Zoo, attese e polemiche di Luciano Borghesan

Una settimana decisiva per il Consiglio comunale, mentre procede la verifica fra i cinque partiti di maggioranza Una settimana decisiva per il Consiglio comunale, mentre procede la verifica fra i cinque partiti di maggioranza Zoo, attese e polemiche Urbanistica, stadio. Lingotto Adesso c'è l'accordo in giunta Nei prossimi giorni in sala rossa si dovrà discutere la delibera che abolisce il giardino zoologico di parco Michelotti ma proroga la situazione così com'è fino al 31 marzo '87 - Intanto dalla commissione che deve studiare un'alternativa si sono dimessi due «abolizionisti», l'assessore Marzano ed il consigliere Gaiotti Le zampe penzolano giù dal tavolaccio. Bambini sbrodolati del gelato della domenica la indicano e fanno domande («Le piacerà il cioccolato, mamma? Perché non si muove?»). Qualcuno le getta pezzi di pizza. E la pantera nera posa gli occhi su quel campione d'umanità con lo sguardo d'un impiegato statale annoiato. Snaturato nel cemento dietro le sbarre, quel che resta della belva sbadiglia. Meglio immaginare che non pensi. Ma se pensasse, cosa direbbe delle ultime polemiche sullo zoo di Torino? La pantera non parla. Parlano invece gli uomini, e riattizzano vecchie braci. Due membri della commissione consiliare per lo zoo — costituita dal Consiglio comunale perché formuli «proposte definitive* sul futuro di parco Michelotti — si son dimessi venerdì pomeriggio. Sono Marziano Marzano, assessore socialista alla Cultura, e il consigliere de Sergio Oaiotti: . Quella commissione è di parte, dello eoo il suo presidente è sostenitore», dicono. E ribadiranno il loro gesto nei prossimi giorni in Sala rossa, con la discussione della delibera sul giardino zoologico proposta dalla giunta il 25 giugno. ••Eravamo contrari alla proroga di nove mesi per la gestione Molinar, ma è passata a maggioranza. Perché l'idea della commissione è servita a qualcuno per lavarsi l'anima: non si può negare che il nostro eoo fa schifo. Ma la com- Domenica allo 7.00.! Con la chimissione è di parte, presieduta da Guazzone, un sostenitore accanito del giardino zoologico», spiega Marzano. E Oaiotti aggiunge che-«Zo zoo è un problema etico e morale, non scientifico: la scienza non sostiene la barbarie di rinchiudere un animale». Torino non è Francoforte, «seitonte miliardi per uno zoo ben dimensionato non li abbiamo». A Torino, giardino zoologico vuol dire -quattro povere bestie in gabbia». •La nostra proposta di uno zoo-fattoria, con animali nostrani da vedere dal vivo e videoteche per osservare il comportamento in natura degli hiusura gli animali dovranno essere animali esotici, è stata bocciata — dicono ancora Oaiotti e Marzano —. In commissione si vogliono interpellare gli educatori, si vuol dimostrare la funzione educativa del giardino zoologico. E noi non riteniamo di dover partecipare ancora alle riunioni. Anche perché difficilmente verranno rispettati i tempi, difficilmente si avranno proposte entro il 31 dicembre. E allo scadere della concessione, il 30 marzo '87, si avrà l'ennesima proroga». Via Marzano e Gaiotti, restano gli altri tredici membri. E sembra siano tutti più 0 meno d'accordo: se la funzio¬ portati in un parco naturale ne educativa dello zoo verrà appurata, si parlerà con etologi e zoologi, nell'interesse degli animali. Il gesto dell'assessore alla Cultura e del consigliere democristiano sarebbe almeno «precipitoso», n verde Marco Prancone dice che in fondo il presidente de Ouazzone «Zia dato dimostrazioni di massima apertura». E spiega le posizioni del suo gruppo: «Oro è giusto proseguire il lavoro appena incominciato. Se la commissione davvero si dimostrerà tendenziosa potremo dissociarci. Noi siamo contro gli zoo, anche contro quelli meglio organizzati: il pubblico disturba gli animali. Non c'è collegamento fra lo studio scientìfico e lo svago di adulti e bambini. Perseguiamo la chiusura definitiva dello zoo di Torino. Gaiotti e Marzano hanno ragione. Ma quelle dimissioni suonano un po' come gesto di propaganda politica. D'altra parte, la propaganda ognuno la fa come vuole». Anche raccogliendo firme su un banchetto, come fanno i sostenitori dello zoo all'ingresso di parco Michelotti. Negli scorsi quattro mesi, ne han raccolte ventisettemila, già consegnate al sindaco. Altre seimila sono pronte. 