Golpe del vice di Marcos a Manila si proclama presidente ma è solo
Tolentino, spalleggiato da 350 militari, tenta di rovesciare il governo filippino Tolentino, spalleggiato da 350 militari, tenta di rovesciare il governo filippino Golpe del vice di Marcos a Manila si proclama presidente/ ma è sale Sono quattro i personaggi chiave della vicenda che si sta svolgendo nelle Filippine: Ferdinando Marcos, Corazon Aquino, Juan Ponce Enrile, Arturo Tolentino. L'ex presidente Ferdinando Marcos si trova da oltre quattro mesi in esilio nelle Hawaii. Ospite scomodo per gli americani, Marcos ha rilasciato nei giorni scorsi dichiarazioni moderate: «Non intendo ritornare nelle Filippine se ciò può provocare un bagno di sangue». Ma adesso aggiunge: •Certo, se il mio popolo mi chiamerà, non mi tirerò indietro». Soffia sul fuoco del malcontento ed aizza i nostalgici. Corazon Aquino. Con U suo carisma ha saputo sconfiggere l'uomo che per vent'anni aveva stretto il Paese in un pugno di ferro, ma adesso sembra in difficolta. Ha già annunciato che non si ripresenterà alle prossime elezioni. Forse è delusa dei troppi «amici» che la circondano e che le mettono 1 bastoni fra le ruote. L'apertura di trattative con la guerriglia comunista le ha inimicato buona parte dei militari L'impressione è che qualcuno la stia usando, in attesa del momento più propizio per assumere In prima persona il potere. Juan Ponce Enrile. E' il vero responsabile della caduta di Marcos. Ministro della Difesa e fedelissimo dell'ex dittatore, provocò con la sua ribellione il successo di Cory. Oggi è l'uomo forte della fraglie democrazia filippina. E' anche il «candidato americano» per le eventuali prossime elezioni. Washington si fida forse più di lui che della stessa Aquino. Arturo Tolentino. Marcos lo aveva voluto come suo vice nella prova elettorale, per darsi una patina di democraticità. Tolentino, infatti, è sempre stato considerato come un personaggio «pulito» nel corrotto regime di Mareos. L'ex dittatore gli aveva • tolto l'Incarico di ministro degli Esteri dopo che, nell'84, aveva organizzato un referendum per stabilire rjgole democratiche di successione a Marcos. Dopo l'ascesa al potere di Cory, Tolentino aveva rilasciato dichiarazioni molto dure. «Può darsi che Marcos abbia compiuto brogli, ma io no. Sono stato eletto regolarmente e non voglio mettermi da parte». Adesso, forse sobillato dalla parte più conservatrice dei militari, ha mantenuto la sua promessa e si è autonominato presidente ad interim. Il ministro della Difesa Enrile, chiamato ad appoggiare la rivolta, si schiera con la Aquino - L'auto-investitura dopo una manifestazione di migliaia di seguaci dell'ex dittatore - H capo dello Stato: «Tolentino sarà rinviato a giudizio per sedizione» Manila. Militari fedeli a Marcos alzano le dita ipena proclamato presidente ad interim delle Fil in segno di vittoria. Arturo Tolentino si è aplippine in attesa del ritorno dell'ex dittatore MANILA — n braccio di ferro tra i sostenitori del deposto dittatore Marcos e il governo della signora Aquino è sfociato ieri in un drammatico tentativo di colpo di Stato. L'ex candidato alla vicepresidenza, fedelissimo di Marcos, Arturo Tolentino, si è autoproclamato presidente protempore delle Filippine «in attesa che tomi in patria» il dittatore, in esilio alle Hawaii. Ha anche nominato un governo provvisorio tra i cui nomi spicca quelo di Juan Ponce Enrile, attuale ministro della Difesa del governo Aquino. La sfida lanciata da Tolentino non sembra però in grado di rovesciare le sorti del governo. I vertici delle Forze Armate non hanno seguito il delfino di Marcos, che si è asserragliato nel Manila hotel, protetto da una pattuglia di militari. Mentre il ministro Enrile, uomo-chiave per il suo filo diretto con Washington, ha ribadito ieri la propria fedeltà al presidente in carica e ha condannato il tentativo di golpe. Corazon Aquino, che si trovava a Cagayan de Oro, nell' isola di Mindanao, prima di rientrare a Manila, ha assicurato che la situazione è sotto controllo. La sedizione ha provocato anche l'immediato intervento del Dipartimento di Stato Usa, che ha condannato ogni tentativo di «minare» il governo delle Filippine. ^«investitura- è avvenuta al termine d'una manifestazione di migliala fra i nostalgici di Marcos che, protetti da 350 militari in assetto di guerra, hanno praticamente occupato il parco della Luneta, in pieno centro di Manila. Tolentino ha prestato giuramento nelle mani dell'ex giudice della Corte suprema, Serapin Cuevas, di fronte al Manila hotel, che — come s'è detto — è stato praticamente occupato dai dimostranti E' stato subito dopo 11 giuramento che il fedelissimo di Marcos ha annunciato di aver formato un nuovo governo, con sede nell'albergo occupato, e di aver offerto la carica di primo ministro e ministro della Difesa a Enrile, attuale ministro della Difesa, 11 quale — con il capo di stato maggiore delle Forze Armate, generale Fidel Ramos — aveva guidato la rivolta contro Marcos nel febbraio scorso. I 350 militari ribelli, guidati dal generale Antonio Zumel, fratello del leader comunista Antonio Zumel ed ex aiutante di campo del generale Fabian Ver, altro fedelissimo di Mar cos, accusato e successivamente assolto dall'aver partecipato all'assassinio del leader dell'opposizione. Benigno Aquino, durante la manifestazione al parco della Luneta si sono disposti attorno al palco degli oratori armati di fucili mitragliatori «M16». Il Manila hotel è stato circondato da alcune decine di militari e gruppi di dimostranti. Da Cagayan de Oro la signora Aquino ha reagito con calma e freddezza. Prima di rientrare a Manila, ha detto che Tolentino si è reso colpevole di un atto di «sedizione e che accuse formali in questo senso gli saranno rivolte dalla magistratura. Dopo aver di' chiarate che la situazione a Manila è «sotto controllo», ha aggiunto che sulla sua incolumità veglia 11 ministro della Difesa Enrile. Anche Ramos, che accompagnava la Aquino nella sua visita, ha detto che Il governo mantiene il controllo della situazione. Al momento del tentativo di golpe, Enrile era assente da Manila, trovandosi in visita al campo militare di A gu Inaldo. Appena avuta notizia degli avvenimenti, il ministro della Difesa ha smentito di aver ac¬ cettato l'incarico di primo ministro offertogli da Tolentino, sostenendo che non è alla ricerca di «un nuovo lavoro». Enrile ha dichiarato che nei confronti del dimostranti e dei militari simpatizzanti di Marcos .sarà usata la forza solo se necessario', aggiungendo di aver inviato emissari al Manila hotel per parlare con i ribelli. Tanto Enrile quanto Ramos hanno affermato che le forze armate continuano ad appoggiare il governo. Il palazzo presidenziale di Malacanang. a Manila, è stato circondato dalle guardie del presidente, che hanno istituito blocchi stradali nelle strade adiacenti con carri armati e automezzi dotati di mitragliatrici. L'esercito sembra schierato in gran parte con il presidente Aquino, benché — oltre che da Zumel — i militari ribelli siano comandati da tre generali in servizio attivo. •Resteremo qui al Manila hotel per proteggere Tolentino fino a quando sarà necessa- (Segue a pag. 2-8' col.)
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