Vedremo se iI vento dell'Est soffìerà amore

Dopo le vittorie di Steaua Bucarest e Dinamo Kiev il calcio europeo teme clamorosi bis Dopo le vittorie di Steaua Bucarest e Dinamo Kiev il calcio europeo teme clamorosi bis Vedremo se II venie dell'Est soffìerà amore Il Real, dopo due Uefa ritenta il grande slam II calcio dell'ovest europeo si era abituato al dominio, alla stretta finale delle tre coppe. Ma l'anno scorso, inatteso, il vento dell'est ha ripreso a soffiare impetuoso: le vittorie dello Steaua di Bucarest sul Barcellona nella finale del torneo dei campioni a Siviglia, sia pure ai rigori, ed il secco 3-0 della Dinamo di Kiev sull'Atletico di Madrid a Lione per la Coppa delle Coppe, hanno gettato l'allarme Due successi realizzati con sistemi e stili diversi. Tanto sparagnlni e prudenti (difesa e contropiede come regola... di vita) gli uomini di Bucarest, tanto votati all'attacco, generosi, spettacolari, i giocatori di Kiev arrivati in Francia sull'onda maligna della nube di Cernobil. Il calcio romeno, già eliminato nell'iter delle qualificazioni mondiali, non ha potuto confermare in Messico le sue qualità. Lo Steaua e le altre squadre dello stesso Paese (Dinamo Bucarest in Coppa delle Coppe, Universitatea Craiova nel torneo Uefa) sono quindi chiamate a dimostrare che la sorprendente vittoria di Siviglia non è stata un exploit isolato, ma ha premiato la ripresa di un football che sinora ha offerto elementi di punta di ottima caratura internazionale, ai quali ha fatto però corona una media di valori-base piuttosto modesta. Diversa la situazione del calcio sovietico. Proprio perché basata sul blocco della Dinamo di Kiev (ricordate la rivoluzione di maggio: cacciato il et. Malafeyev, sulla panchina della nazionale Lobanowsky allenatore proprio della squadra campione d'Europa, il quale ha chiamato ben dodici elementi del suo club) la rappresentativa dell'Urss in Messico ha mostrato lo stesso volto spavaldo. Tutti all'attacco e «bucati» impietosamente in contropiede dal Belgio: è storia di ieri. La squadra sovietica va sicuramente accusata di faciloneria sul piano tattico, e di troppa fiducia nelle proprie attitudini al gol, ma non ha certo deluso. Tutti i giocatori hanno palesato grosse qualità tecniche, e notevole coraggio nell'interpretazione degli schemi offensivi. Chi sostiene che con maggior accortezza difensiva la squadra di Mosca avrebbe vinto il titolo mondiale non pecca di eccessivo entusiasmo. Ma la controprova la darà proprio la stagione europea: la Dinamo Kiev in Coppa campioni, la Torpedo Mosca in Coppa Coppe, Spartak Mosca, Dniepr e Dinamo Minsk in Coppa Uefa sono chiamate a difendere un prestigio di nuovo alto, malgrado la disavventura della rappresentativa al mundial. Dei ventidue giocatori presenti in Messico, le Coppe ne vedranno in campo ben di¬ ciassette. Sono Dasaev, Boubnov e Morozov nello Spartak Mosca, Tchanov, Kouznetzov, Demianenko, Bai, Bessonov, Yaremchuk, Rats, Yakovenko, Evtoucheìiko, Belanov, Zavarov e forse il grande ma malconcio Oleg Blochin nella Dinamo Kiev appunto, Aleinikov nella Dinamo Minsk, l'altro grande (fuori per acciacchi dalla squadra titolare al mundial) Protassov nel Dniepr. Il meglio del calcio di una nazione cosi vasta si confronta con il resto dell'Europa. Al contrario, lo Steaua Bucarest che andrà in campo con addosso molte invidie, avrà alle spalle tutto l'orgoglio nazionale. Mai, è noto, una squadra romena aveva vinto una Coppa europea, ed il primo bersaglio è stato centrato proprio nella competi¬ zione di maggior prestigio. Alcuni elementi hanno davvero colpito gli osservatori nella finale di Siviglia, segno che il trionfo aveva dei supporti validi, e ben identificati. Fra i migliori, senza dubbio, il terzino destro Stefan Iovan, molto pronto a spingersi in avanti ^nonostante le consegne impostate sulla massima prudenza. Iovan ha ventisei anni e dodici presenze in na- zionale, possiede un fisico robusto, ma più della potenza ha impressionato la tecnica nel controllo del pallone e la precisione negli appoggi (anche con lanci alle punte, non solo i più agevoli disimpegni sui compagni del centrocampo). Ed a centrocampo ha dato una svolta alla partita di Siviglia, nel finale (era reduce da un infortunio, l'allenatore Junei ne ha saggiamente dosato le forze) l'esperto Angel Iordanescu, il quale ha già 36 anni ma proprio per la lunga inattività nella scorsa stagione conta di reggerne ancora una. Iordanescu ha una ottima visione di gioco, possiede qualità tecniche spiccate che gli consentono dribbling in verticale molto incisivi, pur se limitati nella durata. E' il faro della squadra, se regge ancora la sua presema si farà sentire. In attacco, la coppia Piturca-Lacatus. Se il primo è potente, vero centravanti pur se ama partire dai limiti dell'area, il secondo (che ha solo 22 anni) è un vero rompicapo per le difese avversarie. Scatta a ripetizione partendo dalla destra, ed ha quel pizzico di sfrontatezza che è dovuto all'età ma anche a spiccate qualità per il ruolo. Ma è chiaro che per lo Steaua il difficile arriva adesso. Non può più 'Correre' al coperto. Dopo aver trionfato due volte di seguito la Coppa Uefa, il Real Madrid tenta l'assalto alla Coppa del Campioni che non vince da 20 anni. Grazie allo scudetto conquistato quest'anno (il 21°, uno in meno della Juventus' per gli amanti di questi raffronti) la squadra allenata da Molowny e guidata dal fantastico trio d'attacco Butragueflo-Sanchez-Valdano, cercherà di rinnovare nella più prestigiosa delle competizioni i successi degli Anni Clnquanta-Sessanta. n Real, dunque, nove coppe (bisogna aggiungere quella Intercontinentale del '60) e tredici finali, è tra le favorite del torneo più importante d'Europa. Forte di sette nazionali di Spagna più il messicano Sanchez e l'argentino campione del mondo Valdano. la formazione di Molowny è stata la prima squadra a fare il bis in Coppa Uefa (fino al '71 Coppa delle Fiere). Dopo il successo dell'85, quest'anno ha superato (dopo l'immancabile duello con l'Inter) U Colonia. In pratica è bastata la gara di andata, vinta 5-1, ad assicurare al bianchi la Coppa. La partita di Colonia, persa 2-0. si è trasformata in una formalità. Al Real ora manca solo la Coppa delle Coppe per uguagliare la Juve vincitrice in tutte e tre le manifestazioni. c. p. Valdano contro Attobelli a Pucbla: Real Madrid ed Inter, in tornei diversi, contano molto sui due validissimi attaccanti Bessonov esulta dopo un gol: l'asso della nazionale sovietica torna in Coppa con la Dinamo Kiev b. p.