'Abbiamo trecentomila visitatori l'anno. La gente lo zoo lo ama — dice il direttore Giusto Benedetti —.E se è vero che il folto pubblico della corrida non assolve la corrida stessa, è pur vero che tutto il mondo usa il giardino zoologico». E il dottor Benedetti cita il dato della Zoological Society di Londra: mezzo miliardo di persone sono state allo zoo nel 1985. Poi ammette: «Certo, te nostra istituzione non ha un grande valore culturale e scientifico. Dal 1970 sosteniamo che questo zoo cosi com'è non va bene. Che dal punto di vista naturalistico slamo sottosviluppati. Bisognerebbe adeguare lo zoo di Torino a standard migliori. Anche se gli animali, soprattutto i felini, si adeguano bene agli spazi angusti». Se pensasse, che direbbe la pantera nera? Meglio immaginare che non pensi. E F pEva Ferrerò In altre grandi città i ratmosfera serena per il A due settimane dalla pausa estiva, in Comune, la verìfica è ancora aperta. Una grossa parte dei problemi è già stata affrontata, ma altri (decentramento, personale. Usi) attendono di essere esaminati. Li aveva enunciati il sindaco Cardetti chiedendo di confrontarsi tecnicamente con i capidelegazione e i capigruppo di maggioranza, per capire il motivo di certi ritardi e per concordare possibili soluzioni e scadenze. Nel frattempo, a livello nazionale, per l'attualissimo scontro sull'alternanza alla guida del governo, i rapporti tra de e psi sono peggiorati, provocando conseguenze sulla stabilità delle giunte pentapartito in alcune grandi città. Nessuna rottura, ma frizioni sì. E a Torino? Non ci sono segnali in questo senso. Il sindaco Cardetti (psi), il vicesindaco Ravaioli (pri), il prosindaco Porcellana (de), gli assessori Re (pli) e berrò (psdi). in questi ultimi Consigli comunali, sono impegnati in prima linea per attività rilevanti per la città del futuro: l'opposizione avrà modo di collaudare la solidità della maggioranza e di sapere se e come la verifica sarà dichiarata conclusa. Il primo appuntamento è il bilancio preventivo. L'assessore Re lo ha illustrato martedì scorso, da stasera è in discussione: l'approvazione è prevista per lunedi prossimo. Domani la giunta delibererà sulla costituzione dell'ufficio predisposto per il apporti tra psi e de sono tesi a causa delle vicende nazionali - À Torino pentapartito - Le intese per tre punti su cui non sono mancate polemiche nuovo piano regolatore, dandosi precise scadenze per la sua definizione. Superate le difficoltà. La de chiedeva un gruppo di esperti, ma altre forze, e lo stesso sindaco, temevano una distribuzione di incarichi •lottizzata», ri risultato che soddisfa la maggioranza è l'assegnazione allo studio Gregotti del coordinamento degli urbanisti Abbate, Amirante, Caramellino. Cellino e Malara. In una delle prossime sedute (sono già fissate per stasera, domani e mercoledì, previste quelle di lunedi 21 e martedì 22 luglio) arriverà la delibera per progettazione, costruzione e gestione del nuovo stadio. Gli assessori Galasso, Dondona. Malleoli e Ravaioli, sentiti i pareri delle circoscrizioni e delle competenti commissioni consiliari, propongono di affidare in concessione la realizzazione e la gestione per 30 anni di un impianto con pista di atletica leggera (sull'area della Cascina Continassa), capace di accogliere almeno 65 mila spettatori (tutti seduti e per i due terzi al coperto), dotato di quattromila posti auto e di altri servizi. Il Comune si impegnerà a dare l'area e a contribuire alla spesa con 30 miliardi di lire. Nel contempo, in vista dello studio per il nuovo piano regolatore, l'amministrazione civica elaborerà un progetto per riqualificare il quartiere Santa Rita, -adeguando a nuove funzioni il Comunale, ridimensionato secono le indicazioni del vincolo di tutela, se e come verrà confermato», risistemando piazza d'Armi, anche alla luce dell'insediamento universitario nei locali dell'ex istituto Poveri Vecchi. Si parlerà anche di Lingotto. Sarà portata in Sala rossa la delibera per affidare ai progettisti De Rita, Guiducci e Piano la seconda parte dello studio di fattibilità, e cioè stabilire con esattezza le nuove destinazioni degli stabilimenti di via Nizza, mentre si ridefinirà la convenzione con la Fiat (adottata a suo tempo dalla giunta guidata da Novelli) per uso temporaneo dell'ex fabbrica a scopi fierisitei, congressuali e museali. Nel settore «musei» l'assessore Porcellana darà il via alla pubblicazione della gara d'appalto per i lavori di ristrutturazione della Galleria d'Arte Moderna. In Sala rossa arriverà anche «te questione zoo». Per il capitolo «casa», infine, l'assessore Zanetta, quale presidente del Consorzio intercomunale torinese, sta procedendo alla stesura di un piano di recupero e costruzione di case; lo presenterà a settembre ai sindaci dei Comuni interessati. Come amministratore civico di Torino porterà in Consiglio la delibera per l'acquisto di alloggi per sfrattati, già assegnati, e di cui solo 150 sono ancora da consegnare. Luciano Borghesan

Luoghi citati: Francoforte, Londra, Torino