L'insostenibile vitalità di Barbareschi

L'insostenibile vitalità di Barba teschi Incontro con Fattore, alla sua seconda regìa per lo Stabile di Genova con Kundera L'insostenibile vitalità di Barba teschi Il film «Romance», in cui recita con Chiari, candidato a Venezia - Intanto gira un giallo e prepara uno spettacolo sull'Aids MILANO — Luca Barbareschi, poco più che trentenne, inconsueto personaggio del mondo artistico italiano. E' diviso, a quanto pare sema affanni, tra cinema e teatro e tra palcoscenico e regìa: dopo Olengarry Olen Ross, di Maniet. si prepara ad affrontare per lo Stabile di Genova un'altra prova .impegnativa, ?Ja:jr«irt«.jJioinJacqu^Sjft,il sSu* padrone-, ohe Milan Kundera ha tratto dà «Jacques il fatalista, di Diderot. Il progetto, spiega, «è nato per caso: ho trovato il testo in una libreria di New York, mi è sembrato interessante il lavoro sul linguaggio, ne ho parlato a Ivo Chiesa, che l'aveva letto, c'è stato l'accordo». Il debutto è previsto per Natale, con interpreti Massima Venturiello, Ugo Mario Morosi, Marzia Ubaldi, e pure Paolo Graziosi «che ha molto carinamente accettato un ruolo minore-.. Considerato l'alfiere della nuova drammaturgia americana, dopo il «Vero West, di Shepard e Mamet, Luca Barbareschi passa decisamente alla vecchia Europa, si tuffa nel '700. Perché questo salto? «Avevo voglia di cimentarmi con un testo classico, di provare ad affrontare una regia più importante, lavo¬ rando sugli attori, usando finalmente gli spazi. La drammaturgia contemporanea si muove nel microcosmo domestico. Capisco Cecchl che vuole fare Re Lear perché non ne pud più di aprire .e chiudere il frigorifero, sedersi e alzarsi da tavola. Quando, con. Venturiello recitavo In Vero West mi sono accorto «he anello. lunri-tì^Ba^oscfinico ripetevamo le stesse battute, replicavamo gli stessi geBtl. Ad alto, rischio di nevrosi». •Jacques e il suo padrone. sarà ambientato in un 700 «Inventato, come se lo potrebbe immaginare oggi una persona che non ha letto troppo»; costumi e scene sono di Silvia Visconti e Paolo Polli, -uno spazio metafisico magrictis.no In cui servo e padrone, si raccontano le loro storie che prendono vita, teatro nel teatro, grazie a dUe strutture mobili». Kundera-Diderot verrà portato in tournée nell'87/88. In questa prossima. stagione. Barbareschi sarà uno dei più presenti nel giro teatrale italiano: sulle scene con «Vero West», come regista di «Olengarry Olen Ross» in tournée e di Kundera a Genova: in marzo, poi, debutterà al Carcano di Milano con «As is», di William 'Hoffmann, un testo sul dramma dell'Aids già rappresentato a New York. Ma c'è anche il cinema, concluse ' le riprese di «Romance» di Massimo Mazzucco, accanto a Walter Chiari, Barbareschi sari protagonista del giallo «Mister Bor- rett... opera prima del documentarista Rai Fulvio Vezzel; e sta pure per arrivare dall'America «Onora 11 padre, di cui era protagonista accanto a Rochelle Redfield (vista da noi nel film di Montesano >A me mi place»/ Nella rosa dei film che saranno scelti per la Mostra del Cinema di Venezia, girato in presa dirètta; costo unmiliar\&?VkfrÌfamihVhaÌhòlèggio, «Romance» racconta l'incontro e l'intenso rapporto tra un padre (Chiari) e un figlio (Barbareschi) che non si vedevano da 20 anni. «Lavorare accanto a Walter è stata una delle esperienze più importanti della mia vita. E' un uomo che ha pagato più di altri e sul set, con la testa rapata e 1 lacrimoni veri, ci ha regalato un pezzo della sua vecchiaia. Il mio personaggio è un trentenne pieno di contraddizioni e ipocrisie, viziato dalla superficialità della sua generazione». A causa della sua iperattività, Barbareschi ha ricevuto poco gradite accuse ed etichette: «Sono stato definito un manager di me stesso, ma non è vero. Non sono né un calcolatore, né un enfant pi-odige. Dall'esterno sembra tutto facile, ma lo mi davo da fare e suonc.vo nei locallni mentre i miei coetanei andavano in giro con le ragazze. Ho fatto scelte anche dolorose, ma sono contento. Mi sento, all'americana, 11 fabbro della mia vita. Mi piace il mio lavoro e lavoro molto, ma mi piacciono anche il motocross, la musica, le letture, e adoro stare in famiglia con mia moglie e-Wlnré dUé tìrimbine».' L'àuìoÌ{fèsai''è^p^'asslorih-i ti. Ma questa celebrità cosi precoce non la fa sentire privilegiato rispetto a chi non ha avuto le sue chances? «L'unica mia fortuna è stata quella di incontrare personaggi chiave al momento giusto, quando avevano ormai voglia di dare: Gassman. Chiari, Chiesa. Se solo li avessi incontrati qualche anno fa, Gassman mi avrebbe dato una gomitata. Chiari mi avrebbe detto: "Si. va be' domani" e Chiesa: "Ne parliamo, Barbareschi, ne parliamo". Una volta, ero ragazzino, Nennl mi chiese: Luca, sei serio? LI per 11 non capii, ma più tardi si: voleva dire the arriva uh momento, nella vita di tutti, in cui si deve prendere coscienza del proprio potenziale e metterlo a frutto. A me è capitato abbastanza presto». Alessandra Pieracci Luca Barbar esciti