Verdiglione: un mistero tutto da scoprire

Per fine settimana è prevista la sentenza del processo allo psicanalista Per fine settimana è prevista la sentenza del processo allo psicanalista Verdiglionej un mistero tutto da scoprire Diverse le posizioniMELANO — La sentenza è prevista per fine settimana, dal 16 giugno le udienze sono state in pratica quotidiane. Sarà giudicato innocente o colpevole lo psicanalista Armando Verdiglione? E i suoi collaboratori? Le posizioni sono diversificate: di estorsione aggravata e continuata sono accusati Verdiglione, Fabrizio Scarso, Chiara Abbate Daga, Renato Castelli; per un tentativo di estorsione è imputata Giuliana Sangalli; la stessa e Verdiglione devono rispondere anche di abbandono d'incapace; medesimo reato per Mario Latino, a piede libero. Via via, di udienza in udienza, sono emersi personaggi, linee di difesa, situazioni, aspettative. Verdiglio¬ 400 partecipanti ni degli imputati implicane ha negato tutto, sempre e comunque, compresa la conoscenza su quanto avveniva nella Fondazione intitolata al suo nome. Renato Castelli, sorpreso lui per primo di essere finito in carcere, dopo che, per seguire Verdiglione, ha dovuto ipotecare l'appartamento e fare 300 milioni di debiti. Chiara Abbate Daga, al centro della situazione psicologicamente forse più intricata: delle due persone che la accusano, infatti. Laura Anse Imi s'è limitata a ribadire la sua versione, ma Paola Montereale ha dimostrato acredine e accanimento. Giuliana Sangalli che dà battaglia sulle perizie relative alle condizioni mentali di una sua assistita, la quale, una volta finita l'analisi, fu ricoverata a fine '84 cati nella vicenda della Fe o e e a a e e a i e a 4 nel reparto psichiatrico di un ospedale dove si trova tuttora. E poi c'è quel Mario Latino, già laureato in dottrina dello Stato con Toni Negri, già impiegato nell'editoria, già elettricista, già aspirante psicanalisi?.: ebbe rapporti sessuali con quella paziente di Giuliana Sangalli, quindi la portò in una pensione e la lasciò il. mentre delirava credendo di essere lei stessa la Madonna e Verdiglione Gesù Cristo. E lo psichiatra Fabrizio Scarso, infine, che si è costituito tre giorni or sono: una difesa abilissima contro un addebito odioso quanto può esserlo quello di avere spillato 170 milioni a uno schizofrenico. Affidata agli avvocati Emanuele Fragasso e Gianni Morrone, del foro di Pa¬ drbdnitnnpdmm Fondazione - Domani ardova, la difesa di Scarso «ha recuperato quella che avrebbe dovuto essere la posizione di Verdiglione», commentano gli altri legali. Scarso ha infatti costantemente puntato a risultare credibile: l'analisi era chiamata analisi e non «colloquio culturale»; la partecipazione economica dell'assistito era «autonomamente decisa» ma «evidentemente approvata in quanto anch'io appartenevo alla Fondazione ed avevo acquistato quote»; ammessa anche la conoscenza dell'abitudine agli avalli reciproci fra membri del gruppo e persino di una garanzia concessa dal suo paziente a un'altra persona. Domani sarà ascoltata un'altra teste. Patrizia de Corrado. L'ha chiamata arriva un'altra teste Paola Montereale, affermando che era presente quando, da Tokyo, nell'84, l'analista Chiara Abbate Daga le avrebbe telefonato per intimarle di raggiungerla a un congresso. Abbate Daga nega di avere fatto quella telefonata. Sembra Che domani anche Verdiglione voglia chiedere la parola. Per dire cosa? Operare una qualche correzione di tiro a quella linea di difesa iniziale oppure ribadire che lui non ha mai fatto lo psicanalista, ha sempre ignorato che i suol collaboratori praticassero la psicanalisi e non è mai stato minimamente al corrente sul come, all'interno della Fondazione, si articolassero investimenti — e debiti —per miliardi? Ornella Bota

Luoghi citati: Tokyo