Quando il poeta sarà ministro...

Quando il poeta sarà ministro... Quando il poeta sarà ministro... Un Congresso mondiale di poeti ò torse già In partenza un assurdo perché a diltorenza di altre «professioni» (e non «professioni di fede» alla Rousseau) I poeti non sono sommabili: ognuno è un unicum irripetibile per direzioni, stile, problemi particolari e destino. Invitarne cento comporta gii un notevole margine di casualità, di azzardo (ci saranno cento veri poeti al mondo?) e II margine si allarga dal momento che ne arrivano fisicamente al massimo I due terzi e che In genere non si tratta dei migliori, e parte quelli Invitati con particolare sollecitudine e annunciati con molto anticipo alla stampa, le stelle fisse, I premi Nobel che comunque sono passati attraverso terribili vagli e giudizi. I meno validi non si lasceranno sfuggire l'occasione e arriveranno a frotte, più o meno Invitati, più o meno pagati. Il risultata ò un caleidoscopio, come tale Imprevedibile, un contrasto più che una fusione di Intelligenze, un caos che del resto non si pretendeva di veder giungere a una conclusione, non si pretendeva che si ordinasse in formule. Le reazioni, lo discussioni (sovente di etto livello come a Firenze) rischiano di veder soppiantati problemi essenziali al fare poetico e al linguaggio In favore di questioni pratiche e politiche per Importanti che siano, persecuzione di Ubera voci dissidenti, diritti d'autore, accesso alle televisioni. Ma come sono fecondi questi incontri, tutto sommato. SI può stare per ore In compagnia del nostro autore preferito di cui non immaginavamo nemmeno II volto, godersi le sue parole o addirittura le sue confidenze come un prezioso Inedito riservato personalmente a noi. Cadono pregiudizi, al colmano lacune. SI confrontano civiltà, ci si Ibrida, ci si arricchisce. SI trovano nuovi spunti e sollecitazioni. CI si diverte. Un esemplo. SI parlava, con Senghor, del valore anche civile della poesia, delia sua Implicita forza d'urto morale (da non confondersi con un'programmatico engagement), dell'Importanza che un Insegnante universitario o meno sia anche un poeta, abbia dentro un fuoco, disponga di uno competenza non libresca, non soltanto scientifica, e che sia Insomma un creatore proprio In quanto creatore di giovani coscienze, suscitatore di altra creatività. Si parlava dello «scandalo Italiano» (come lo ha tecentemenle definito l'Express) per cui un professore-poeta viene penalizzato, anziché essere l'orgoglio di una Università oltreché di un Paese, e se ha fortuna arriva alla cattedra alla viglila della pensione. Senghor si riferiva al caso di Mario Luzi, e poi ha meravlgllosamento allargato II discorso citando l'esame di poesia al quale si devono sottoporre in Cina ministri e alti funzionari, e concludendo a proposito riel suo Senegal con una frase che non potrò mal dimenticare e che bisognerebbe Incidere nelle aule del nostri Pariamenti: ho evitato molte sciagure e colpi di Stato scegliendo I miei ministri fra I poeti. Mi Li Sii Maria Luisa Spaziani

Persone citate: Maria Luisa Spaziani, Mario Luzi, Rousseau, Senghor

Luoghi citati: Cina, Firenze