Ma i partiti laici dove sono?

Dalle dimissioni del governo Craxi al mandato esplorativo di Fanfani Dalle dimissioni del governo Craxi al mandato esplorativo di Fanfani Ma i parliti laici dove sono? ROMA — Le elezioni regionali siciliane hanno dato il via ad un confronto politico tra i più serrati e vivaci degli ultimi anni. In questo confronto, che ha avuto come prima conseguenza la caduta del governo presieduto da Bettino Craxi, la parte del maggiori contendenti è svolta da democristiani e socialisti. E i partili laici? Nel dibattito aspro tra via del Corso e piazza del Gesù la loro voce, mai come in queste settimane, è apparsa all'opinione pubblica flebile e inascoltata. Repubblicani, socialdemocratici e liberali si sono ridotti al ruolo di semplici spettatori del «batti e ribatti» tra de e psi? Una prima risposta di rifiuto di questo ruolo si è avuta quando i tre segretari «laici» Giovanni Spadolini, Franco Nicolazzi e Renato Altissimo si sono incontrati per fare il punto della situazione Sul ruolo dei partiti laici nella crisi, sulle loro proposte per superare la crisi, sulle prospettive della situazione politica e sulle possibilità di successo del mandato esplorativo affidato ad Amintore Fanfani abbiamo rivolto cinque domande ai tre segretari «laici» e raccolto le loro risposte. Ecco le domande. min questa crisi il ruolo dei partiti laici è solo quello delle comparse? | Lo scontro tra de e psi I ha visto apparire sul tappeto della politica italiana molte proposte: dall'alleanza per sette anni, al patto per sette mesi Quali, secondo Lei, le più ragionevoli? HL'alternanza alla guida del governo è problema esclusivo di de e psi? HQual è la strada che occorre imboccare per uscire dalla crisi e ridare un governo al Paese? I L'incarico esplorativo afl fidato ad Amintore Fan¬ 11 segretario del partito radicale, onorevole Giovanni Negri, ci ha rilasciato una dichiarazione sulla crisi di governo. A colloquio con Una dichiarazione i segretari Renato fani può trasformarsi nel compito di formare un nuovo esecutivo? Franco Nicolazzi per il psdi Renato Altissimo a nome del pli hanno risposto alle domande in modo articolato. Il segretario repubblicano Giovanni Spadolini ha preferito una risposta complessiva. NICOLAZZI mLa riunione dei tre partiti di democrazia laica e socialista sta proprio a dimostrare che abbiamo un preciso ruolo da svolgere. Non si tratta di affermare l'equidistanza di pri, pli e psdi, ma di una presa di posizione per riaffermare che pentapartito significa alleanza e pari dignità fra i cinque partiti il psdi, che aveva proposto quest'incontro fin dagli ultimi giorni della campagna elettorale siciliana perché temeva l'effetto prorompente della polemica dc-psi, ha proposto a repubblicani e liberali l'esplìcitazione della verifica quale sbocco all'attuale crisi. Proprio quella della continuità della maggioran¬ za e del governo Craxi con la formula «confrontiamoci dopo la finanziaria». In questo modo non si pregiudica l'attuale governo, limitandone temporalmente l'attività né si mette in discussione l'alternanza nel momento in cui occorre il massimo di coesione per dare al Paese le risposte che attende. Il principio vale per la de da un lato e per gli altri partiti laici e socialisti dall'altro. Detto questo, i socialdemocratici non hanno pregiudiziali da porre nei confronti di nessuna forza politica. Purché venga rispettata la pari dignità. HEvitare quelle proposte che non favoriscono la convergenza. Respingere il protagonismo fine a se stes- del segretario pr to Altissimo (pli), F Spadolini so. Evitiamo quindi di parlare di un'alleanza di sette anni. Questa proposta non può trovar d'accordo chi, è il caso del psdi, intende il pentapartito come formula insostituibile nell'attuale rapporto di forze parlamentari, ma pur sempre alleanza tattica, che non deve prevaricare le indicazioni dell'elettorato. Il presidente del Senato ha dimostrato altre volte capacità di sintesi e chiarezza nelle soluzioni proposte. Gli faccio i migliori auguri per il successo di questo mandato, al quale molti sembrano attribuire la finalità di dar modo ai partiti di riflettere. ALTISSIMO mCredo che questo