Alboreto giorno nero

Paura al via e poi ha rischiato di uscire di pista Nigell Mansell commenta il successo e già pensa a Brands Hatch Paura al via e poi ha rischiato di uscire di pista Nigell Mansell commenta il successo e già pensa a Brands Hatch Alboreto, giorno nero «Tutto facile? No, gara dura» Tra Ligier e Pirelli è polemica accesa E' scoppiato un pn LE CASTELLET — Non è stato un weekend tranquillo per Michele Alboreto. Sabato un incidente con Streiff al mattino, poi una brutta collisione con Prost al pomeriggio. Ieri prima la terribile partenza mancata, quindi l'esplosione di un pneumatico a 50 metri dalla curva di Signes dove si viaggia intorno al 300 km/h, «Forse sono fortunato — dice con un certo spirito — perché non mi è successo nulla. Me la sono vista molto brutta. Non avevo paura tanto per me quanto per gli altri al via. Mi sono accorto subito, durante il giro di allineamento, che qualcosa non andava. Forse c'era una bolla d'aria nel circuito del comando della frizione. Insomma non funzionava, succede qualche volta. Ho cercato di tenere il motore sii di giri, ma si è spento». Prosegue: «Allora ho agitato le braccia, più. che potevo. Guardavo negli specchietti e avanti per controllare se i miei colleghi si accorgevano di quanto succedeva. Speravo che lo starter non mettesse la luce rossa che precede quella verde della partenza. Invece lo ha fatto. Mi sono rannicchiato nell'abitacolo pregando. E' andata molto bene. Io potevo anche farmi male, ma forse non molto. Erano gli altri a rischiare grosso, soprattutto quelli che partivano eumatico a 300 km/h - nelle ultime file ed arrivavano nel punto dove era ferma la mia Ferrari a velocità già sostenuta. Sono cose che non dovrebbero capitare». Parliamo della gara... «Quasi un giro perso in partema. Poi non è stato facile. Sorpassi, una ottima velocità di punta, ma nulla di più. E' sempre la stessa cosa, la vettura è difficile da guidare. Potevo essere forse quinto o sesto. Ma è arrivata anche la foratura. Probabilmente ho preso una pietra: la gomma è scoppiata e sono rimasto in pista per miracolo. Tanto lavoro per raccogliere poco: Per Stefan Johansson la corsa è durata pochi minuti. Un piccolo guasto, la «farfalla, del sistema eff alimentazione si è Incantata. «E' un periodo negativo, non posso fare nulla». Poche parole anche da tecnici e dirigenti. L'ing. Postlethwaite: «Avete visto anche voi. Non siamo competitivi. C'è solo la velocità dì punta, manca tutto il resto». Il d.s. Piccinini: «Non siamo competitivi con Williams e McLaren. Ma stavolta ci ha perseguitati anche la sfortuna. Potevamo ottenere almeno un piazzamento*. Discorsi succinti pure per Ayrton Senna, forse Infuriato più con se stesso che con i commissari sportivi che non gli hanno segnalato con tempestività l'olio lasciato In pi¬ «Ho avuto fortuna» sta dalla Minardi di De Cesaris. Spiega: «JVorc ho visto nulla. Comunque l'errore è soprattutto mio che non sono stato abbastanza attento. Peccato, perché ero curioso di vedere come viaggiava il nuovo motore Renault. Non mi preoccupo troppo: un risultato da scartare. Ce ne sono 11 da mettere in conto su 16 gare da disputare e sinora ne ho mancati due. Vuol dire die per tre volte posso ancora rimanere all'asciutto. Non desidero comunque ripetere questa esperienza». In effetti l'uscita di pista di Senna è stata piuttosto pericolosa: la Lotus è finita sulla terrà* in piena velocità, travolgendo una serie ai reti di protezione per Infilarsi poi tra le barriere di pneumatici vecchi. La vettura non ha riportato gravi danni ed il pilota brasiliano è rimasto illeso. Illesi anche Dumfries, che è volato sulla Zakspeed di Rothengatter strappandogli una ruota, e Philipp Streiff. la cui Tyrrell ha preso fuoco all'ingresso dei box. Anche In questa occasione i servizi di soccorso sono stati carenti: un piccolo estintore non è bastato a spegnere l'incendio, poi sono arrivati due mezzi dei pompieri che hanno percorso In senso Inverso la corsia dei box. Se in quel momento arrivava una vettura... c. eh. LE CASTELLET — La Ligier poteva essere la grande sorpresa del G.P. di Francia. Invece Arnoux e Laffite hanno dovuto accontentarsi del 5° e 6° posto. La delusione ha forse fatto perdere U senso della misura a Guy Ligier che ha lanciato pesanti accuse alla Pirelli, parlando come se ieri avesse perduto il titolo mondiale. «Le gomme non èrano all'altezza della situazione — ha detto —, si riscaldavano troppo in superficie, erano fredde all'interno. Così le nostre vetture scivolavano ed abbiamo perduto una importante occasione». Resta U fatto che Arnoux al 47° giro ha ottenuto il secondo miglior tempo della gara con l'10"227. La replica della Pirelli è stata garbata: «Le Brabham, dietro nostro consiglio — ha spiegato il p.r. Dario Calzavara — sono partite con quattro