Ora di religione scelta entro oggi
Ora di religione scelta entro oggi Ora di religione scelta entro oggi Mercoledì la Falcucci al Senato - Venerdì il verdetto del Consiglio di Stato sul ricorso ROMA — Per l'ora di religione si annuncia una settimana calda: entro oggi famiglie e studenti devono dichiarare se Intendono avvalersi dell'insegnamento religioso o scegliere le cosiddette «attività alternative»; mercoledì, poi, il ministro Faìcuccl risponderà alle interrogazioni in Senato, mentre venerdì il Consiglio di Stato dovrebbe dare il suo verdetto sul ricorso del ministero contro la sospensioni delle circolari, decisa dal Tar del Lazio. Le circolari, come noto, prevedono per la scuola materna ed elementare due ore settimanali di insegnamento religioso (da collocarsi all'inizio o alla fine delle lezioni); nelle medie inferiori e superiori resta, invece, l'attuale normativa di un'ora sola. I programmi devono essere conformi alla «dottrina della Chiesa», mentre le «attività alternative» dovranno essere definite, scuola per scuola, il primo mese del prossimo anno scolastico. Sui risultati di questa scelta mancano ancora proiezioni ufficiali, ma i sondaggi svolti da diocesi o giornali concordano nell'indicare adesioni plebiscitarie all'insegnamento religioso. Secondo l'A.Ge. (l'associazione cattolica dei genitori) avrebbe risposto «si» il 90% delle fami¬ sparità di trattamen glie (nelle scuole materne, elementari e medie) e l'80% degli studenti delle superiori. Sotto accusa da parte laica (11 Coordinamento genitori democratici ha invitarci le famigle a «non optare») è la scelta obbligatoria cui famiglie e studenti sono stati costretti, vista l'indeterminatezza delle «attività alternative, alla religione. Su quest'ultima impostazione il Tar del Lazio s'è detto d'accordo con un'ordinanza di sospensiva delle circolari per le materne e le elementari. Il ministro Falcucci ha però ritenuto valida l'ordinanza solo per i ricorrenti e in ogni caso «non in vigore», visto il ricorso al Consiglio di Stato. Sono già però stati annunciati appelli alla magistratura se qualche preside dovesse rifiutare l'iscrizione di alunni e studenti che non hanno presentato la dichiarazione di scelta. La sentenza è molto attesa non solo dalle fammiglie, ma anche dagli insegnanti. Secondo la Cgil-scuola circa il 40% degli insegnanti della scuola primaria avrebbe deciso di non impegnarsi nelle due ore di religione confessionale, mentre molti maestri del «si» avrebbero vincolato la loro adesione a una precisa condizione: insegnare religione nella propria classe. ti e interpretazioni
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