sia stato un pericolo di fronte alla polarizzazione dello scontro tra de e psi. C'è un equilibrio delicato tra partiti di democrazia cristiana, socialista e laica, che ha retto le coalizioni di governo in questi anni. Se una di queste componenti venisse a mancare o fosse mortificata gli attuali equilibri politici potrebbero correre seri pericoli; Preoccupa l'assenza di proposte sulle cose da fare. I liberali hanno detto al presidente dela Repubblica l'importanza di definire alcune questioni di programma circa il debito pubblico e la finanza pubblica. Abbiamo anche avanzato la richiesta di dedicare una sessione parlamentare alla riforma istituzionale e regolamentare, prima fra tutte la modifica del voto segreto. Se si parte dal principio della pari dignità tra le forze della coalizione l'alternanza non può essere monopolio. La questione non riguarda soltanto palazzo Chigi, ma anche ministeri chiave come gli Interni, la Giustizia e altri. Per uscire dalla crisi bisogna ridurre il grado di radicalizzazione della battaglia politica tra de e psi. In questa direzione si muove il pli. Il dibattito deve tornare a vertere sulle cose da fare. Fanfani ha solo un incarico esplorativo e non quello di formare il nuovo governo. Credo che l'incarico esplorativo andrà a buon fine. Resta incerta la possibilità di dar vita ad un nuovo esecutivo. Confido nell'equilibrio e nelle capacità politiche, del presidente del Senato. SPADOLINI Un partito, in primo luogo, è quello che vuol essere. E' un atto di volontà; anzi una sfida quotidiana. Il pri, con cinque o sei deputati, è stato determinante nell'età del centrismo o del centro-sinistra. De Gas peri non avrebbe potuto sventare I contribuenti, d Franco Nicolazzi (ps Altissimo l'operazione bturzo senza 11 pri, unico partito laico presente nel governo nell'aprile 1952. La stessa nascita del centro-sinistra non sarebbe stata possibile senza l'apporto dei repubblicani, nelle forme in cui si è realizzata. Il ruolo delle forze di minoranza è stato decisivo in momenti essenziali della storia della Repubblica: e lo sarà ancora. Per logica stessa del sistema: un sistema di larghe alleanze, ma col limite della democrazia bloccata. L'alternanza non è un premio, elargito da chi lo può revocare, ma una conquista. E questa conquista passa attraverso 11 pri prima con l'incarico ad Ugo La Malfa nel febbraio 1979 e poi con 11 primo governo a guida laica nel 1981-1982. Nel sistemi pluripartitici e di coalizione, non si tratta di una novità né tantomeno di Convegno sulle cu psdi) e Giovanni S una caratteristica solo italiana. Infiniti sono, nella Terza e nella Quarta Repubblica francese, gli incarichi conferiti a esponenti di partiti di minoranza, scelti per la loro capacità di coagulare il consenso molto più di leaders del partiti maggiori. Non c'entrano niente i patti pre o post-elettorali. C'entra il necessario equilibrio, come sempre, fra idee e consenso. Nell'interesse generale, e non al servizio di plani di potere o peggio ancora di plani di spartizione. Quanto alla crisi attuale, noi repubblicani abbiamo proposto un patto breve, un patto di sette mesi. In base alla regola che il pentapartito è una formula commisurata ai problemi, o 11 avvia a soluzione o è destinato a cade¬ re. E' un patto di sette mesi, il lture a Firenze Spadolini (pri) Nicolazzi nostro, che coincide più o meno coi tempi necessari all'approvazione della finanziarla e con quelli egualmente necessari a mettere in atto alcuni degli accordi realizzati al tavolo della verifica: la tv per esempio. Ma con una variante significativa e chiarificatrice: l'impegno dei cinque partiti a realizzare entro il 1986 intese concordate in sede legislativa ad evitare i referendum sulla giustizia. Nella coscienza che una maggioranza già cosi difficile e traballante, come 11 pentapartito, non potrebbe sopportare una contrapposizione referendaria o peggio un anticipo alle urne nel 1987 per rinviare lo scontro al 1988. Ipotesi che unirebbe i danni della contrapposizione politica a quelli dell'ipoteca paralizzante sulla prossima legislatura. Gianni Pintus Mentre prosegu

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