in una villetta. L'indomani, le brigate rosse ne annunciarono il rapimento con una telefonata al nostro giornale. L'ostaggio era già stato trasferito a Roma, in un appartamento di Roberto Buzzati a Tor Sapienza. Durante il viaggio da Pescara a Roma l'auto nel cui bagagliaio era rinchiuso il rapito ebbe un guasto e una pattuglia della Stradale si avvicinò chiedendo se c'era bisogno di aiuto, •ivo grazie, facciamo dio soli», risposero Senzani e Luzzati. Senzani e gli altri brigatisti ritenevano che Roberto Peci avesse guidato i carabinieri sulle tracce di Patrizio, capocolonna a Torino, favorendone la cattura e successivamente il pentimento. Gran parte del processo proletario battè su questo tasto e sulle vecchie accuse al generale Dalla Chiesa di aver «pilotato» l'arresto e le confessioni del «superpentito». Ha detto Buzzati in una deposizione agli atti: -L'assassinio di Roberto Peci è stata una cosa orrenda, una tragica farsa di cui ogni essere umano che possa sentirsi tale non può far altro che vergognarsi al pensiero che altri esseri umani possano giungere a quei livelli bestiali». Ermete Grifoni REGIONE TOSCANA FIRENZE AVVISO DI LICITAZIONE PRIVATA Ogsetto: Lavori di sistemazione dell'Archivio Regionale. Via Lucchese n. 72, Comune di Sesto Fiorentino. Imporlo lavori a base d'appalto L. 353.673.140. La Regione Toscana intende Indire una licitazione privata per t'appallo dei lavori in oggetto. Per l'aggiudicazione dell'appalto si procederà mediante sistema di cui all'art. 6) lettera a) della L. R. 25-6-1981, n. 54 e successive modificazioni e integrazioni. La ditte partecipanti dovranno essere iscritte oii'Aibo Nazionale Costruttori LL. PP. nella categoria di lavoro 2 por la classe d'importo necessaria. Eventuali lotti successivi di lavori potranno escere affidati ai sensi dell'art 12 della Legge 3-11978. n. 1- Gii interessati potranno chiedere di essere Invitati alla licitazione privata tramite domanda di partecipazioni? in pollo da inviare a: REGIONE TOSCANA - Dipartimento Finanze e Bilancio'- Servizio Demanio e Patrimonio, Via di Novoli n. 26 - FIRENZE, contenente anche la dichiarazione che la ditta è iscritta all'Albo del Costruttori LL. PP. nella categoria di lavoro 2 per la classe d'importo necessaria. La domanda dovrà essere inviata esclusivamente a mezzo del servizio postale entro e non oltre il 29 LUGLIO 1986. Il presente avviso non vincola l'Amministrazione Fot 'tnale. il presente avviso e » ubolicato su) Bollettino Ufficiale delia Regione Toscana del 9 LUGLIO 1986. Firenze 11 14 luglio 1986. IL PRESIDENTE COMUNE DI PRAGELATO PROVINCIA DI TORINO Estratto della deliberazione consiliare n. 26 del 26 aprile 1986 avente per oggetto: «Contro deduzioni alle osservazioni formulato dalla Regione Piemonte sul P.R.Q.C.». OMISSIS IL CONSIGLIO COMUNALE OMISSIS con n. 13 voti favorevoli DELIBERA Di accogliere) tutte le osservazioni e le richieste di modifica formulate dai C.U.R. sul P.R.G.C. di questo Comune. Di pubblicare la presente deliberazione per 30 gg. consecutivi a decorrere dal 14 luglio 1906. OMISSIS IL SINDACO (Bermond Ing. Gabriele)