Bari, Palermo e Ulivieri sotto tiro di Claudio Giacchino

Bar8f Palermo e Olivieri sotto tira Bar8f Palermo e Olivieri sotto tira Bagliori, ex-dirigente del Perugia, «spara» sul club pugliese: «Carbone era nel loro entourage, ho le foto» - Ronco, centrocampista dei siciliani, ritratta in modo goffo e complica la situazione della sua società - Chinellato (Cagliari) accusa il tecnico DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Via uno. sotto l'altro. In dieci ore 55 gli imputati ascoltati: esauriti a passo di carica gli interrogatori di tutti gli accusati. La seconda giornata del maxiprocesso milanese al grande football di A e B si traduce in una maratona verbale illuminata da lampi di tensione, pathos, amenità. La tensione serpeggia, raggiungendo quasi la rissa (e non solo di parole) quando l'ex dirigente del Perugia Fabio Baglionl mette in croce il Bari e il direttore sportivo dei pugliesi Janich rivelando: -ninnando Carbone era nell'entourage dei baresi, viaggiava con loro e con loro andava allo stadio-. Il pathos è portato da Giacomo Chinellato. Il difensore del Cagliari giudicato per illecito affonda il suo ex allenatore Renzo Ulivieri: «Dieci minuti prima di scendere in campo contro il Perugia Ulivieri mi avverti che bisognava fare pari: Le amenità sono donate da Maurizio Ronco. Il centrocampista del Palermo ritrat¬ ta in maniera goffa e maldestra: «£' falso che lo e tutta la squadra ci riunimmo in assembla per discutere se accettare le proposte della Triestina di truccare sul parile partite di andata e ritorno. L'ho raccontato all'Ufficio inchieste dell'assemblea, ma era un'invenzione-. Ieri l'altro, a tarda ora. era stato interrogato Franco Janich. Sicuro, l'ex gloria azzurra degli Anni 60, aveva escluso che Armando Carbone, regista del calcioscandalo. avesse mai avuto rapporti con la squadra pugliese. ' Adesso, l'ex dirigente del pluriaccusato (e ormai spacciato) Perugia Baglioni dice al presidente della Commissione disciplinare D'Alessio: «Carbone era di casa nel Bari. Ecco una sua foto scattata allo stadio di Perugia, Carbone siede in tribuna accanto ad un dirìgente dei galletti». Piccolo, rotondetto, Bagiioni trabocca di sdegno e collera, ad una battuta del grande accusatore De Biase sbotta: •Quelli del Bari lo conoscevano eccome Carbone. E, forse anche voi dell'Ufficio inchieste lo conoscete meglio di me, Carbone aveva la tessera della Federcalcio-, Parole urlate. Ed è subito rissa. Manin Carabba, fedelissimo di De Biase, mal prende l'insinuazione di Baglioni, insegue il perugino fuori d'aula, l'affronta: «Lei risponderà delle sue v sciocchezze...ah, stia tranquillo che lei col calcio ha chiuso, glielo dico io. Ma, delle sue offese risponderà anche in tribunale-. Quasi i due vengono alle mani. Un'ora più tardi, Baglioni si scuserà pubblicamente con l'Ufficio inchieste. Le sue rivelazioni corredate dalle foto sono pallottole per Janich e il Bari, già nei guai, stando alle carte processuali, per l'illecito con l'Udinese. La pallottola più micidiale péro1 è sparata da Chinellato, potrebbe uccidere la carriera di Ulivieri. Calciatore e trainer sono accusati d'illecito per il pari tra Cagliari » Perugia del gennaio '85 (0-0). Esangue, eloquio faticato, il difensore dei sardi conferma le dichiarazioni rese in istruttoria, aggiunge a sorpresa l'episòdio sul suo allenatore prima di Cagliari-Perugia. E' un racconto inedito. Ulivieri siede pochi metri dietro Chinellato, sgrana i begli occhi azzurri! ascolta esterrefatto il suo ex giocatore: «Perché riferisco questo particolare nuovo? Per scaricarmi la coscienza di un peso-. Più tardi, ai cronisti che gli domandano cosa prova ad aver crocifisso forse definitivamente Ulivieri si mette una mano sul cuore: «Come? Io oggi gli avrei fatto del male? Ma no, speriamo di no, che guaio sarebbe-. Astuta recita o candore grottesco? Ulivieri non si scompone. Commenta, prima dell'interrogatorio, con la calma della rassegnazione: «Sapevo da ieri che mi sarebbe stato tirato un colpo mancino. Evidentemente, per strategia difensiva Chinellato è stato indotto a menzogne. Menzogne che però, per me, contano e... sapete, io non sono un allineato, ho sempre vlaggiato'per conto mio-. Sorride mesto: «Nel nostro mondo stare fuori dalle cordate...forse questi sono i risultati...». Dinanzi al tribunale del pallone 11 trainer ribadirà: «Chinellato è falso. Non domandatemi perché-. Ed ecco l'ameno Ronco. Grazie alle sue rivelazioni tutto il Palermo rischia pesanti squalifiche per omessa denuncia. Ronco, che dopo le confessioni rese in istruttoria s'era preso del «pazzo, irresponsabile, farneticante- dal suo presidente Salvatore Matta, s'avventura nell'impresa più disperata e pericolosa per un imputato reo confesso: ritrattare tutto. In modo cosi sprovveduto da cadere spesso nel ridicolo. - Alle obiezioni di De Biase «Perché allora s'è inventato tutto trascinando nello scandalo la Triestina e Braghin (nrìv. il terzino alabardato che. secondo la prima versione di Ronco, aveva fatto le proposte corruttive)?» perfeziona la frittata abborracciando «Forse l'Ufficio inchieste ha frainteso-. Ronco, piccolo, tutto mento e barba illuminati da un perenne sorrisetto, si barcamena sempre peggio. E peggio, dopo la sua esibizione, sembra stare il Palermo. L'udienza si chiude sul capitolo Lazio e Vinazzani, il club romano è accusato di 5 illeciti. Vinazzani siede davanti ai giudici pochi minuti: sull'orlo delle lacrime accusa i giornalisti di averlo rovinato, si dichiara innocente, conclude: «Chiedetemi cosa volete, risponderò-. Non gli domandano nulla. Buono o cattivo segno? Lo sapremo domani, quando" !De Biase presenterà il conto agli imputati. Claudio Giacchino ■Milano. L'ex presidente dell'Udinese. Lamberto Mazza (Tel.)