pneumatici da gara del tipo più duro. I tecnici della Ligier, quando hanno visto il cielo coperto e la temperatura bassa, hanno optato all'ultimo momento per coperture più morbide sul treno posteriore. Pneumatici più adatti probabilmente in altre occasioni. Questa scelta, a nostro avviso, ha provocato il risultato finale». Intanto dai controlli tecnici effettuati nel parco chiuso dopo la gara è emerso che le McLaren di Prost e Rosberg erano vicine al peso limite di 540 chili, cioè 548 per il finlandese e 550 per il francese. Questo significa che le due vetture con motore Porsche sono proprio spremute al massimo, mentre le Williams avevano ancora un piccolo margine di sicurezza (555 per Piquet, 561 per Mansell). e. C. «Cera olio in pista e, non mi hanno urtato» di ERCOLE COLOMBO LE CASTELLET — Sotto 1 baffi di Nigel Mansell compare sempre con maggiore frequenza 11 sorriso. Anzi l'inglese se la ride proprio, di gusto, con tre vittorie all'attivo dall'inizio della stagione. Ma non vuole sentir parlare di titolo mondiale. Per 11 momento. Dice: «Vivo alla giornata, gara per gara. Poi faremo i conti, alla fine del campionato. Mi diverto, disputo delle belle corse. Stavolta è stata abbastanza dura, anche se in apparenza la corsa è sembrata facile per me. Nei primi giri c'era olio in ogni angolo della pista. Non, solo quello lasciato a terrà, ma anche quello che gli altri portavano ovunque. Era rischiosissimo. Un paio di volte mi sono visto venire addosso i guard-rail. Per fortuna è andato tutto bene». Continua: «Una vettura la mia, comunque, fantastica. La squadra lavora benissimo, non ho avuto il minimo problema meccanico. Credo di avere anche sbattuto allinizio contro un'altra macchina, forse una Zakspeed. Ma non è successo nulla. Nei primi giri temevo di avere qualche inconveniente con i consumi di benzina. Invece il computer di bordo mi diceva che potevo spingere, tanto che nel finale alla fine, per un pelo - Prost preoccupato ho tolto pressione al turbo per sicurezza». Prost è un rivale facile da battere? «Tutt'altro. E' un corridore fantastico che si sa amministrare molto bene. Mi ha tallonato come un'ombra ed ho potuto staccarlo solo grazie alla superiorità della mia vettura. Ho pensato ad un certo punto che risparmiasse le gomme. Poi ho capito che non poteva andare più veloce. Un bel campionato». 1 due cambi di gomme erano già programmati? «Si. Io, a dire il vero, non volevo fare il secondo, ma Patrick Head, via radio, mi ha comunicato di fermarmi e forse aveva ragione lui. Così non ho corso rischi inutili. L'ultimo brivido Ww'avuto verso il termine della gara quando proprio un mio connazionale non voleva farsi doppiare e mi ha ostacolato irregolarmente. Poteva anche buttarmi fuori pista. Per fortuna l'ho evitato. C'è gente che non ha criterio, anche chi rompe i motori e continua a girare sul circuito innaffiandolo d'olio». Mansell non ha voluto dire il nome del pilota che ha tentato di danneggiarlo. Sembra però che sia stato Martin Brundle della Tyrrell. Programmi per 11 prossimo futuro? «Come ho già detto, non ho ancora firmato un contratto per il prossimo anno. Credo che concluderò entro la settimana. Vedrete, potrebbe anche essere una bella sorpresa. In ogni caso per il momento penso alle corse: aspetto tutti i miei tifosi, e spero che siano tanti, domenica a Brands Hatch». Alain Prost è salito sul secondo gradino del podio. Il francese sembra un po' preoccupato, anche se ha conquistato punti preziosi ed è al comando della classifica mondiale. Afferma: «Il campionato quest'anno è difficile. Mi sembra che l'accoppiata Mansell-Willlams sia più dura di quella Alboreto-FerraH del 1985. Comunque non sono ancora battuto. Mi sarebbe piaciuto arrivare primo nel G.P. di Francia, ma debbo accontentarmi. Ho avuto problemi di consumo della benzina e la mia McLaren non era molto equilibrata, toccava con il fondo sull'asfalto». Anche Nelson Piquet si attendeva un risultato migliore, ma considera la lotta per Il titolo sempre aperta. «La pista è cambiata molto rispetto al passato. Ora ci sono due rettilinei, una sola curva veloce e tante lente. La mia Williams non era regolata bene. Dopo la partenza ho perso un po' di terreno per non urtare altre vetture o farmi sbattere fuori e non è più stato possibile recuperare. Prost e Mansell erano più veloci. E debbo riconoscere che Nigel forse conosce la Williams meglio dime e sa adattarla bene ad ogni circuito. Vedremo nelle prossime corse». E" De Simone il re del kart JESOLO — Trionfo azzurro nel campionato mondiale junior di kart conclusosi sulla «pista azzurra» di Jesolo. Vincitore del titolo Iridato il romano Fabrizio De Simone. Alle sue spalle sono giunti nell'ordine Massimiliano Orsini, Michele Poloni e Carlo Cancellieri,

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