Quando un figlio in ospedale può diventare un dramma

Quando un tìglio in ospedale può diventare un dramma Quando un tìglio in ospedale può diventare un dramma L'Usi intende mettere 750 famiglie di bimbi Il ricovero in ospedale costituisce sempre, visti i tempi che corrono, un momento preoccupante, anche se il motivo non è grave. Se si tratta di bambini l'agitazione dei familiari è comprensibile, assume dimensioni (e non di rado manifestazioni) più rilevanti. V - ospedalizzazione infantile presenta comunque per le strutture sanitarie, al di là dei rapporti con le famiglie, problemi maggiori rispetto a quella adulta: un ruolo indifferente in queste difficoltà giocano, da un lato, la non sempre reale esigenza del ricovero (anche per carenze, sovente macroscopiche, nell'educazione sanitaria), e. dall'altro, la non infre¬ qsgsde1fpuszlnlf a punto misure per rendere meno traumatico l'ingresso e il soggiorno - Saranno intervistate dimessi ad aprile e settembre di quest'anno - Altro obiettivo; sfruttare meglio le risorse quente inadeguatezza dei servizi a fornire risposte adeguate alle richieste di assistenza. Un'ampia ricerca avviata dall'Area tecnico-operativa-di educazione sanitaria dell'Usi, 1-23 si propóne ora di identificare i-nodi di carenze e surplus ingiustificati, attraverso una indagine approfondita sia del modo e delle motivazioni del ricovero, sia di come le famiglie vivono e giudicano l'esperienza di utilizzo delle strutture ospedaliere infantili. Oltre che dalla gravità della patologia, infatti, 'la frequenza e la pertinenza dei ricoveri — si afferma nel progetto del Centro ricerche so¬ ciali e psicopedagoglche Laris - Educazione Progetto che sta conducendo lo studio — sono condizionate da fattori di altra natura, fra i quali svolgono un ruolo fondamentale le caratteristiche, sociali e le risorse economiche e culturali della ■famiglia' da una parte, e la presenza di un'articolata rete di servizi sanitari sul territorio dall'altra-. Data questa premessa, «appare fondamentale conoscere le caratteristiche socio-demografiche dell'utenza infantile- (dato al momento non disponibile, che può costituire un elemento portante per la pianificazione sanitaria) e 'individuare i percorsi compiuti dalle famiglie nella fase precedente l'ospedalizzazione-, nonché 'analizzare l'interazione con le strutture sanitarie pubbliche e private-. Ciò perché si suppone che di fronte alla stessa malattia di bambini, diversi. la domanda di assistenza'' possa essere differente 1 à seconda Sèlla' condizione socio-culturale della famiglia, e la risposta sanitaria a sua volta differente a seconda delle risorse disponibili. La ricerca interesserà in totale circa 750 famiglie di bambini dimessi ad aprile e a settembre di quest'anno dal Regina Margherita o dai reparti pediatrici di Maurizianò, Martini Nuovo, Maria Vittoria e Koelliker (unica¬ mente per la parte conven zionata). Le famiglie sono intervistate, in modo rigorosamente anonimo, in base a un questionario elaborato per consentire un'analisi il più approfondita possibile. L'elaborazione del dati raccolti consentirà," afferma il presidente dell'Usi Giovanni Salerno, una 'migliore conoscenza dello 'stato di salute dei cittadini e delle loro esigenze anche dal punto di vista sociologico oltre che epidemiologico-. Obiettivo: 'Ridurre il fatto sconvolgente del cattivo utilizzo delle risorse, indirizzare le energie nella direzione corretta e non, come accade troppo spesso ora, improduttiva-.

Persone citate: Giovanni Salerno, Koelliker